La leggenda del bastoncino di zucchero

Il bastoncino di zucchero, con il suo gusto di menta
è stato a lungo un simbolo del Natale.

Perché i bastoncini di zucchero sono bianchi a strisce rosse?

La tradizione vuole che fossero inventati da un dolciaio che aveva intenzione di creare un dolce che ricordasse Gesù alle persone. Ecco cosa rappresenta il bastoncino di zucchero:
è fatto di caramello solido, perché Gesù è la solida roccia su cui sono costruite le nostre vite;
al caramello è stata data la forma di una “J” per Jesus (Gesù in inglese), ed è anche la forma di un bastone da pastore, e Gesù è il nostro pastore.
I colori sono stati scelti anche per rappresentare l’importanza di Gesù: il bianco indica la purezza e l’assenza di peccato, la larga striscia rossa rappresenta il sangue di Cristo versato per i peccati del mondo, le tre strisce rosse sottili rappresentano le strisce lasciate dalle frustate del soldato romano.


presepe naïf

Il sapore del bastoncino è di menta piperita, che è simile a una pianta aromatica della famiglia della menta: l’issopo, usato nel Vecchio Testamento per purificare e sacrificare. Gesù è il puro agnello di Dio venuto a sacrificarsi per i peccati del mondo.

L’issopo officinale (Hyssopus officinalis L.) è una pianta aromatica della famiglia delle Lamiaceae. È una pianta erbacea molto antica coltivata per le sue proprietà terapeutiche (espettoranti, digestive) e per gli usi in cucina.
L’issopo è originario di alcune regioni del nord Africa, dell’Asia occidentale, della Siberia e dell’Europa si è diffuso naturalizzandosi un po’ ovunque, comprese le regioni Nord americane. Cresce allo stato spontaneo negli incolti assolati.

Dal latino hyssopu(m), greco hyssopos, di origine semitica, alcuni autori fanno risalire l’origine del nome all’antico ebraico esob o ezob, con il significato di “erba santa”.
Il Salmo 51 della Bibbia cita l’issopo, che è una pianta che nel Libro è citata per undici volte. Gli ebrei la utilizzavano per la purificazione, e questa stessa pianta nella tradizione dei primi cristiani era il simbolo del Battesimo ovvero della purezza.

I fiori dell’issopo sono blu, stesso colore del lapislazzulo, una tra le pietre preziose considerate più antiche nella storia. L’uso dei rami di issopo nelle cerimonie di purificazione è attestato da molti altri richiami del Vecchio Testamento: nelle prescrizioni riguardanti la Pasqua, (Esodo 12, 22); nella purificazione del lebbroso (Levitino 14, 4 ecc.); nell’uso dell’acqua lustrale (Numeri 19, 18 ecc.). Anche nel Vangelo secondo Giovanni (19, 29) nella tragica sequenza finale della crocifissione e morte di Gesù, viene citato l’issopo:

E i soldati inzuppata una spugna nell’aceto, la posero in cima ad una canna d’issopo, e gliel’accostarono alla bocca

Per distillazione dell’issopo si ricava un’essenza il cui effetto sui centri nervosi, studiato da Cadéac e Meunier nel 1891 e da Caujolle nel 1945, può trasformarsi in vere crisi epilettiche.

Tratto da: Fondazione Terra d’Otranto

Privi di qualunque aspetto di bastone, nelle loro prime forme erano semplicemente dei bastoncini bianchi per bambini, e benché non sia certo il momento in cui essi sono apparsi per la prima volta, è dimostrato che già da metà del diciassettesimo secolo erano molto diffusi in Europa.
I bastoncini di zucchero sono un tipo di caramella dura ed allungata, sono tradizionalmente costituiti da due fasce intrecciate di colore bianco e rosso, al sapore di menta o cannella, benché siano in commercio numerosissime varianti sia di gusto che di colore.

Tradizionalmente è associato al periodo natalizio soprattutto nel mondo Occidentale. Infatti nell’America del nord, i primi esempi di utilizzo dei bastoncini di zucchero per festeggiare il Natale sono documentati intorno all’anno 1847, quando un emigrato di origini tedesche-svedesi di nome August Imgard appese un bastoncino di zucchero su un albero di Natale. Le cartoline di Natale dei decenni successivi iniziarono a mostrare alberi di Natale addobbati con bastoncini di zucchero.
La prima ditta a produrre i bastoncini di zucchero fu la Bobs Candies di Bob McCormack negli anni venti del XX secolo, benché la produzione di massa iniziò soltanto negli anni cinquanta grazie alle innovazioni tecnologiche.

O è Natale tutti i giorni” – Jovanotti e Luca Carboni (1993)

 

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