Quando scrivo un pensiero, un’emozione, non lo faccio per cercare la comprensione, la critica di chi conosce i miei sentimenti, o di chi pensa di conoscerli, quando scrivo qualcosa esprimo ciò che è mio, esprimo quel presente che non può essere mai condiviso con nessuno, chi ha la presunzione di saper ciò che è giusto o sbagliato si illude di essere migliore nella propria convinzione.
Quello che scrivo è mio, ciò che leggi è tuo, lo puoi far tuo come pensiero, lo puoi modificare se ne hai voglia, puoi dargli mille immaginazioni, ci puoi mettere persino la tua firma se ti ci riconosci in quello che leggi, ma non ti illudere di conoscere ciò che ho nel cuore, quello che sento o quello che voglio.
Quindi chiunque tu sia quando ai tuoi occhi si presenta un emozione scritta, un racconto, una poesia, non avere la presunzione di conoscere i miei sentimenti, perchè quella è una parte che non potrai mai leggere…
di Davide Bianco
Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere
metti le mie scarpe,
percorri il cammino che ho percorso io,
vivi il mio dolore, i miei dubbi,le mie risate,
vivi gli anni che ho vissuto io
e cadi là dove sono caduto io
e soprattutto prova a rialzarti come ho fatto io.
Siamo molto superficiali, io e voi. Non andiamo ben addentro allo scherzo, che è più profondo e radicale, cari miei. E consiste in questo: che l’essere agisce necessariamente per forme, che sono le apparenze ch’esso si crea, e a cui noi diamo valore di realtà. Un valore che cangia, naturalmente, secondo l’essere in quella forma e in quell’atto ci appare. E ci deve sembrare per forza che gli altri hanno sbagliato; che una data forma, un dato atto non è questo e non è cosí. Ma inevitabilmente, poco dopo, se ci spostiamo d’un punto, ci accorgiamo che abbiamo sbagliato anche noi, e che non è questo e non è cosí; sicché alla fine siamo costretti a riconoscere che non sarà mai né questo né cosí in nessun modo stabile e sicuro; ma ora in un modo ora in un altro, che tutti a un certo punto ci parranno sbagliati, o tutti veri, che è lo stesso. […] Una realtà non ci fu data e non c’è, ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere: e non sarà mai una per tutti, una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile.
Luigi Pirandello, da Uno Nessuno e Centomila
Riflessioni:
la persona saggia si pone delle domande e dall’esperienza carpisce certe verità non assolute e perciò rivisitabili.
La persona saccente pone le domande agli altri avendo la presunzione di avere la verità in tasca perciò assoluta e indiscutibile.
un po’ di ironia non guasta mai… 😊
Immagino che abbiate notato che oltre alla grande saggezza, e all’infinita modestia che solitamente mi contraddistinguono, la mia miglior virtù sia di saper tacere quando non ho nulla da dire. A prima vista parrebbe un assai piccola cosa, ma se vi soffermate a rifletterci sopra, capirete come il mondo sarebbe assai migliore, se solo tutti si sforzassero di seguire, per quanto possibile, il mio illuminato esempio. Purtroppo invece viviamo in una società becera e povera d’idee, dove tutti si sentono in dovere di manifestare ad alta voce la loro banale esistenza, aprendo bocca perlopiù a sproposito, ed annoiando con la loro arida verbosità tutti coloro che li circondano. Ah, se solo il mio retto agire potesse servire da modello di vita, per la moltitudine di verbosi e prolissi scocciatori che apportano solo confusione e noia, senza aggiungere nulla di utile alle nostre vite, mentre invece io.. ehm… scusate, ma devo essermi distratto un attimo ed ora..
Cos’è che vi stavo dicendo?
Bilbo Baggins