LE BEVANDE NERVINE
Sono un gruppo di bevande analcoliche caratterizzate da una specifica attività sul sistema nervoso centrale. Fanno parte di questo gruppo:
- il caffè, è il seme di una pianta sempreverde (coffea arabica) che in passato si riteneva fosse originaria dell’Arabia, ma pare provenga dall’Etiopia e si sia diffusa in Africa e nell’America Meridionale ove prospera a meraviglia.
L’infuso, aromatico ed eccitante conosciuto in Europa solo agli inizi del 1600 ma divenuto rapidamente comunissimo, si ottiene dai suoi semi disseccati, torrefatti e macinati.
Contiene la caffeina, che ha un efficace azione stimolante sui centri nervosi e circolatori, elimina la sensazione di fatica e risveglia le energie. Stimola l’attività mentale e fisica, e favorisce la digestione, ma se consumato in forti dosi o bevuto da bambini, ragazzi, anziani, persone nervose, può procurare disturbi di vario genere. Alcuni surrogati danno infusi simili al caffè, ma non hanno lo stesso il sapore, profumo e proprietà nervine, i più noti sono: la cicoria, le cui radici vengono torrefatte e macinate; il caffè malto, derivato dall’orzo; il caffè olandese, ottenuto dalla caramellizzazione della melassa, sottoprodotto della lavorazione dello zucchero. - Il tè, è costituito dalle foglie essiccate di un arbusto (thea sinensis) originario della Cina e coltivato in tutta l’Asia sud-orientale. Diverse ne sono le varietà secondo il luogo di produzione, ottimo è il tè di Ceylon, e secondo la lavorazione subita. Il tè cosiddetto nero è formato da foglioline lasciate fermentare per qualche giorno prima dell’essiccamento. Il tè verde invece è ottenuto da foglie essiccate subito dopo la raccolta: il primo è un prodotto più fine e delicato, il secondo è più forte ed eccitante.
Il tè contiene la teina, un olio essenziale profumato e molto tannino, quindi l’infuso oltre alle proprietà aromatiche e nervine, ha anche una discreta azione astringente. - Il cacao, si ottiene dai semi di una pianta (Theobroma cacao) originaria del Messico e coltivata oggi in tutti i paesi tropicali. I semi, che sono racchiusi in grossi frutti ovali e carnosi, ne vengono estratti a maturità e lasciati fermentare ed essiccare, per utilizzarne la polpa, ricca di grasso finissimo detto burro di cacao, di amidi, di zuccheri e di una sostanza eccitante, la teobromina.
La polvere di cacao è ottenuta sottoponendo i semi, sbucciati e parzialmente sgrassati, alla macinazione e a trattamenti speciali, destinati a renderla solubile. Sciolta in acqua o nel latte, è un’ottima e nutriente bevanda (Il cioccolato).
Altri infusi assimilabili sono quelli del guaranà o della yerba Mate, che sono accomunati dall’avere un effetto stimolante ed energizzante sull’organismo dovuto alla presenza degli alcaloidi naturali (caffeina, teina, teofillina, teobromina) per questa ragione alcuni ritengono di dover aggiungere alle bevande nervine quelle bibite analcoliche che contengono rilevanti quantità di queste xantine, come la cola o i più recenti Energy Drink.
La pericolosità dell’abuso di queste bevande è testimoniata dalla presenza di effetti collaterali tra cui insonnia, ansia e agitazione, e dallo sviluppo di fenomeni di tolleranza con progressiva riduzione della risposta dell’organismo alla somministrazione, e di dipendenza con emicrania, incapacità di concentrazione e depressione alla cessazione.
Secondo la classificazione ad uso degli esercenti, alle bevande nervine andrebbero aggiunti altri infusi ad effetto differente sul sistema nervoso centrale, come la camomilla. La pericolosità di questi infusi è differente caso per caso, data la grande variabilità dei princìpi attivi contenuti.
LE BEVANDE ALCOLICHE
Per preparare le bevande alcoliche l’unico alcol usato è l’alcol etilico (o etanolo), viene prodotto fin dall’antichità dalla fermentazione del grano e della frutta, come nel caso della birra, del sidro, del vino, che contengono dal 2% al 20% di alcol.
Con alcol, nell’uso corrente, si indica soprattutto l’alcol etilico, o spirito di vino, sia nel suo uso farmaceutico e medicamentoso, sia come base per la fabbricazione di liquori o come componente delle diverse bevande alcoliche. Dal punto di vista biochimico, l’alcol etilico viene degradato nel fegato. Nel corso di questo processo viene favorita la formazione di acidi grassi, che però, per l’effetto tossico dell’alcol etilico sui mitocondri, a loro volta vengono degradati con maggiore difficoltà. Si spiega così l’abnorme presenza di grassi nel fegato degli alcolisti. (Treccani)
Si possono distinguere:
- i liquori, ottenuti per unione di alcol con olii essenziali, erbe o sostanze aromatiche,
- i distillati (grappa, cognac, whisky…) ottenuti con la “separazione goccia a goccia” in alambicco, tecnica nota sin dal Medioevo,
entrambi contengono dal 40% al 50% o più di alcol.
L’alcol è classificato come un sedativo in quanto rallenta le funzioni vitali, ciò risulta dalla tendenza a farfugliare, ad avere movimenti instabili, un’incapacità a reagire velocemente e percezioni disturbate. Come per gli stupefacenti, l’alcol influenza la mente riducendo la capacità di pensare razionalmente e distorce il giudizio.
L’effetto dell’alcol è proporzionale alla quantità assunta:
è stimolante se consumato moderatamente, come una birra o un bicchiere di vino;
è sedativo se assunto in quantità superiore a quello che il corpo può gestire.
Lo stato di ebbrezza che dà una sensazione di esaltazione e di piacevole stordimento, è lo stato iniziale dell’intossicazione da alcol che provoca progressivamente vomito e un malessere generale (sbornia), incoscienza, coma, fino ahimè al decesso da grave overdose tossica.
Durante la gravidanza e la fase di crescita il consumo di alcol è molto più dannoso che nella fase adulta, perchè il cervello è ancora in formazione e può causare danni irreversibili, specialmente per quanto riguarda la memoria, capacità motorie (abilità di movimento) e coordinazione. Inoltre adolescenti e giovani hanno maggiori probabilità di sviluppare una dipendenza.
DIPENDENZA DALL’ALCOL
La dipendenza dall’alcol (alcolismo) ha quattro sintomi:
- Smania: una forte necessità o compulsione a bere.
- Perdita di controllo: l’incapacità di limitare il proprio bere in qualsiasi situazione.
- Dipendenza fisica: sintomi d’astinenza, come nausea, sudorazione, tremori ed ansietà avvengono quando l’uso di alcol viene interrotto dopo un periodo di utilizzo eccessivo.
Una seria dipendenza può portare a sintomi di astinenza che mettono a rischio la vita, incluse le convulsioni, a partire da 8/12 ore dall’ultima volta che si è bevuto. Il delirium tremens (DTS) inizia 3 o 4
giorni dopo, quando una persona diventa estremamente agitata, trema, ha allucinazioni e perde il contatto con la realtà. - Assuefazione: la necessità di bere maggiori quantità di alcol per ubriacarsi.
Un forte bevitore che continua ad aumentare le quantità, spesso dice che potrebbe smettere quando vuole, semplicemente non “vuole” mai farlo. L’alcolismo non è una meta, ma un continuo avanzamento, una lunga strada di deterioramento in cui la vita continua a peggiorare.
Fonte: Fondazione per un mondo libero dalla droga
LE LEGGI E L’ ALCOL
Grano fermentato, succo di frutta e miele sono stati usati per fare alcol per migliaia di anni. All’inizio del XVIII secolo, il parlamento britannico approvò una legge che incoraggiava l’uso del grano per distillare i liquori. Liquori economici hanno invaso il mercato e raggiunto un picco nella metà del XVIII secolo. In Gran Bretagna, il consumo di gin ha raggiunto gli 82 milioni di litri e l’alcolismo è diventato largamente diffuso.
Nel XIX secolo l’atteggiamento è cambiato, ed il Movimento per la temperanza ha cominciato a promuovere l’uso moderato dell’alcol, che alla fine divenne una spinta alla proibizione totale.
Nel 1920 gli Stati Uniti hanno approvato una legge che proibiva la produzione, la vendita, l’importazione e l’esportazione di potenti liquori. Il commercio illegale di alcol ha avuto il suo boom e dal 1933 la proibizione dell’alcol è stata cancellata.
Oggi, circa 15 milioni di americani soffrono di alcolismo e, negli Stati Uniti, l’alcol è la causa del 40% dei decessi per incidenti d’auto.
Fonte: Fondazione per un mondo libero dalla droga
ALCOL ZERO alla guida solo per i giovani
Over 65 graziati dalla legge. E dalle lobby
Il 12 novembre scorso i titolari degli esercizi pubblici che restano aperti oltre la mezzanotte devono mettere a disposizione dei loro clienti un etilometro. Una scelta introdotta nell’ambito delle modifiche al codice della strada di quest’estate. In pochi, però, hanno raccontato che dietro le quinte si è combattuta una battaglia silenziosa che ha portato all’introduzione dell’alcol zero per i giovani, lasciando fuori oltre 3 milioni di anziani a rischio incidenti… continua
Commento: credo che molti italiani ancora non siano a conoscenza di ciò che accade realmente nel caso venga riscontrato un tasso alcolico superiore a 0,5 nel guidatore e vi assicuro, per esperienza di alcuni amici, che oltre ad una certa dose di umiliazione, subirete anche un notevole danno economico e sociale.
Prima di tutto con lo 0,5 sarete trattati in egual misura ad un vero e proprio alcolizzato, anche se c’è da precisare che maggiore è il grado alcolico e maggiore sarà il provvedimento. In questo consiste l’umiliazione, perchè se per esempio all’uscita dal ristorante usufruite dell’offerta del gestore di un digestivo, per quanto leggero risulterà superiore allo 0,5. Perciò riscontrato questo, vi beccherete una multa salata, ritiro della patente, esami periodici del sangue e delle urine per un considerevole periodo di tempo. Ah! Tengo a precisare che sarete chiamati a fare questi esami di controllo a sorpresa, quindi se siete nel luogo di lavoro dovrete mollare tutto e recarvi nel luogo designato prima possibile (e per chi abita in provincia di solito deve recarsi in città) per fare questi controlli. Naturalmente le spese per questi esami sono tutti a carico del trasgressore e risultano essere molto onerosi.
Questo a grandi linee. Non ho voluto quantificare per non cadere in errore….ah! Un avvertimento: se associato all’alcol avete fatto uso di stupefacenti, preparatevi ad una vera odissea, perché verrete pure seguiti da uno psicologo e il tempo dei controlli aumenterà notevolmente, come la multa e il tempo del ritiro della patente.
La mia opinione è critica, nel senso che tutto ciò può servire a frenare gli incidenti mortali, ma non a risolvere il disagio che sta alla base di questi fenomeni. Anzi azzarderei che potrebbe anche acuirli perchè potreste perdere il posto di lavoro se il datore di lavoro non è una persona comprensiva, potreste dover affrontare una spesa e un impegno consistente se vostro figlio incappa in questo provvedimento, senza contare che verrete trattati come ubriaconi per un solo drink all’uscita del ristorante (cosa per altro molto consueta).
Se poi andiamo a realizzare che dietro a questi provvedimenti ci sta una schiera di professionisti (medici, avvocati, burocrati) che in questo modo hanno trovato un’occupazione, la cosa la dice lunga.
Credo sia fortemente amorale per uno Stato civile, che si crei un business sui problemi sociali che andrebbero perlomeno arginati con seri interventi atti a superarli, anzichè puntare unicamente sulla punizione. Gli strumenti ci sono basta crederci e metterli in atto..
Leda
GIOVANI E ALCOL
MAMMA: SONO USCITA CON AMICI. SONO ANDATA A UNA FESTA E MI SONO RIKORDATA QUELLO KE MI AVEVI DETTO: DI NON BERE ALCOLICI.
MI HAI KIESTO DI NON BERE VISTO KE DOVEVO GUIDARE, KOSI’ HO BEVUTO UNA SPRITE.
MI SONO SENTITA ORGOGLIOSA DI ME STESSA, ANKE X AVER ASCOLTATO IL MODO IN KUI DOLCEMENTE, MI HAI SUGGERITO DI NN BERE SE DOVEVO GUIDARE, AL KONTRARIO DI QUELLO KE MI DIKONO ALKUNI AMICI. HO FATTO UNA SCELTA SANA ED IL TUO KONSIGLIO è STATO GIUSTO.
QUANDO LA FESTA è FINITA, LA GENTE HA INIZIATO A GUIDARE SENZA ESSERE IN KONDIZIONI DI FARLO.
IO HO PRESO LA MIA MAKKINA CON LA CERTEZZA KE ERO SOBRIA. NON POTEVO IMMAGINARE, MAMMA, CIO’ KE MI ASPETTAVA. QUALKOSA DI INASPETTATO!
ORA SONO QUI SDRAIATA SULL ASFALTO E SENTO UN POLIZIOTTO KE DICE: “IL RAGAZZO KE HA PROVOKATO L INCIDENTE ERA UBRIAKO”.
MAMMA,LA SUA VOCE SEMBRA KOSI’ LONTANA…
IL MIO SANGUE è SPARSO DAPPERTUTTO E STO CERKANDO, KON TUTTE LE MIE FORZE DI NON PIANGERE. POSSO SENTIRE I MEDICI KE DIKONO: “QUESTA RAGAZZA NN CE LA FARà”.
SONO CERTA CHE IL RAGAZZO ALLA GUIDA DELL ALTRA MAKKINA NON SE LO IMMAGINAVA NEANKE, MENTRE ANDAVA A TUTTA VELOCITÀ. ALLA FINE LUI HA DECISO DI BERE ED IO ADESSO DEVO MORIRE.
PERKè TUTTO QUESTO, MAMMA? SAPENDO KE DISTRUGGERANNO DELLE VITE? IL DOLORE è KOME SE MI PUGNALASSE KON UN CENTINAIO DI KOLTELLI CONTEMPORANEAMENTE.
DI’ A MIA SORELLA DI NN SPAVENTARSI, MAMMA, DI’ A PAPA’ DI ESSERE FORTE.
QUALKUNO DOVEVA DIRE A QUEL RAGAZZO KE NN SI DEVE BERE E GUIDARE… FORSE, SE I SUOI GLIELO AVESSERO DETTO, IO ADESSO SAREI VIVA…
LA MIA RESPIRAZIONE SI FA SEMPRE PIU’ DEBOLE E INKOMINCIO AD AVERE VERAMENTE PAURA…
QUESTI SONO I MIEI ULTIMI MOMENTI, E MI SENTO COSI’ DISPERATA… MI PIACEREBBE POTERTI ABBRACCIARE MAMMA, MENTRE SONO SDRAIATA QUI MORENTE.
MI PIACEREBBE DIRTI KE TI VOGLIO BENE PER QUESTO…
…TI VOGLIO BENE E…
…ADDIO…
Queste parole sono state scritte da un giornalista
che era presente all’incidente.
La ragazza mentre moriva sussurrava queste parole
e il giornalista scriveva scioccato.
Questo giornalista ha iniziato una campagna
contro la guida in stato di ebrezza.
Se questo intervento è arrivato fino a te e lo cancelli
dalla tua mente potresti perdere l’opportunità,
anche se non bevi, di far capire
a molte persone che la sua Stessa vita è in pericolo.
Questo piccolo gesto può fare la differenza.
Aggiungilo nel tuo blog e fallo girare…
ALCOL E ADOLESCENTI
Per gli adolescenti l’assunzione di alcolici può assumere le seguenti funzioni:
- L’adultità si riferisce allo svolgimento anticipato di attività che nell’adulto sono considerate “normali”. Perciò, poiché il consumo di alcolici è molto diffuso tra gli adulti, bere diventa uno strumento, per alcuni adolescenti, per identificarsi con il mondo adulto e per cercare di differenziarsi dal mondo infantile ancora molto vicino.
- La trasgressione consiste nell’andare contro i limiti e le regole degli adulti e si ricollega al bisogno di autonomia e indipendenza. In questo caso, dato che l’alcol è parte integrante della cultura adulta, la trasgressione non può realizzarsi attraverso il consumo in sé, ma oltrepassando i limiti socialmente accettati.
- La sperimentazione consiste nella ricerca di sensazioni forti, nuove e in alcuni casi estreme. La funzione di sperimentazione, come quella di adultità, è legata allo sviluppo e al consolidamento di una nuova identità attraverso la prova dei propri limiti e all’esplorazione delle proprie possibilità (Bishop et al., 1997).
- La funzione rituale legata all’uso di alcolici è in stretta connessione con l’esigenza di definire se stessi e di relazionarsi con gli altri, in particolare con i coetanei. L’assunzione di alcolici può rappresentare per gli adolescenti un rito di passaggio (dall’infanzia all’età adulta) o di iniziazione (all’entrata nel gruppo), un rito di legame (unione tra i membri del gruppo) e un rito di gioia (all’interno di feste o ricorrenze).
- La fuga. Nei casi più gravi, consumo elevato di alcolici e frequenti ubriacature, il coinvolgimento in condotte a rischio rappresenta una difesa estrema e una fuga dalla realtà e dalle sue difficoltà. Attraverso la ricerca dello “sballo” i ragazzi sfidano la monotonia della vita quotidiana, alterano gli stati di coscienza per ricercare particolari sensazioni, sperimentano emozioni intense, legate all’estraniamento dalla realtà.
Oggi gli adolescenti fanno sempre più uso di bevande alcoliche per “perdere il controllo”, per sfuggire alle regole imposte dalla famiglia, alla ricerca di una nuova identità.
In questa ottica il piacere del consumo della bevanda è assolutamente secondario rispetto all’effetto ricercato nella sostanza: euforia e benessere che portano alla perdita dei freni inibitori. Non è tanto importante quello che si beve, ma la gradazione e la quantità, in modo da arrivare rapidamente allo sballo (Valsecchi, 2010).
Tratto da: Giovani e alcol – un luogo di incontro su temi legati all’uso di bevande alcoliche
ALCOL e ANORESSIA
E’ stato battezzato ‘drunkoressia’ ed è un fenomeno nato negli Stati Uniti. Si tratta del pericoloso ‘connubio’ tra alcol e anoressia: sempre più giovani scelgono cioè di digiunare dalle 24 alle 48 ore per potersi poi ‘sballare’ la sera consumando alcolici senza correre il rischio di ingrassare.
Un fenomeno che inizia a diffondersi anche tra le ragazze italiane, viene drasticamente ridotto ciò che si mette nel piatto per poter bere liberamente la sera e mantenere un fisico super magro. Gravi, avvertono gli esperti, i danni alla salute che possono derivare dalla drunkoressia.
Per le persone che ai problemi alimentari uniscono l’abuso di alcol è stata coniata la definizione “drunkoressia” che affianca l’anoressia all’ubriacatura. L’abuso, a volte impiegato per indurre il vomito dopo una crisi bulimica, finirebbe col divenire l’unica fonte di calorie. Alcolismo e disturbi alimentari presentano caratteristiche comuni, perché chi tende ad abusare è naturalmente portato ad abusare di tutto e di più, e quindi ancora di altro. Gli alcolisti, come i bulimici, sono spesso anche anoressici e lo stomaco ricolmo di liquidi risulta più facilmente svuotabile.
La maggior parte dei disturbi che associano cibo e alcol riguardano adolescenti di sesso femminile, poiché le giovani donne, quanto ad abuso di alcolici, superano i loro coetanei, di cui solo un quarto dichiara di ubriacarsi almeno una volta l’anno. La drunkoressia si connota pertanto quale disturbo di genere e d’età, a partire da un disagio psicologico, riconducibile a pressioni sociali ed equivoci messaggi pubblicitari che associano il bere al successo.
di Giuseppe Maria Silvio Ierace
Estratto dall’articolo: Vecchie e nuove dipendenze: Alcol e generazioni