Dopo la sconfitta di Napoleone Bonaparte in Europa venne ristabilito l’Ancien Régime (Antico Regime) con un movimento reazionario teso a contrastare le idee della Rivoluzione francese diffuse in tutta Europa.
Nei vari stati europei, in particolare Francia e Inghilterra, si vengono a formare numerose associazioni operaie e si sente forte la necessità di un organismo che le coordini.
Nel 1864 viene fondata la “Prima Internazionale” che si pone come obiettivo il miglioramento della condizione dei lavoratori.

PRIMA INTERNAZIONALE

Alle Società Operaie di Mutuo Soccorso considerate da alcuni troppo paternalistiche, si affiancano altre organizzazioni di lavoratori con una concezione più sindacale e partitica. Così la Prima Internazionale, che inizialmente tendeva al compromesso fra operai e industriali, ora guarda al diritto allo sciopero (fino al 1889 sarà considerato un reato) che unito alle riunioni pubbliche, una volta autorizzate, crea coesione tra la massa del proletariato.
Si fanno strada le idee socialiste che idealizzano una società più giusta, senza divisioni di classe, ma che coopera al fine di un bene comune (teorie considerate utopistiche, quali quelle di Saint-Simon, Fourier e Owen).
Particolare importanza assume il pensiero filosofico di Karl Marx che ne Il Capitale (1867) studia a fondo il sistema capitalista industriale, cercando di mettere a fuoco le contraddizioni al suo interno, su cui far leva per rendere la società più emancipata, senza distinzioni, privilegi e monopoli, con diritti ma anche doveri, la verità, la giustizia e la morale alla base dei rapporti reciproci. Ne Il Capitale c’è la tesi del materialismo storico, secondo cui le condizioni e le caratteristiche della vita materiale, incidono inevitabilmente sugli altri aspetti della vita sociale.
La Prima Internazionale quindi si caratterizza fin da subito per una convivenza di più correnti ideologiche: operai inglesi, tedeschi, socialisti francesi, repubblicani italiani. Nel 1867 entrano a far parte anche gli anarchici, che si oppongono a tutte le istituzioni esercitanti una qualche autorità.

«L’anarchia è una forma di governo o di costituzione nella quale la coscienza pubblica e privata, formata dallo sviluppo della scienza e del diritto, basta da sola a mantenere l’ordine e a garantire tutte le libertà» – ogni cittadino deve essere un produttore di beni – «un uomo libero, un vero signore che agisce per propria iniziativa e sotto la sua personale responsabilità, sicuro di ricevere per il proprio prodotto e per i suoi servizi la giusta remunerazione»

(Pierre-Joseph Proudhon)

La visione di Proudhon, fervente sostenitore dell’ordine, considerato uno dei fondatori dell’anarchismo moderno, si contrappose inevitabilmente allo statalismo dei repubblicani mazziniani, pur condividendo con essi l’idea che solo attraverso la solidarietà nazionale si sarebbe potuti arrivare a un cambiamento radicale della società. Si accese un intenso dibattito, tale da portare all’allontanamento dei mazziniani dall’Internazionale.
Sebbene le ideologie di Proudhon e di Marx apparissero complementari, gli anarchici entrarono in forte contrasto anche con i marxisti per le loro teorie sulla lotta di classe e sulla dittatura del proletariato, sulla concezione di un sistema sociale in cui sia i mezzi di produzione sia i beni di consumo sottratti alla proprietà privata, diventano proprietà comune. É la volta dei proudhoniani ad essere espulsi.
Infine le dispute tra Karl Marx e l’anarchico russo Michail Bakunin, l’esponente più rilevante nell’Internazionale, portarono alla rottura definitiva tra marxisti e anarchici. Nel 1876 una concausa di fattori portò allo scioglimento della Prima Internazionale.

SECONDA INTERNAZIONALE SOCIALISTA

Marxisti e anarchici prenderanno strade definitivamente indipendenti con la Seconda Internazionale Socialista (1889-1914) che si pose come obiettivo quello di coordinare i partiti socialisti europei. Questa volta prevarrà lo spirito riformista del Partito Socialdemocratico tedesco.
Nel 1889 fu proclamato il 1º maggio come giornata internazionale dei lavoratori e venne deciso che i sindacati fossero indipendenti dai partiti, e che si dedicassero esclusivamente alla conquista di vantaggi economici immediati per i lavoratori. La prima guerra mondiale pose fine alle speranze socialiste.

TERZA INTERNAZIONALE COMUNISTA

Nella Terza Internazionale Comunista o Comintern (1919-1943), fin dall’inizio è il Partito Comunista dell’Unione Sovietica (bolscevichi) ad avere il predominio, il cui scopo è sostenere il governo sovietico, favorire la formazione di partiti comunisti in tutto il mondo e diffondere la rivoluzione a livello internazionale.

LA QUARTA INTERNAZIONALE

Nel 1938 nasce la Quarta Internazionale del movimento operaio e dei lavoratori fondata da Lev Trotskij, che condivise con Lenin l’idea di una rivoluzione proletaria mondiale contro il capitalismo. Trotzkij sarebbe dovuto essere il legittimo successore di Lenin dopo la sua morte, ma poichè negli anni venti si pose in duro contrasto con Stalin, fu espulso dal Partito Comunista Sovietico ed esiliato, e l’opposizione di sinistra smantellata dal gruppo stalinista. L’obiettivo principale della Quarta Internazionale fu di costruire nuovi Partiti rivoluzionari di massa capaci di guidare al successo la rivoluzione dei lavoratori.

In Italia, durante la Seconda Guerra mondiale il Partito Comunista Italiano partecipò attivamente alla Resistenza contro l’occupazione tedesca e il fascismo. Il leader di allora, Palmiro Togliatti attuò una politica di collaborazione con le forze democratiche cattoliche, liberali e socialiste che confluirono nel Comitato di Liberazione Nazionale, organo che coordinò le azioni dei partigiani d’Italia. Successivamente ebbe un’importante influenza nella creazione delle istituzioni della Repubblica.
Il PCI si caratterizzò come filosovietico e celebrò il culto di Stalin, condiviso anche da altri leader di partito ideologicamente lontani dal comunismo.

L’Unione Sovietica nel 1953 alla morte di Stalin, è una delle due superpotenze mondiali contrapposte, dotate di armi nucleari. L’Europa è divisa in due dalla Cortina di Ferro e lo rimarrà per un lungo periodo, passato alla storia come la Guerra Fredda.