Energia e corpo umano

 

Un sapere antico tramandato di donna in donna esorta a non disturbare la quiete del neonato nei primi giorni di vita “per l’àura”, così si usava dire riferendosi a quello sguardo “perso” che il neonato ha (molto più evidente nei prematuri), come se fosse in un altro mondo fatto di percezioni sensoriali. Un mondo di beatitudine se nutrito e amato. Ciò appare riconducibile a quello stato di simbiosi in cui il bambino è immerso, completamente coinvolto, per cui non ha una percezione di un sé distinto da chi e quello che ha intorno.

L’àura è anche quell’energia positiva o negativa che una persona emana intorno a sé, che viene percepita a livello sensoriale, anche involontariamente, dagli altri. È l’aureola, l’alone luminoso dei dipinti sacri che avvolge i santi, o gli uomini illustri, i capi carismatici.

L’àura, il soffio vitale

Descrizioni dell’àura sono giunte a noi da culture molto diverse, antiche e moderne: dai Veda dell’Induismo ai geroglifici egiziani.
Secondo alcune filosofie orientali i centri energetici dell’àura sono i chakra, a cui fanno riferimento le terapie energetiche come l’agopuntura e la cromoterapia della medicina tradizionale cinese (che non va confusa con la cromologia, che studia il simbolismo dei colori e il loro effetto sulla psiche umana). In India la medicina ayurvedica ha sempre tenuto conto di come i colori influenzino l’equilibrio dei chakra, i centri di energia sottile associati alle principali ghiandole del corpo.

I Chakra

Capita a tutti di percepire la presenza di una persona che si sta per avvicinare prima ancora di poterla udire, vedere o di avere un contatto fisico con essa. Ciò accade perché è entrata nel nostro “campo energetico”, detto anche aura, fatto di vibrazioni invisibili che il nostro corpo è in grado di di ricevere e di trasmettere con un’intensità che varia a seconda dello stato di salute.
chakra, il cui termine deriva dal sanscrito e significa “ruota”, inteso come un vortice in grado di ricevere e utilizzare l’energia dall’universo, sono punti energetici che fanno parte di questo campo energetico. Secondo alcune medicine orientali se i chakra perdono il loro equilibrio e ciò non viene risolto, si possono verificare problemi fisici, per cui un buon funzionamento dei chakra è auspicabile per una buona salute.

Il sistema dei chakra

I chakra primari sono sette, ognuno con le proprie caratteristiche e corrispondente a una parte del corpo compresa tra la spina dorsale e la testa, sia nella parte anteriore del corpo che posteriore.
Ogni Chakra è rappresentato graficamente da un mandala simboleggiato da un fiore di loto i cui petali variano di numero e di colore a seconda del Chakra, e a cui corrispondono alcuni organi, un elemento naturale e un diritto fondamentale che ognuno dovrebbe avere fin dalla nascita.

    1. Il chakra basale è situato alla base della spina dorsale ed è connesso agli organi della riproduzione (ovaie e testicoli) o alle ghiandole surrenali importanti per la produzione di numerosi ormoni e regolatrici della risposta allo stress. È correlato alla sopravvivenza.
      Il diritto di Esistere è colorato di rosso e corrisponde all’elemento Terra.
    2. Il chakra sacrale si trova nella parte inferiore dell’addome che contiene i visceri: stomaco e intestino. Quest’ultimo da recenti studi è emerso sia da considerarsi un ”secondo cervello” dotato di un sistema nervoso (enterico) costituito da una fitta rete di neuroni che ricevono e trasmettono segnali e stimoli sia interni (sensazioni e stati d’animo) sia esterni. Dotato di una sua autonomia e regolatore delle funzioni intestinali, è costantemente in contatto con il sistema nervoso centrale. È correlato alle emozioni e alla sessualità.
      Il diritto di Sentire è colorato di arancio e corrisponde all’elemento Acqua.
    3. Il chakra del plesso solare, si trova nella parte anteriore del corpo tra il diaframma e l’ombelico, può essere associato al pancreas, una ghiandola annessa all’apparato digerente le cui sostanze prodotte forniscono enzimi digestivi all’intestino tenue e regolano la concentrazione di glucosio nel sangue; oppure alle ghiandole surrenali. È collegato all’energia personale, alla forza interiore.
      Il diritto ad Agire è colorato di giallo e corrisponde all’elemento Fuoco.
    4. Il chakra del cuore posto circa a metà della spina dorsale comprende: il timo, organo che fa parte del sistema immunitario il cui ruolo essenziale è fino all’età puberale quello di sviluppare linfociti T (capaci di ricercare gli antigeni e innescare una adeguata risposta immunitaria), il cuore, i polmoni, i tubi bronchiali, la parte superiore della schiena e le braccia. È la sede dell’amore incondizionato, della compassione e dell’amicizia.
      Il diritto di Amare e di Essere amati è colorato di verde e il suo elemento è l’Aria.
    5. Il chakra della gola si trova alla base del collo, dove si connette con le spalle ed è correlato alla tiroide, ghiandola dalla caratteristica forma di farfalla che secerne gli ormoni che regolano la velocità dei processi chimici dell’organismo (tasso metabolico), alle orecchie, al naso, alla gola, al collo e ai denti. Non a caso è la sede di ogni forma di comunicazione e di espressione dell’Io.
      Il diritto di Dire e di Farsi dire la Verità si colora di azzurro e il suo elemento è il Suono.
    6. Il chakra del terzo occhio si colloca al centro della fronte o delle sopracciglia, regola le energie dell’ipofisi, che pur avendo le dimensioni di un pisello è la ghiandola maestra poiché con i suoi ormoni controlla il buon funzionamento di gran parte delle ghiandole endocrine, e del sistema nervoso, insieme a quelle del cervello, della testa, degli occhi e del viso. È connesso all’intuizione e alla conoscenza spirituale.
      Il diritto di Vedere si colora di indaco e il suo elemento è la Luce.
    7. Il chakra coronale corrisponde all’apice della testa, la cui sommità rappresenta la conoscenza a livello spirituale e l’autocoscienza.
      Il diritto di Conoscere si colora di viola e il suo elemento è il Pensiero.

Dal sito: Mandala-Chakra – Dalla terra al cielo

IL MASSAGGIO

Il massaggio, una delle pratiche più antiche, è una stimolazione tattile che non solo produce esperienze piacevoli e rilassanti, ma è una tecnica attraverso cui si possono trasmettere informazioni ai tessuti biologici, coinvolgendo tutto l’organismo che ne può trarre grande beneficio.
In genere si tende a integrare due approcci principali al massaggio:
• il massaggio muscolare, tradizionalmente più occidentale, è piuttosto deciso, con effetto termico e vasomotorio sul sistema sanguigno e linfatico, anche meccanico sugli strati sottocutanei, impiegato specie in ambito sportivo;
• il massaggio sui “flussi di energia”, tipicamente orientale, del Ki o prana, una forza vitale universale che dai chakra scorre lungo tutto il corpo attraverso canali speciali detti meridiani. Attraverso la pressione delle dita (digitopressione) viene favorito il rilascio dell’energia bloccata (migliora la circolazione sanguigna), che ritorna a fluire restituendo armonia ed equilibrio.

Se ben eseguito e adeguato il massaggio produce benessere, allevia la tensione del corpo, è efficace nel calmare la mente e nutrire l’anima agendo simultaneamente su diversi livelli: psicologici ma anche fisiologici.
Si è in grado di stimolare i recettori del tatto, tra i sensi è il più coinvolto; ma anche l’odorato, il recettore sensoriale più arcaico, con l’ausilio di oli e creme specifici con essenze profumate; così come l’udito con l’ascolto di brani musicali adeguati, che ben conciliano al rilassamento, e infine, volendo, anche la vista con adeguati colori dell’ambiente circostante.

La cura del corpo attraverso la manipolazione è un comportamento condiviso con altre specie animali, e nell’uomo tra le diverse culture, in cui veniva praticato fin dall’antichità.
Nella tradizione indiana è usanza che gli sposi ricevano un massaggio il giorno prima del matrimonio, le madri vengono istruite su come massaggiare i neonati (ad esclusione della testa quando le fontanelle non sono ancora ossificate), ottenendo un effetto calmante e tonificante. Il massaggio era praticato anche nell’antico Egitto, tra i Greci, nelle Terme dei Romani.

Alcuni medici sostenevano l’efficacia terapeutica del massaggio unito all’idroterapia, in particolare Galeno (130-201 circa d.C.), medico della Grecia antica cittadino romano, arrivando a classificare diverse tecniche in base al tipo di disturbo. Con la caduta dell’Impero Romano i lavori di Galeno, Ippocrate e altri medici furono preservati, tradotti in arabo e tramandati ai posteri.

In Europa il massaggio venne considerato una pratica peccaminosa, poiché agli occhi della Chiesa Cattolica il contatto fisico veniva associato ai “piaceri della carne”. Insieme alla conoscenza di erbe e radici, furono pratiche occultate ai più, passibili di sospetto e accuse di stregoneria, ma che riscontrarono un nuovo interesse durante il Rinascimento.
Con i grandi navigatori e la scoperta del Nuovo Mondo si giunse alla consapevolezza che anche altre culture praticavano il massaggio, come nelle isole dell’Oceano Pacifico e tra gli Indiani d’America. Ma occorre attendere la fine del XIX secolo perché il massaggio e il suo effetto terapeutico abbiano il giusto riconoscimento.

Nella tradizione popolare si narra di persone particolarmente dotate che dal solo osservare la postura e l’andatura di una persona sapevano rilevare determinati disturbi, altri che in caso di distorsioni, strappi, dolori sciatici sapevano come compiere manipolazioni mirate ad alleviare il dolore, prima che si diffondesse la figura del fisioterapista.
Altre possedevano un’ampia conoscenza delle piante officinali e delle loro proprietà curative per prevenire o curare i disturbi prima dell’avvento della medicina moderna e dei farmaci prodotti in laboratorio. A sfruttare la proprietà di questi principi attivi è la Fitoterapia, una disciplina che utilizza piante medicinali e loro derivati per prevenire e curare disturbi, per rafforzare il sistema immunitario e mantenere il benessere generale. Va praticata con conoscenza e attenzione alle possibili interazioni con i farmaci.

Fu Pehr Henrik Ling (1776-1839), padre della “ginnastica svedese” che elaborò un sistema di massaggi, manipolazioni ed esercizi, a porre le basi dell’attuale Fisioterapia, che venne presto riconosciuta anche in altre nazioni, come la Gran Bretagna.

Il medico statunitense Andrew Taylor Still (1828-1917) verso la fine del XIX sec. fondò l’Osteopatia, che usa un approccio olistico nei confronti della prevenzione e del trattamento delle malattie, e si basa sul principio che il corpo è dotato di una propria capacità di autoguarigione, e che i disturbi e le malattie sono dovute a un’alterazione del corretto assetto della struttura muscolo-scheletrica e del corpo nel suo insieme. Esistono diverse tipologie di tecniche osteopatiche che prevedono particolari tecniche, manovre e manipolazioni.

Nel secolo scorso, intorno agli anni Sessanta in California la terapia del massaggio venne adottata come trattamento olistico, essendo praticato non solo a livello muscolare ma anche per riequilibrare lo stato psico-fisico, approccio largamente utilizzato a fianco e in sinergia con la medicina tradizionale.

Il prāna

Il prāna (vita) inteso come respiro e spirito, di cui secondo la fisiologia induista ne sono dotati tutti gli esseri viventi in quanto tali, è il principio su cui si basa la Pranoterapia, una pratica di medicina alternativa che viene utilizzata come attività di benessere o supporto energetico. È considerata una disciplina bionaturale o olistica.
La conservazione di questa energia vitale si basa sulla complementarietà delle funzioni psicologiche, emotive e fisiologiche necessarie al mantenimento armonico dell’equilibrio interiore.
Secondo tale filosofia, uno dei modi più evidenti attraverso cui gli esseri viventi ottengono prāna è dato dalla respirazione che veicola, oltre all’ossigeno (elemento grossolano) anche la vitalità (elemento sottile) che traiamo dall’aria.
Saper padroneggiare il respiro (pranayama) assume un ruolo fondamentale nello Yoga e nelle tecniche di guarigione indiane.

La consapevolezza di questo esercizio, consente di controllare e regolarizzare eventuali squilibri e disfunzioni dell’organismo, in particolare tra corpo e psiche, ristabilendo la salute spirituale nella sua interezza, in un’ottica olistica.
L’organismo biologico è una struttura olistica: un essere vivente, in quanto tale, va considerato sempre come un’unità-totalità non esprimibile con l’insieme delle singole parti che lo costituiscono.
Il prāna è fondamentale anche in ambito della medicina naturopatica ed esoterica, un insieme di pratiche di medicina complementare, in cui viene inteso come quel tipo di energia vitale più prossimo al livello fisico, la cui funzione consiste nell’infondere vitalità e vigore all’organismo.

«La salute è il nostro patrimonio, un nostro diritto. È la completa e armonica unione di anima, mente e corpo; non è un ideale così difficile da raggiungere, ma qualcosa di facile e naturale che molti di noi hanno trascurato».

Edward Bach


IMPORTANTE: La pratica di queste terapie alternative richiede serietà e competenza, è bene diffidare di chi si improvvisa un esperto in materia senza avere le necessarie conoscenze, trasformando il tutto in un business e, cosa grave, spingendo persone con gravi patologie a fare scelte sbagliate. Tutto ciò arreca danno a chi opera con serietà ben cosciente dei limiti che ogni terapia ha, a chi mette davanti il benessere del prossimo piuttosto che il profitto.


In Estremo Oriente il concetto del prāna, percepito come un’energia che collega la mente, il corpo e l’anima, nella cultura cinese e giapponese rientra nell’accezione di Ki.
Nella cultura europea è identificabile con il termine pneuma.

Il pneuma

Il pneuma dal greco si traduce con il termine spirito, alito di vita. Gli stoici intesero il pneuma come energia, che dà la vita a tutta la realtà, l’anima del mondo. Impalpabile e invisibile, dunque immateriale ma anche materiale, come l’aria che non si vede ma sposta le cose, riempie un palloncino che si espande.
Il termine ricompare durante il Rinascimento nella storia della filosofia, con autori come Agrippa di Nettesheim, Paracelso, Giordano Bruno; le credenze magiche e le scienze occulte del tempo intendevano il pneuma come soffio divino che anima l’universo e influisce sulle azioni umane.
Nel Cristianesimo il pneuma traduce il termine ebraico spirito (ruah), nome di genere femminile che significa anche vento, respiro. La teologia cristiana userà il termine pneuma per indicare lo “Spirito Santo”.
Per la Religione ebraica con tale termine viene indicata la Potenza divina che può riempire gli uomini della sua sapienza, ad esempio i profeti.


Nota bene: questa non è una testata medica, le informazioni fornite da questo sito hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, pertanto occorre sempre fare riferimento al proprio medico di famiglia.

 

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