La terza possibilità

Troppo spesso, quando ci sentiamo aggrediti, non vediamo che due possibili risposte: diventare a nostra volta aggressori, oppure subire passivamente.
C’è, invece, una terza possibilità: un modo di agire che non comporta né aggressione, né passività. Non esiste solo la scelta tra dominare o essere dominato, c’è un modo di essere forti, senza cercare di avere il controllo di qualcun altro.
Per mettere in pratica questa modalità di comportamento, è necessario essere coscienti che è una strada possibile e che si può imparare a concretizzarla.
Più numerosi saremo a metterci su questa strada, meno violenza, sofferenze, tragedie vi saranno nel mondo e più cresceranno benessere, felicità ed energia costruttiva.

Pat Patfoort

Pat Patfoort è un’antropologa e biologa belga, nota in molte parti del mondo come formatrice alla nonviolenza. Nella sua formazione, è stata segnata dai numerosi contatti con le associazioni gandhiane fondate da Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto, nonché dalla formazione religiosa e la lunga permanenza (otto anni) in Africa Occidentale.
Ha lavorato, a livello nazionale e internazionale, come trainer e mediatrice sulle tematiche della trasformazione e della gestione nonviolenta dei conflitti, ideando un originale approccio teorico (denominato “Mme-model”), che ha applicato nell’educazione dei suoi due figli e verificato in questi trent’anni di formazione.
Dirige il Centro per la gestione nonviolenta del conflitto “De Vuurbloem” (“Il fiore di fuoco”) a Brugge-Bruges, in Belgio, di cui è anche cofondatrice.
La sua attività l’ha vista impegnata sia nelle principali Università del mondo (in Belgio, Italia, Olanda, Svezia, Spagna, Stati Uniti, Russia, ecc.), così come in associazione con varie realtà pacifiste e nonviolente, religiose (Quaccheri, Pax Christi) o istituzionali (OSCE, Consiglio d’Europa, Nazioni Unite).
Il suo approccio le permette di lavorare con una grande varietà di gruppi (bambini, adolescenti, genitori, insegnanti, educatori), nelle più diverse situazioni di conflitto (relazioni familiari, professionali, culturali).
Importante è stata la sua attività di facilitazione nell’intervento di dialogo e riconciliazione tra gruppi etnici in conflitto, come in Caucaso, Kossovo, Rwanda, Congo e Senegal.

Modelli e diagrammi :

Patfoort usa modelli e diagrammi originali, scaturiti dal lavoro svolto da circa 40 anni e iniziato con i suoi stessi figli, che ora sono adulti. Tali modelli hanno le seguenti caratteristiche :

  • Sono modelli e diagrammi molto concreti e facili da usare nell’ampio raggio di gruppi con i quali lavora, anche con i bambini.
  • Riescono a chiarire, in modo semplice e riconoscibile, che cos’è la violenza, quali ne sono le cause e i meccanismi e soprattutto che ad essa vi è un’alternativa, in che cosa consiste e come può essere messa in pratica.
  • Mostrano che è possibile, e in che modo, difendersi usando una strategia diversa da quella dell’occhio per occhio, dente per dente, e anche quanto poco efficace sia quest’ultima a livello pratico.
  • Mettendo in evidenza le relazioni esistenti tra ciò che accade a livello personale e sociale, aiutano le persone a sentirsi meno impotenti rispetto a ciò che accade nel mondo e più motivate a cambiare in modo costruttivo i propri atteggiamenti, comportamenti ed azioni.
  • Sottolineano l’importanza dell’educazione rispetto a quanto accade nel mondo e in tal modo valorizzano quanti sono impegnati in questo ambito. Ciò può aiutare i genitori, gli insegnanti e gli educatori a lavorare in modo cooperativo per introdurre cambiamenti positivi nell’educazione dei bambini, contribuendo in tal modo alla diminuzione della “violenza nel mondo”.
  • Offrono una sorta di “chiave” pratica e facile da usare per la vita di tutti i giorni.
  • Mostrano che la pratica della nonviolenza non è collegata ad una forma particolare di fede o di impegno, ma é aperta a tutti.

Tratto dal sito: Pat Patfoort

 

Please follow and like us:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *