SCOPRIAMO IL MONDO
ATTRAVERSO I NOSTRI SENSI
Psicomotricità dell’età evolutiva
Il bambino è costantemente immerso in una realtà costituita da molteplici stimoli sensoriali e, attraverso di essi egli si impegna ad esplorare l’ambiente che lo circonda.
Si rende necessario quindi, non solo abituare il piccolo a riconoscere e a discriminare i vari stimoli ma anche aiutarlo a farne un buon uso, attraverso la creazione di esperienze didattiche stimolanti e di un ambiente ricco.
Il progetto di conseguenza nasce dal desiderio di accompagnare i bambini alla scoperta dei cinque sensi favorendo così sia l’acquisizione di una capacità percettiva sensoriale nella sua globalità, sia la capacità di esprimere sensazioni ed emozioni, attraverso la propria creatività.
Inoltre, attraverso le diverse attività il bambino ha la possibilità non solo di socializzare e condividere le varie esperienze ma, anche di cooperare ed esprimere le proprie sensazioni attraverso il linguaggio verbale, manipolativo e grafico-pittorico.
IL SENSO DEL TATTO
Già nella vita prenatale inizia una forma di apprendimento tattile che sembra perdere importanza quando si sviluppano e si potenziano gli altri sensi.
Il tatto ci offre la conferma dell’esistenza delle cose e ce le fa “vivere” rendendoci recettivi a molteplici emozioni e sensazioni dalle più intime (come toccare la mamma, il papà, le persone vicine) a quelle meno (come toccare i giocattoli, gli oggetti presenti nell’ambiente).
Per sviluppare il tatto, le attività più indicate sono la manipolazione di vari materiali: didò, pasta di sale, pasta di mais, farina, sale, das, carta, tessuto, etc…
Gli obiettivi specifici da individuati sono i seguenti:
– usare in modo creativo il materiale a disposizione;
– manipolare materiali vari;
– riconoscere e discriminare sensazioni tattili (caldo-freddo, duro-morbido…).
Esempio di attività: vendemmia, passeggiata sulle foglie, manipolazione di vari materiali etc….
IL SENSO DELL’OLFATTO
Attraverso l’olfatto il bambino affonda il naso nelle cose scoprendo che ogni oggetto ha un odore che lo rende proprio, di conseguenza saranno proposte delle attività in cui si inviterà il bambino ad annusare i vari materiali presentati: erbe aromatiche, camomilla, caffè, fiori, etc…
Gli obiettivi specifici individuati sono:
– compiere esperienze di esplorazione olfattiva dell’ambiente;
– percepire e discriminare odori sgradevoli e profumi.
Esempio di attività: riempire delle bottigliette con vari materiali tra cui salvia, cacao, caffè, farina di cocco etc…
IL SENSO DEL GUSTO
Attraverso la manipolazione il bambino sperimenta le qualità di alcuni elementi e, dopo averli esplorati manualmente, li porta alla bocca per assaggiarli spontaneamente. Le attività proposte riguarderanno l’assaggio di alcuni ingredienti che normalmente sono presenti nell’alimentazione: farina, zucchero, sale, cacao e altro. Tali ingredienti saranno proposti sia singolarmente che attraverso la preparazione di bevande complesse quali: acqua zuccherata, acqua salata…
Gli obiettivi specifici individuati sono:
– compiere esperienze di assaggio e degustazione di alcuni alimenti;
– distinguere i gusti amaro, dolce, salato;
– riconoscere i quattro sapori primari attraverso la preparazione di soluzioni in acqua naturale.
Esempio di attività: spremuta di agrumi, assaggio di cibi salati e dolci etc…
IL SENSO DELLA VISTA
Ogni cosa presente nello spazio: giocattoli, materiali di arredo, di consumo e altro ancora, è sperimentata dal bambino attraverso la vista.
Ogni materiale o attività proposta ai bambini contiene già in sé stimoli visivi provenienti da forme, colori e dimensioni.
Tali caratteristiche oltre a calamitare l’attenzione dell’organo preposto alla vista, gli forniscono anche del materiale adeguato al suo sviluppo.
Partendo dalla visione che il bambino ha dei colori della natura si cercherà di stimolare questo senso tramite l’attività di pittura e con l’ausilio di illustrazioni e di immagini.
Saranno proposte anche attività inerenti il contrasto luce – buio e si proverà a stimolare il bambino attraverso il gioco del nascondino a cercare oggetti nell’ambiente che “ora ci sono ed ora scompaiono”.
Gli obiettivi specifici individuati sono:
– ricercare e osservare le varie forme nell’ambiente;
– acquisire la conoscenza dei colori fondamentali;
– percepire i cambiamenti che avvengono nella realtà.
Esempio di attività: le ombre cinesi.
IL SENSO DELL’UDITO
Il sistema uditivo è capace di individuare suoni diversi: la voce, la musica o i suoni della natura.
L’orecchio è sensibile alle vibrazioni del suono che può essere alto, basso, piacevole da ascoltare o sgradevole.
Si cercherà di stimolare il bambino non solo a scoprire i vari suoni prodotti dagli oggetti ma anche a riprodurli.
Gli obiettivi specifici individuati sono:
– percepire il contrasto silenzio – rumore;
– produrre rumori con il corpo e nell’ambiente;
– riconoscere suoni e rumori esterni a sé.
Esempio di attività: ascolto di rumori forti e deboli, di rumori della natura etc…
Osservando i bambini durante i momenti dedicati alle attività di manipolazione, si nota che essi esternano attraverso il linguaggio le esperienze che compiono, le emozioni che provano. Talvolta il loro raccontare è rivolto a se stessi, appartiene ad una sfera fantastica tutta individuale ed il manipolare diviene un mezzo per immaginare situazioni e per dare significati diversi al materiale adoperato.
Si capisce perciò che l’uso della fantasia e dell’immaginazione ha un risvolto terapeutico, nel senso che esse consentono una fuga dalla realtà, in situazioni difficili. Questo non significa estraniarsi dalla realtà, ma avere degli ambiti, degli spazi mentali e psicologici dove è possibile rassicurarsi e in cui si entra, ma da cui si può uscire in qualsiasi momento. Spesso, quando il bambino riesce ad entrare profondamente nell’attività, ne esce felice e gratificato anche se il suo lavoro non assume una forma definita. Per questo è importante che nelle attività manipolative non sia data molta importanza al prodotto, ma ai processi creativi e immaginativi che il materiale stimola.
Riflessioni: sono fermamente convinta che la scuola della prima infanzia proprio per il suo carattere di continua ricerca e sperimentazione, e nel considerare soggetto educativo il bambino stesso attorno ai cui bisogni si pensa l’ambiente e si plasma la programmazione educativo-didattica, possa essere un reale e consistente punto di partenza per ripensare la scuola italiana non solo quale dispensatrice di sapere, ma finalizzata veramente, e non solo sulla carta, a valorizzare la potenzialità creativa di ogni individuo.
Leda
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