La strage di piazza Fontana avvenne il 12 dicembre 1969, in seguito a un grave attentato terroristico compiuto nel centro di Milano presso la Banca Nazionale dell’Agricoltura che causò la morte di 17 persone e il ferimento di altre 88. In Italia quel giorno, in un breve lasso di tempo vennero compiuti ben cinque attentati terroristici: tre a Roma e due a Milano.
Si è nel periodo della Guerra fredda, il mondo è diviso in blocchi e aree di influenza, sotto vincoli di appartenenza, di alleanze militari, e sotto la minaccia di armi nucleari. Il Sessantotto ha messo in discussione molti degli antichi privilegi e pregiudizi che caratterizzano la società, segnato dalla contestazione studentesca e da quella operaia, si caratterizza per una forte ondata di lotte sociali. Nel mondo grandi cambiamenti sono in atto.

La serie di attentati del 12 dicembre 1969 è il primo anello di una lunga catena di attacchi terroristici che hanno insanguinato l’Italia negli anni Settanta, un decennio in cui si sviluppa e domina il terrorismo. Sono i cosiddetti “anni di piombo” caratterizzati da un estremismo che in Italia produce violenze di piazza e lotta armata.
Sono gli anni della crisi energetica (1973) in conseguenza al conflitto arabo-israeliano e della grave crisi economica dei paesi industrializzati; del progressivo distacco del Partito Comunista Italiano dal modello sovietico e della sua significativa avanzata alle elezioni, del referendum sul divorzio, del Compromesso storico che sanciva una grande alleanza strategica tra i tre grandi partiti italiani (Democrazia Cristiana, Partito Socialista Italiano, Partito Comunista Italiano).
Da una parte Enrico Berlinguer sostenendo la democrazia quale valore universale, intende dare una nuova identità al Partito Comunista Italiano, che infondo ha avuto un ruolo fondamentale nella Resistenza e nella rinascita della democrazia in Italia; mirando inoltre a unire i partiti comunisti occidentali secondo un progetto politico-ideologico chiamato Eurocomunismo.
Dall’altra parte Aldo Moro alla guida della DC, coglie il clima di distensione e di dialogo tra le grandi potenze e diviene protagonista di un progressivo allargamento della base democratica del Paese, consentendo un riavvicinamento tra le rispettive (ed opposte) forze politiche al fine di dar vita a uno schieramento politico capace di realizzare un programma di profondo risanamento e rinnovamento della società e dello Stato italiani.
Ma il rapimento e l’omicidio di Aldo Moro per mano delle Brigate Rosse (1978) inevitabilmente contribuisce al fallimento di questi progetti.

La Strategia della tensione, così venne definito quel periodo dal giornale inglese The Observer, fu messa in atto al fine di destabilizzare la situazione politica italiana, creando nella popolazione uno stato di tensione e di paura tale da giustificare, o addirittura auspicare, svolte politiche di stampo autoritario.
Per molti la strage di piazza Fontana è considerata come l’avvio di questa strategia della tensione; mentre per altri studiosi è la Strage di Portella della Ginestra del 1947 a segnarne l’inizio, o il Piano Solo ideato nel 1964 da Giovanni de Lorenzo, all’epoca comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, per tentare un colpo di Stato in Italia al fine di assicurare il controllo militare dello Stato in caso di situazioni di emergenza nella gestione dell’ordine pubblico. Il piano conteneva anche un elenco di militanti politici da arrestare e deportare.
Negli anni Settanta furono individuate organizzazioni segrete in alcuni casi paramilitari e comunque eversive, che operavano in modo parallelo a quelle ufficialmente riconosciute, come: la Rosa dei Venti di stampo neofascista, i Nuclei di Difesa dello Stato (o Legioni) una vasta rete clandestina, la P2 la loggia massonica deviata di Licio Gelli, la Gladio una rete militare segreta collegata a livello internazionale con una struttura (chiamata Stay behind) alla quale partecipavano i Paesi della NATO al fine di impedire in piena Guerra fredda che l’Europa potesse essere invasa dall’URSS.
Tutto ciò nonostante che l’Articolo 18 della Costituzione italiana affermi: “Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare“.

Per non dimenticare: La strage di piazza Fontana – Archivi Ministero per i Beni e le Attività Culturali

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