IRI
L’IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale) è un ente pubblico italiano istituito nel 1933 durante il fascismo per evitare il crollo del sistema creditizio delle banche, e delle aziende a loro connesse, investite dalla crisi del 1929. Sebbene fosse nato come ente temporaneo, nel dopoguerra allargò progressivamente i suoi settori di intervento e divenne il fulcro dell’intervento pubblico nell’economia italiana.
Nel 1950 l’ente assunse un nuovo ruolo, cioè quello di sviluppare la grande industria di base e le infrastrutture necessarie al paese, non in “supplenza” dei privati ma in una tacita suddivisione dei compiti. In molte aziende del gruppo infatti il capitale era misto, in parte pubblico, in parte privato.
Negli anni Ottanta gli interventi messi in atto dall’IRI e dagli altri enti statali furono considerati aiuti di stato, in contrasto con i principi su cui si basava la Comunità Europea. L’Italia si trovò quindi nella necessità di riformare, secondo criteri di gestione più vicini a quelli delle aziende private, il suo settore pubblico incentrato su IRI, ENI ed EFIM.
Nel luglio 1992 l’IRI e gli altri enti pubblici furono convertiti in Società per azioni e l’anno successivo ebbero inizio le privatizzazioni. La gestione dell’IRI, dal Ministero delle Partecipazioni statali istituito nel 1956 e soppresso con referendum abrogativo nel 1993, venne accentrata nelle mani del Ministero del Tesoro, suo unico azionista. L’IRI venne smembrato e le sue aziende operative vendute, tranne Finmeccanica, Fincantieri, Fintecna, Alitalia e RAI che furono trasferite sotto il diretto controllo del Tesoro.
Nel 2002 l’IRI cessò di esistere.
ANAS
L’Azienda Nazionale Autonoma delle Strade è un ente che si occupa della gestione e della manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade e autostrade di interesse nazionale. Fu fondata nel 1946, subentrando all’Azienda Autonoma Statale della Strada (AASS), creata durante il ventennio fascista, che dal 1928 gestiva la rete stradale italiana. Con il finire della Seconda Guerra Mondiale, l’ANAS dovette far fronte ad una situazione grave poichè la maggior parte delle infrastrutture viarie erano distrutte o danneggiate.
Dal 2002 è una società per azioni di proprietà statale, con capitale sociale costituito dalla rete stradale e autostradale, soggetta alla vigilanza tecnica e operativa del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, gestisce la rete stradale ed autostradale italiana.
ENEL
Con la Legge 6 dicembre 1962, n. 1643 viene istituito l’ENEL (Ente Nazionale per l’Energia ELettrica) in cui vengono trasferite le imprese elettriche presenti in varie regioni, che vengono nazionalizzate diventando così proprietà dell’ENEL stesso.
Trasformata nel 1992 in società per azioni e privatizzata nel 1999, in seguito alla liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica in Italia, l’ENEL è oggi un’azienda multinazionale produttrice e distributrice di energia elettrica e gas. Lo Stato italiano, tramite il Ministero dell’economia e delle finanze, rimane comunque il principale azionista.
INFN
INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) è un Ente pubblico di ricerca con sede a Roma. L’istituto italiano promuove, coordina ed effettua la ricerca scientifica nel campo della fisica nucleare, subnucleare e astroparticellare, nonché lo sviluppo tecnologico necessario alle attività in tali settori. Opera in stretta connessione con l’università e nell’ambito della collaborazione e del confronto internazionale.
Fu istituito l’8 agosto 1951 da gruppi delle Università di Roma, Padova, Torino e Milano al fine di proseguire e sviluppare la tradizione scientifica iniziata negli anni trenta con le ricerche teoriche e sperimentali di fisica nucleare di Enrico Fermi e della sua scuola.
Nella seconda metà degli anni cinquanta l’INFN progettò e costruì il primo acceleratore italiano di elettroni, l’elettrosincrotrone realizzato a Frascati dove nacque il primo laboratorio nazionale dell’Istituto. Nello stesso periodo iniziò la partecipazione dell’INFN alle attività di ricerca del CERN, il Centro europeo di ricerche nucleari di Ginevra, per la costruzione e l’utilizzo di macchine acceleratrici sempre più potenti.
L’attività dell’INFN si basa principalmente su due tipi di strutture di ricerca complementari: le sezioni e i laboratori nazionali, più un Centro nazionale per le attività di calcolo (il CNAF di Bologna).
Le 20 Sezioni e i 9 gruppi collegati hanno sede in dipartimenti universitari e realizzano il collegamento diretto tra l’istituto e le università. I quattro laboratori, con sedi:
– a Catania (Laboratori nazionali del Sud, LNS),
– a Frascati (Laboratori nazionali di Frascati, LNF),
– a L’Aquila (Laboratori nazionali del Gran Sasso, LNGS),
– a Legnaro (Laboratori nazionali di Legnaro, LNL),
ospitano grandi apparecchiature e infrastrutture messe a disposizione della comunità scientifica nazionale e internazionale.
CONI
Il CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) è un ente pubblico che disciplina, regola e gestisce le attività sportive nazionali.
Viene fondato a Roma nel 1914 come parte del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) per curare l’organizzazione e il potenziamento dello sport in Italia.
Il CONI promuove la massima diffusione della pratica sportiva e favorisce attraverso le federazioni nazionali sportive la preparazione degli atleti al fine di consentirne la partecipazione ai giochi olimpici. L’ente inoltre cura l’approntamento dei mezzi idonei per le Olimpiadi e per tutte le altre manifestazioni sportive nazionali o internazionali.
Con le modifiche normative apportate nel 2004 (Decreto Legislativo 8 gennaio 2004 n. 15), il CONI è la Confederazione delle Federazioni Sportive nazionali e delle Discipline Sportive Associate e si conforma ai principi dell’ordinamento sportivo internazionale, in armonia con le deliberazioni e gli indirizzi emanati dal Comitato olimpico internazionale (CIO). È posto sotto la vigilanza del Ministero per i Beni e le attività culturali.
Il CONI è autorità di disciplina, regolazione e gestione delle attività sportive nelle varie discipline, intese come elemento essenziale della formazione fisica e morale dell’individuo e parte integrante dell’educazione e della cultura nazionale. Ha anche il compito di curare, nell’ambito dell’ordinamento sportivo, l’adozione di misure di prevenzione e repressione del doping, di favorire la massima diffusione della pratica sportiva anche per persone disabili di concerto con il Comitato italiano paraolimpico. Il CONI, inoltre, assume e promuove le opportune iniziative contro ogni forma di discriminazione e di violenza nello sport.
Organi del CONI sono il Consiglio nazionale, la Giunta nazionale, il Presidente, il Segretario generale, il Collegio dei revisori dei conti. Gli atleti e i tecnici sportivi eleggono propri rappresentanti presso il Consiglio nazionale e la Giunta del CONI.
Nel 1993 viene costituita la CONI Servizi Spa il cui solo azionista è il Ministero dell’Economia e delle Finanze, società di cui l’ente pubblico CONI si avvale per l’espletamento dei suoi compiti istituzionali.
Dal 2002 il personale del Comitato Olimpico Nazionale Italiano è alle dipendenze della Società, alla quale sono stati conferiti i beni facenti capo all’ente pubblico. Il CONI, di intesa con la Società, individua gli obiettivi da perseguire nel corso dell’anno e l’entità delle risorse a ciò destinate.
La missione di questa società che è dotata di un codice etico, è quella di supportare il CONI e le Federazioni Sportive Nazionali e le altre categorie di organizzazioni sportive riconosciute dal Comitato Olimpico nel conseguimento dei loro fini istituzionali, etici e sportivi.
Inoltre gestisce i Centri nazionali di preparazione olimpica, la Scuola dello sport, centro di alta formazione per formare personale altamente specializzato, a cui fa capo la Biblioteca Sportiva Nazionale, una raccolta specializzata di documenti e libri sportivi che valorizza la cultura sportiva, e l’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport. Sviluppa la riqualificazione sostenibile del Parco del Foro Italico, il più importante parco tematico sportivo in Italia.
Nel dicembre 2018 è stato disposto il suo cambio di denominazione in Sport e Salute Spa.
CASSA PER IL MEZZOGIORNO
Ente economico pubblico istituito nel 1950 per la realizzazione di opere straordinarie di pubblico interesse nell’Italia meridionale.
La Cassa fu costituita con la Legge 646 del 10 agosto 1950 per la predisposizione dei programmi previsti per il Mezzogiorno e aree depresse, per il finanziamento e l’esecuzione di opere straordinarie inerenti alle infrastrutture (bonifiche, trasporti, acquedotti ecc.), all’industria, alle risorse naturali, all’ambiente, alla ricerca scientifica applicata, agli impianti per la commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari. Interventi da coordinare con i programmi predisposti dalle Amministrazioni pubbliche, diretti «al progresso economico e sociale dell’Italia meridionale» da attuarsi entro un periodo di 12 anni.
Dopo varie proroghe la Cassa venne soppressa nel 1984 e sostituita due anni dopo dall’Agenzia per la promozione e lo sviluppo del Mezzogiorno, soppressa a sua volta nel 1992, lasciando al Ministero dell’economia e delle finanze il compito di coordinare e programmare l’azione di intervento pubblico nelle aree economicamente depresse del territorio nazionale.
EFIM
L’EFIM (Ente partecipazioni e Finanziamento Industrie Manifatturiere) è stata una finanziaria, la terza in ordine di grandezza, di proprietà dello Stato italiano collocata nel sistema delle partecipazioni statali. Fu istituito nel 1962 per gestire le partecipazioni precedentemente detenute dal FIM e prevalentemente concentrate nel settore metalmeccanico.
Il FIM (Fondo di finanziamento dell’industria meccanica) fu istituito nel 1947 con lo scopo di finanziare la riconversione delle industrie aeronautiche che erano state impegnate nelle produzioni belliche. Tra le aziende sostenute dal FIM vi erano state la FIAT e la Olivetti, che furono in grado di restituire i prestiti ricevuti; non fu così invece per un’azienda storica come la Società Italiana Ernesto Breda per Costruzioni Meccaniche, comunemente conosciuta come Breda, che si era specializzata a tal punto nelle produzioni belliche da dover far fronte ad una gravissima crisi nell’immediato dopoguerra. Diventati inesigibili i crediti verso la Breda, lo Stato, attraverso il FIM, si ritrovò ad essere proprietario dell’azienda.
L’EFIM si caratterizzò fin da subito come un ente polisettoriale attivo soprattutto nel Mezzogiorno per la creazione di nuovi insediamenti industriali, interventi che si aggiungevano agli interventi promossi da IRI ed ENI.
Ma la situazione finanziaria dell’EFIM fu sempre precaria a causa di un indebitamento finanziario, il quale esploso nel corso degli anni 70 arrivò negli anni ottanta ad essere superiore al fatturato. Nel 1992 la gravissima esposizione dell’EFIM verso le banche fece propendere il governo dell’epoca per la sua messa in liquidazione. Fu un processo lungo e complesso, entro il 1998 tutte le aziende ritenute economicamente valide che componevano il gruppo furono cedute.
GEPI
La GEPI (GEstione Partecipazioni Industriali) è stata una finanziaria pubblica costituita per il salvataggio delle aziende in difficoltà transitorie e per la salvaguardia dell’occupazione.
Istituita dal Governo italiano nel 1971, alla GEPI inizialmente fu affidato il compito di comprovare la concreta possibilità di risanamento delle imprese attraverso piani di riassetto o di riconversione.
In sostanza compito della GEPI era quello di entrare nel capitale di aziende private in crisi (specie piccole e medie) agevolarne la ristrutturazione e poi uscirne. Si doveva trattare di interventi esclusivamente temporanei e agì soprattutto nei settori meccanico, tessile, dell’abbigliamento e dell’elettronica di consumo.
Dal 1976 il ruolo della GEPI cominciò a mutare sotto le pressioni politiche e sindacali. Trovandosi in molti casi a gestire aziende in crisi irreversibile e difficilmente risanabili, nel decennio successivo la sua attività degenerò nell’assistenzialismo prendendosi in carico i dipendenti di grandi imprese private in cassa integrazione, divenendo in pratica uno strumento per il reimpiego e il mantenimento dell’occupazione in esubero.
Negli primi anni Novanta la GEPI passa sotto il diretto controllo del Ministero del Tesoro e viene trasformata in una finanziaria di sostegno alle nuove iniziative imprenditoriali.
Nel 1997 le sue attività confluiscono nella finanziaria di partecipazioni Itainvest, a sua volta assorbita dall’agenzia Sviluppo Italia nel 2000.