IL CANADA

Il Canada per millenni fu abitato da popolazioni aborigene. Gli archeologi stimano che i primi uomini a giungere nella regione geografica del Canada siano arrivati dall’Asia, attraverso lo Stretto di Bering; queste, ed ondate successive, diedero origine ai discendenti degli attuali indiani canadesi e alle popolazioni Inuit.

All’inizio del XVII secolo francesi e inglesi sbarcarono in prossimità della costa atlantica, colonizzando il territorio canadese.
Il contendersi il predominio delle colonie e dei relativi traffici commerciali, portò alla Guerra dei sette anni (1756-1763) che coinvolse le principali potenze europee dell’epoca: da una parte la Gran Bretagna e la Prussia (nuova potenza europea emergente) alleate, contro la coalizione formata da: Francia, Austria, Russia, Svezia, Sassonia, Spagna e Polonia. Al termine del conflitto, nel 1763 con il Trattato di Parigi la Francia dovette cedere gran parte dei suoi territori al Regno Unito in seguito alla sconfitta subita sul fronte nordamericano durante la Guerra franco-indiana, che vide i francesi e le numerose tribù “indiane” allearsi contro la Gran Bretagna.
Winston Churchill nel suo “Storia dei popoli di lingua inglese” la definì come la prima vera Guerra mondiale, poiché fu combattuta non solo sul territorio europeo ma contemporaneamente anche nelle Americhe, in Asia e in Africa occidentale, dove le potenze europee avevano dei possedimenti coloniali.
Il conflitto segnò la definitiva affermazione della Prussia come potenza continentale e della Gran Bretagna come principale potenza marittima e coloniale, in special modo in America Settentrionale e in India. Confermò anche il ruolo rilevante che nella politica europea aveva oramai il gigante russo.

Nel 1867 nacque la Federazione canadese, con l’unione di tre colonie del Nord America Britannico che in seguito divennero quattro, per la scissione di una di queste in due nuove province, alle quali nel corso del tempo se ne aggiunsero altre.
Il Canada ha ottenuto l’indipendenza dal Regno Unito attraverso un lungo processo di emancipazione, svoltosi tra il 1931 ed il 1982.

L’ALASKA

Anche l’Alaska si trova sul continente americano. Durante le ere glaciali, i primi abitanti che vi giunsero furono quei popoli nomadi, progenitori delle varie tribù amerinde e delle civiltà precolombiane (i nativi americani), che poterono attraversare lo stretto di Bering reso percorribile grazie all’aumento delle acque ghiacciate. Successivamente altre popolazioni, come gli Inuit e gli Aleutini (o Unanga, si pensa siano originari della Siberia) raggiunsero l’Alaska, probabilmente via mare.

Nel 1728 il danese Vitus Jonassen Bering, compì un viaggio per conto dell’Impero russo per capire se l’America e l’Asia fossero collegate, scoprendo lo stretto che separa la Siberia dall’Alaska e che ne reca il nome. Egli morì sull’isola di Bering probabilmente di scorbuto, insieme ad altri 18 membri dell’equipaggio.
Nel corso del Settecento Alessandro Malaspina, esploratore e navigatore italiano al servizio della Corona di Spagna, compì un viaggio esplorativo ripercorrendo la rotta del viaggio (forse leggendario) intrapreso nel tardo Cinquecento da Lorenzo Ferrer Maldonado alla ricerca di un possibile Passaggio a nord ovest partendo dal Messico. Per quanto la ricerca del mitico passaggio si rivelasse infruttuosa, l’esplorazione  produsse una notevole mole di dati geografici, etnografici, botanici, naturalistici, geologici, e antropologici non ancora completamente pubblicati.

Dopo esser stato occupato per migliaia di anni dalle popolazioni indigene, nel XVIII secolo il territorio, in parte venne colonizzato e annesso all’Impero russo divenendo zona di commercio delle pellicce tanto da fondare nel 1799 la Compagnia russo-americana; e in parte conteso da altri due paesi colonialisti: quello britannico e soprattutto quello spagnolo.

Nel 1867 gli Stati Uniti acquistarono l’Alaska dalla Russia, sebbene l’opinione pubblica statunitense di allora lo considerasse un territorio inospitale e del tutto inutile. Ma con la scoperta dell’oro nel 1898 nello Yukon e nel Klondike l’Alaska venne invasa dai cercatori che la utilizzarono come base di partenza, favorendo così la crescita delle prime città e delle prime strade di collegamento.

Nel 1912 l’Alaska divenne territorio autonomo e nel 1958 il presidente Eisenhower firmò l’Alaska Statehood Act che ne fece uno Stato federato degli Stati Uniti d’America, e, per estensione, è lo Stato più grande di tutta la federazione.
Nel 1968 fu scoperto il più grande giacimento di petrolio e di gas naturale di tutto il Nordamerica, sfruttato pienamente a partire dal 1977 con un oleodotto che collegava i giacimenti al porto di Valdez. Tali risorse, insieme all’industria della pesca e del turismo, dominano l’economia dell’Alaska.
Più volte è stata ventilata l’idea di realizzare un ponte o un tunnel attraverso lo stretto di Bering (85 km) che separa l’Alaska dalla Siberia, cosa mai realizzata sia per ragioni economiche che per ragioni strategico-militari.

È nelle foreste estreme dell’Alaska, detta L’ultima frontiera, che il vero Christopher McCandless, dopo aver abbandonato tutto ciò che non corrispondeva al suo essere, giunge a ritrovare se stesso e a dare un senso alla propria vita.

LA GROENLANDIA

La Groenlandia è l’isola più vasta del pianeta (l’Australia, circa tre volte più estesa, è solitamente classificata come “massa continentale”, anziché come isola) e si trova nel continente americano.

Fu oggetto delle prime esplorazioni vichinghe nel Nord America, facilitate dall’innalzamento delle temperature del Periodo caldo medievale.
Nelle saghe nordiche si narra degli eventi che portarono il condottiero e navigatore normanno Erik il Rosso ad approdare via mare su una terra verde e rigogliosa (già toccata circa un secolo prima dal normanno Gunnbirn Ulfsson) che chiamò Grønland (“Terra verde”) dove fondò la prima colonia normanna.
Pare infatti che la Groenlandia non fosse un’isola ricoperta da ghiacci per l’83% del suo territorio, come oggi.

PERIODO CALDO MEDIEVALE

Fu un periodo che si verificò intorno all’anno 1000 d.C. con un clima inusuale dalle temperature relativamente elevate, e che durò circa 500 anni, dal IX al XIV secolo, a cui seguì un periodo noto come Piccola glaciazione in cui si registrò un forte abbassamento delle temperature.

PICCOLA GLACIAZIONE

Attorno al 1450 le temperature cominciarono ad abbassarsi  e molte terre furono abbandonate. Si assistette ad un graduale avanzamento dei ghiacciai che nel periodo precedente si erano ritirati molto o erano scomparsi, e si ebbe anche la formazione di nuovi.
Gli inverni in Europa e nell’America del Nord divennero molto rigidi, le carestie divennero più frequenti e le morti per le malattie aumentarono.
La piccola glaciazione è visibile nelle opere d’arte dell’epoca; la neve domina molti paesaggi del pittore fiammingo Pieter Bruegel il Vecchio, vissuto tra il 1525 e il 1569.


Cacciatori nella neve, di Pieter Bruegel il Vecchio 1565

Tali ghiacciai arrivarono al culmine della loro estensione intorno al 1850, poi le temperature ripresero ad aumentare causando una nuova riduzione della massa dei ghiacci.
Questa fase è tuttora in corso sotto il nome di Riscaldamento globale e comporta una conseguente riduzione dell’estensione delle superfici ghiacciate.

 

La Groenlandia fino al 1814 fu una delle colonie della Corona Norvegese; passò quindi sotto il controllo della Danimarca e dal 1953 divenne membro del Regno danese attraverso la formula dell’unione personale. Dal punto di vista politico, pertanto, la Groenlandia è parte del Regno di Danimarca.
La comunità è costituita dalle tre regioni: Groenlandia, Danimarca e Isole Fær Øer), che sono amministrativamente autonome e condividono una stessa persona come Capo di Stato: la regina di Danimarca. Delle tre solo la Danimarca è tuttora membro dell’Unione europea.

UNIONE PERSONALE

L’unione personale è una relazione di due o più entità, considerate stati sovrani separati che, attraverso una legge, condividono la stessa persona come Capo di Stato di entrambe le nazioni.
L’unione personale non si deve confondere con una federazione, che è considerata dagli altri stati internazionali come stato singolo.
Le unioni personali possono nascere per ragioni diverse, sono quasi sempre un fenomeno che interessa le monarchie, per cui sono divenute abbastanza rare.

 

Dal 1979 il Parlamento danese (Folketing) ha concesso alla Groenlandia l’autogoverno (hjemmestyre), rimanendo sempre la regina di Danimarca come capo di Stato.
Entrata a far parte della Comunità Economica Europea (CEE) nel 1973 come territorio danese, la Groenlandia ne è uscita tramite referendum nel 1985.
Un passo importante verso l’indipendenza si è avuto nel 2009, riconoscendo il diritto di autodeterminazione e riconoscimento come popolo, e trasferendo al governo locale le competenze in ambito legislativo, giudiziario e nella gestione delle risorse naturali, pur rimanendo la Groenlandia nazione costitutiva della Danimarca.

Il Parco nazionale della Groenlandia nordorientale

Nel nord-est della Groenlandia si trova il Parco nazionale della Groenlandia nordorientale che copre quasi il 45% della superficie dell’isola ed è il più grande parco nazionale del mondo.
Creato nel 1974, il Parco fu ampliato nel 1988 e dal 1977 è stato designato come Riserva della biosfera. È gestito dal Dipartimento groenlandese dell’Ambiente e della Natura ed è un bene protetto dall’UNESCO.
La sua tundra ospita moltissime specie vegetali di questa fascia climatica, nonché buoi muschiati, caribù, orsi polari e lupi.