Il Wahhabismo è un movimento di riforma religiosa che si sviluppò nel corso del 1700 nel Najd, un’area desertica al centro della penisola arabica, risalente agli insegnamenti di Muhammad ibn ‛Abd al-Wahhab teologo arabo nativo del Najd, che espresse una visione dell’Islam e predicava un ritorno alla purezza e al rigore della religione delle origini, con la cancellazione di tutte le innovazioni apportate dallo svolgersi del tempo.
È una forma estremamente rigida e severa dell’Islam che dà un’interpretazione letteralista del Corano e predilige una lettura essoterica della shari’a. I wahhabiti credono che tutti coloro che non seguono scrupolosamente i loro dogmi siano pagani ed eretici.
Pur essendo minoritario, il Wahhabismo differisce o addirittura si contrappone alla maggior parte delle altre correnti islamiche, considerando non veri credenti gli sciiti e i sufi.
Si ritiene che tale rigidità abbia portato a un’interpretazione erronea e distorta dell’Islam, dalla loro linea di pensiero sono scaturiti personaggi come Osama bin Laden e i Ṭālebān. L’esplosiva crescita del Wahhabismo ha avuto inizio negli anni Settanta del XX secolo, con l’insorgere di scuole (madrasa) e moschee wahhabite in tutto il mondo islamico da Islamabad (Pakistan) a Culver (California).
La shari’a
La shari’a, le cui fonti sono il Corano e la Sunna (gli Haddith del Profeta), comprende in sé e abbraccia tutta la vita religiosa, politica, sociale e individuale dei musulmani, regolando i rapporti verticali con Allah e quelli orizzontali della comunità.
In alcuni stati a maggioranza musulmana la sharī‘a viene interpretata alla lettera e applicata come un insieme di norme che costituiscono l’ordinamento giuridico musulmano, per cui la Legge Coranica è una disciplina imposta dallo Stato.
Mentre per l’Islam delle origini e per molti studiosi attuali (tra i quali Tariq Ramadan) la sharī‘a va interpretata come un codice di comportamento etico, un insieme di principi, una guida morale per vivere in modo autentico l’essere musulmano, pertanto non può essere imposto in modo coercitivo.
Dalla Parola del profeta:
“Dio non ha pietà per coloro che non hanno pietà per gli altri”.
“Nessuno di voi è un vero credente finché non desideri per i suoi fratelli ciò che desidera per sé”.
“Colui che mangia a sazietà mentre il suo vicino è senza cibo non è un credente”.
“Potente non è colui che getta a terra l’avversario, bensì è potente colui che controlla se stesso in un attacco di ira”.
“Dio non giudica basandosi sulle vostre apparenze o sul vostro fisico, ma scandaglia il vostro cuore e osserva il vostro operato”.