L’Europa sarebbe diventata di fatto un popolo solo; viaggiando ognuno si sarebbe sentito nella patria comune [..]
Tale unione dovrà venire un giorno o l’altro per forza di eventi. Il primo impulso è stato dato, e dopo il crollo e dopo la sparizione del mio sistema io credo che non sarà più possibile altro equilibrio in Europa se non la lega dei popoli.

Napoleone Bonaparte, Memoriale di Sant’Elena, 1816

PROGETTO ERASMUS

L’Erasmus (European Region Action Scheme for the Mobility of University Students) è un progetto nato a Bruxelles nel 1987 per dare a uno studente universitario europeo la possibilità di effettuare un periodo di studio in una università straniera legalmente riconosciuto dalla propria università.

L’idea nacque dalla precisa volontà di Sofia Corradi, avendo subito lei stessa tale discriminazione, di far sì che i corsi di studio compiuti all’estero fossero riconosciuti dalle università italiane.
Sofia in testa ha una grande idea, quella di creare un progetto che permetta agli studenti di viaggiare e studiare, anche per chi proviene da una famiglia poco abbiente. Studia un progetto e per lunghi anni s’impegna assiduamente a diffondere la sua idea in ambito accademico ed istituzionale.
Ma si dovrà attendere il 1987 perchè gli scambi universitari possano entrare nei programmi di studi e gli studenti europei essere liberi di frequentare le università di altri paesi, anche in quelli non associati all’Unione, come Liechtenstein, Islanda, Norvegia e Turchia.
Il progetto di Sofia Corradi chiamato “European Region Action Scheme for the Mobility of University Students” ha un nome un po’ complicato, ma qualcuno, come lei stessa racconta, si accorse che prendendo le iniziali, ne usciva la parola Erasmus.

Semina un pensiero e raccoglierai un’azione

Nel 1987 l’associazione studentesca EGEE (oggi AEGEE) si prodiga a convincere l’allora presidente francese François Mitterrand a sostenere il progetto Erasmus.

 

AEGEE

L’AEGEE (Association des Etats Généraux des Etudiants de l’Europe), meglio conosciuta in Italia come “Forum degli Studenti Europei”, è una delle più grandi associazioni studentesche interdisciplinari d’Europa. L’acronimo vuole richiamare il Mar Egeo, come spazio geografico che vide nascere la democrazia greca, mentre il nome per esteso riporta gli “États Généraux”, gli Stati Generali (clero, nobiltà e Terzo stato) del Regno di Francia e fa riferimento all’Assemblea del Terzo stato (borghesia) che nel 1789, all’inizio della Rivoluzione francese,  si proclamò Assemblea nazionale costituente.

AEGEE è un’organizzazione non governativa riconosciuta dall’Unione europea con il ruolo di osservatore permanente presso il Consiglio d’Europa. Suo obiettivo è promuove l’unità europea, la cooperazione internazionale, l’intercomunicazione e l’integrazione in ambiente accademico. Organizza un grande numero di progetti, la maggior parte dei quali riguardante i quattro principali campi d’interesse: Cittadinanza Attiva, Educazione Superiore, Pace e Stabilità, Scambio Culturale.

AEGEE non è collegata ad alcun partito politico, ad alcuna confessione religiosa e non ha scopo di lucro. L’associazione è composta secondo una struttura organizzativa a due soli livelli: le Antenne locali e il Comitato Direttivo.
– Le Antenne locali (gestite e coordinate da un numero ridotto di persone a livello cittadino, spesso si appoggiano ad una struttura universitaria) sono collegate direttamente al livello europeo
– il Comitato Direttivo (Comitè Directeur, composto da 6 membri eletti annualmente in occasione delle assemblee generali (Agorà) dell’associazione) con sede a Bruxelles, coordina le attività delle varie sedi locali, gestisce le problematiche comuni e rappresenta l’associazione nelle istituzioni sovranazionali.

In origine, l’Associazione aveva il nome di EGEE e fu fondata a Parigi nel 1985 fa Franck Biancheri, politico francese attivista dell’integrazione europea, poi fondatore di Newropeans, il primo progetto politico su scala europea. Nel 1987 EGEE si attivò affinchè il presidente francese François Mitterrand sostenesse il programma Erasmus, un programma di scambio studentesco finanziato dalla Commissione europea.

Newropeans è il movimento dei cittadini europei fondato nel 2005 da Bart Kruitwagen e Franck Biancheri. Il Movimento non ha una struttura nazionale né una sede particolare e si presenta solo alle elezioni europee (la prima nel 2009) in più stati con lo stesso programma e lo stesso simbolo. Newropeans sollecita a far sì che la discussione politica da nazionale assuma una dimensione europea, e invita a unire le forze per rafforzare l’idea di una società civile e democratica in un’ottica più europea.

 

La collaborazione attiva fra l’EGEE e la Commissione europea, nella persona di Domenico Lenarduzzi Direttore della Pubblica istruzione convinto fautore che non c’è Europa senza interculturalità, ha fatto sì che il Progetto Erasmus venisse approvato e finanziato dall’Unione Europea.

Dal 1994 Erasmus diviene parte integrante dei programmi europei Socrates finalizzati allo sviluppo di un’istruzione di qualità (secondo quanto previsto dagli articoli 149 e 150 del Trattato sull’Unione Europea) favorendo la mobilità e la cooperazione, la promozione delle lingue, l’utilizzo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

I paesi dell’UE sono responsabili dei propri sistemi educativi e formativi, mentre L’UE assume una funzione di supporto: fissa obiettivi comuni e favorisce lo scambio di buone pratiche auspicando non solo un approccio internazionale allo studio, ma anche all’incontro con altre culture.

Erasmus nel 2007 entra a far parte del Lifelong Learning Programme (Programma di Apprendimento Permanente), un programma più ampio che succede a Socrates, e il cui fine va a sostenere l’istruzione e la formazione permanente per il settore dell’istruzione che va fino al termine degli studi secondari superiori.
Ne fa parte anche il programma Leonardo da Vinci realizzato per sostenere un’esperienza di formazione e lavoro all’estero dopo gli studi scolastici (stage o tirocinio), un modo per entrare temporaneamente nella realtà lavorativa di un altro paese e di arricchire, così, le proprie competenze professionali.

Da quel lontano 1987 più di tre milioni di studenti hanno viaggiato per le università europee grazie al progetto di Sofia, diventando la base di un’Europa dei popoli.

Da quel lontano 1987 Sofia Corradi è per tutti questi studenti “mamma Erasmus”.

Dal 2014 il programma ha assunto il nome di Erasmus+ ed è dedicato non solo all’Istruzione, ma anche alla Formazione, alla Gioventù e allo Sport.
Le opportunità offerte non si rivolgono soltanto agli studenti, ma a un vasto spettro di persone e organizzazioni aiutandole a collaborare con altre all’estero per innovare e modernizzare la didattica e l’animazione socioeducativa.

Erasmus Plus, che durerà fino al 2020, è gestito dalla Commissione europea (l’organo esecutivo dell’UE), dall’Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA), dalle agenzie nazionali dei paesi partecipanti al programma e dagli uffici nazionali di alcuni paesi partner.

Per la Formazione mira a facilitare e promuovere le sinergie tra i vari progetti fino ad ora esistenti, combinando e integrando tutti i meccanismi di finanziamento, per far sì che gli europei possano studiare, formarsi, acquisire esperienza e fare volontariato all’estero in un clima di cooperazione internazionale.

Nel campo della Gioventù il programma punta ad affrontare il problema della disoccupazione giovanile migliorando le competenze e prospettive professionali dei giovani, e incoraggia a svolgere un ruolo attivo nella società con progetti di sviluppo delle competenze nel campo dell’animazione socioeducativa, dell’apprendimento non convenzionale e delle attività di volontariato, nonché per promuovere le opportunità di apprendimento informale con i paesi partner.

Con una visione a 360° si vuol favorire le cosiddette “alleanze della conoscenza” e “alleanze delle abilità settoriali”, che costituiranno sinergie tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro.

All’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (IET), organismo indipendente dell’UE con sede a Budapest (Ungheria) fondato nel 2008, viene affidato il compito di promuovere e  rafforzare la capacità in innovazione dell’Unione e affrontare le problematiche della nostra società.
L’IET svolge un ruolo vitale di supporto agli obiettivi dell’UE – relativi alla promozione della crescita economica e la creazione di posti di lavoro sostenibili – aiutando le imprese, i migliori Istituti universitari e i Centri di ricerca a collaborare per creare un ambiente favorevole all’innovazione e all’imprenditorialità in Europa, offrendo a imprenditori e innovatori la possibilità di trasformare le loro idee migliori in prodotti e servizi per l’Europa.

Il Programma Marie Skłodowska-Curie sostiene le prospettive professionali e la formazione dei ricercatori di tutte le discipline scientifiche, soprattutto aiutandoli a studiare e lavorare in paesi e settori diversi.

Le Attività Jean Monnet puntano a promuovere in tutto il mondo l’eccellenza nell’insegnamento e nella ricerca nel campo degli studi sull’Unione europea.
Le azioni sono anche destinate a stimolare il dialogo tra il mondo accademico e politico sulle politiche dell’UE.
Un’attenzione particolare viene rivolta all’integrazione europea e al ruolo dell’Europa in un mondo globalizzato, nonché a promuovere la cittadinanza attiva, la partecipazione alla vita democratica specie dei giovani, e il dialogo tra i popoli e le culture in Europa.

Nel Settore Sport il programma è concepito per promuovere la partecipazione allo sport, all’attività fisica e al volontariato.
Attraverso partenariati collaborativi mira a sviluppare e realizzare attività comuni, anche innovative, a gestire eventi sportivi senza scopo di lucro e contribuire a sensibilizzare i cittadini all’importanza dell’attività fisica e del benessere individuale realizzando la Settimana europea dello Sport rivolta a tutti, invitandoli a rimanere attivi a prescindere dall’età o dal livello di preparazione o di forma fisica.
Il focus del settore sarà sullo sport di base, con l’obiettivo di affrontare le minacce all’integrità dello sport (come il doping e le partite truccate), promuovere le carriere duplici degli atleti, migliorare il buon governo e favorire la tolleranza e l’integrazione.

«L’Erasmus ha creato la prima generazione di giovani europei. Io la chiamo una rivoluzione sessuale, un giovane catalano incontra una ragazza fiamminga, si innamorano, si sposano, diventano europei come i loro figli».

Umberto Eco