Lo scat è una tecnica di canto jazz 

Quasi sempre improvvisato, consiste nel sostituire le parole del motivo con una serie di sillabe senza senso o suoni onomatopeici, che il cantante utilizza in chiave ritmica oltre che melodica. I brani in cui si può ascoltare lo scat sono di solito veloci e allegri, e non di rado esso viene utilizzato in chiave grottesca e caricaturale.
Uno dei principali artefici della diffusione dello scat a partire dalla metà degli anni venti è il celebre trombettista Louis Armstrong.
Nei primi anni ottanta del XX secolo lo scat ha fatto il suo ingresso anche nel reggae, grazie all’eccentrico cantante giamaicano Eek-A-Mouse.
Negli anni novanta Scatman John, pianista e cantante jazz appassionato allo scat, riuscì a combinarlo con la musica dance e i suoni del rap, inventando una fusione musicale unica. Egli fin da bambino era affetto da una severa forma di balbuzie e solo attraverso la musica riuscì a esprimersi in un modo che non gli era permesso con il linguaggio, e questo migliorò notevolmente la sua situazione psicoemotiva. Poichè temeva che la gente potesse accorgersene, fu incoraggiato a parlarne direttamente nelle canzoni così da esorcizzare la sua paura, e con la collaborazione dei produttori dance Ingo Kays e Tony Catania, registrò il suo primo singolo, Scatman (Ski Ba Bop Ba Dop Bop), una canzone che aveva l’obiettivo di convincere i bambini balbuzienti a superare la loro difficoltà di relazione con gli altri e a godersi la vita.

Tutti quanti balbettano in un modo o nell’altro
Quindi controlla il messaggio che ho per te.
A proposito, non lasciare che niente ti trattenga.
Se lo Scatman può farlo, fratello puoi farlo anche tu.