Seguire i propri sogni

Seguire i propri sogni
è imparare a essere se stessi,
e condividere con gli altri
la magia di questa scoperta.

I sogni di Sergio Bambarén

 

Arnoldo Foà è nato a Ferrara da famiglia ebrea, in via Giuoco del Pallone. A 3 anni si trasferì a Firenze, dove trascorse l’infanzia e la gioventù. A Firenze studiò alla scuola di recitazione del Rasi, sotto la guida di Raffaello Milani. Dopo un litigio con suo padre, a vent’anni abbandonò gli studi di Economia e Commercio a Firenze, decise di trasferirsi a Roma per studiare al Centro Sperimentale di Cinematografia, da dove fu cacciato nel 1938 in seguito alla promulgazione delle leggi razziali volute da Mussolini. Il periodo della guerra è stato molto duro, non gli era permesso lavorare, e per guadagnare qualcosa poteva solo sostituire sotto falso nome gli attori malati nelle più famose compagnie dell’epoca utilizzando nomi falsi, come Puccio Gamma.
Infine riuscì a fuggire da Roma e a raggiungere Napoli, dove erano arrivati gli alleati. Lì diventò capo annunciatore e autore per la Radio alleata PWB, curando anche i notiziari. Alla fine della guerra, potè ricominciare a lavorare in teatro con il suo vero nome, con alcune tra le più importanti compagnie sotto la guida di Visconti, la Compagnia del Teatro Nazionale diretta da Guido Salvini, e poi diretto da Strelher, Ronconi, Squarzina, Menotti. Dagli anni ’50 divenne autore e regista teatrale. Contribuì allo sviluppo della Radio RAI (ex EIAR) partecipando a numerose trasmissioni con gli attori più importanti di quegli anni (Benassi, Morelli, Stoppa, Cervi, Ferrari, Ninchi, Pilotto, ecc.) sia a Roma che a Firenze con il regista Umberto Benedetto, pietra miliare della radio fiorentina.
La sua carriera cinematografica comprende più di 100 films, diretto da famosi registi come Pietro Germi, Alessandro Blasetti, Giuliano Montaldo, Orson Welles, Joseph Losey, Edward Dmytryk, Nunnally Johnson, Tony Richardson, Christian Jacques. Tra i titoli più prestigiosi, “Altri tempi” di Blasetti, “Il processo” di O. Welles, “Il sorriso del grande tentatore”, “I cento cavalieri” di Cottafavi, “Il giocattolo” di Montaldo, “Gente di Roma” di Ettore Scola, per il quale ha ottenuto il Nastro d’Argento 2004 come miglior interprete non protagonista.
In televisione ha preso parte ad alcuni dei più famosi ed importanti sceneggiati (“La freccia nera”, “Il giornalino di Gianburrasca”, “I racconti del maresciallo”, “Nostromo”, ecc.), diventando suo malgrado uno dei primi divi del piccolo schermo. Ha preso parte anche a trasmissioni culturali, di intrattenimento e a tanta prosa televisiva. Ha lavorato per molti anni anche come doppiatore e direttore di doppiaggio, sua è la voce di Anthony Quinn in “La strada” di Fellini.
Sono diventate famose le sue registrazioni di dizioni poetiche su vinile e recentemente anche su cd e le letture pubbliche in recital molto apprezzati: Dante, Lucrezio, Carducci, Leopardi, Neruda, Garcia Lorca, (circa 1.000.000 di copie vendute negli anni ‘50/’60). Fu anche pittore, scultore, giornalista e scrittore, e per un breve periodo si occupò anche di politica, diventando consigliere comunale a Roma per il Partito Radicale. Ha pubblicato diversi romanzi, “La costituzione di Prinz”, “Le pompe di Satana” (Pellicanolibri), “Joanna. Luzmarina” (Corbo Editore), una raccolta di poesie, “La formica”, un manuale di recitazione con ricordi e aneddoti, “Recitare. I miei primi 60 anni di teatro” (Gremese), e l'”Autobiografia di un artista burbero” (Sellerio).

Fonte: Arnoldo Foa

 

“Per essere attori bisogna prima di tutto ESSERE.”

Arnoldo Foà

 

da “Io sono il Teatro” un film-documentario di Cosimo Damiano Damato

Ah… mi ricordo benissimo quando m’incantavo davanti alla TV ad ascoltare Arnoldo Foà e le poesie recitate anche da Alberto Lupo e Nando Gazzolo e molti altri, personaggi che incutevano un certo rispetto, voci profonde, molto particolari, emozionanti. Non mancava mai uno spazio dedicato alla poesia.

Leda

“Capita dopo un film, una poesia, un pezzo musicale,
di sentire un’energia, una leggerezza che non si sa spiegare”.

Arnoldo Foà

Le Ricordanze – Giacomo Leopardi (musica F. Chopin)

 

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