La cultura Biker

Nel secondo dopoguerra si formarono negli Stati Uniti d’America numerose bande di motociclisti ribelli (o biker), che insofferenti alle regole e ai vecchi dettami, conducevano una vita on the road alla ricerca di una nuova forma di identità giovanile. La loro era una filosofia basata sulla fratellanza, sul rispetto e sullo spirito di corpo che unisce i membri dello stesso club, e l’orgoglio di indossare la Back Patch, ossia la toppa che si usa cucire sulla schiena di giubbotti e gilet come segno di appartenenza ad un determinato Motor Club,  detto MC.

I primi MC contraddistinti da nomi irriverenti e rabbiosi, spesso erano formati da gruppi di reduci della Seconda guerra mondiale che non riuscivano a ritornare alla normalità, a reinserirsi nella società, passando la maggior parte del tempo a viaggiare, bevendo, creando risse e vivendo ai limiti del legale. Finirono col rappresentare un pericolo sociale.
Tra i “Big Four”, ovverosia i 4 Motorcycle Clubs o MC ancora esistenti e più diffusi a livello mondiale si possono annoverare gli Outlaws MC, gli Hells Angels, i Bandidos MC e i Pagans MC.

L’Outlaws MC, tuttora esistente, è uno dei primi MC fondato nel 1935 nei pressi di Chicago nell’Illinois. Durante il Secondo conflitto mondiale molti dei suoi membri partirono per il fronte europeo, per cui le attività del club furono parecchio ridotte.
Successivamente venne modificato il simbolo originario che aveva una piccola moto alata ripresa frontalmente, adottando dal 1950 un teschietto con le scritte in caratteri gotici, i pistoni incrociati al di sotto del teschio furono aggiunti solo dal 1954 in poi, sull’onda del film Il selvaggio.

La struttura del Outlaws MC ha una rigida impronta gerarchica, tipica dei club MC sorti a ridosso del secondo conflitto mondiale, ed è molto frammentata poichè ogni sezione prende per sé le proprie decisioni. Chi vuole entrare a farne parte viene sottoposto a un lungo periodo di prova.
Il territorio degli Stati Uniti in cui questo MC è maggiormente presente è quello orientale, nel midwest e nel sud, in particolare in Florida, e ha una connotazione piuttosto nazionalista, manifestamente orientata al White power.
L’ostilità e la rivalità tra club è molto radicata e gli Outlaws MC sono in aperto contrasto con gli Hells Angels.

WHITE POWER

Il White power (potere bianco o supremazia bianca) è un movimento ideologico, basato sull’idea generale che gli uomini bianchi siano superiori agli altri gruppi razziali. Il termine è talvolta utilizzato per descrivere l’influenza che hanno personalità bianche nella scena politica e sociale globale.
Sorse negli Stati Uniti prima della guerra civile, ove nacquero vere e proprie associazioni che promuovevano la supremazia dell’uomo bianco. Movimenti di spicco come il Ku Klux Klan, rimasero integri e influenti anche dopo alcune decadi dalla Ricostruzione.

KU KLUX KLAN

Il Ku Klux Klan (KKK) è il nome utilizzato da diverse organizzazioni segrete le cui finalità sono politiche e spesso terroristiche, concepite sull’idea di egemonia della “razza bianca” su quella nera.
La confraternita fu creata nel 1865 nel Tennessee da reduci dell’esercito degli Stati Confederati d’America, dopo la guerra di secessione statunitense, con l’obiettivo di aiutare le vedove e gli orfani di guerra dei Confederati, ma anche di opporsi agli interventi del governo federale volti al superamento della segregazione razziale. Venne sciolta ufficialmente nel 1869 perché nella sua evoluzione era divenuta troppo ostile e violenta, lontana dai principi fondatori.
Messo fuori legge dal Presidente degli Stati Uniti Ulysses S. Grant, il Klan divenne a questo punto un gruppo terroristico illegale che fu soppresso e quasi completamente sgominato.

Un secondo Ku Klux Klan fu creato nel 1915 sfruttando la convinzione diffusa tra molti bianchi poveri che i loro problemi economici fossero causati dai neri, dai banchieri ebrei e da altre minoranze, in maniera analoga a quanto accaduto successivamente per effetto della propaganda nazista nella Repubblica di Weimar, prima e nella Germania nazista, poi.
Differiva dal primo Klan per composizione politica, ebbe infatti una maggiore influenza su più Partiti politici e ascendenza su molti Stati. Furono gli anni ruggenti del Klan, ma la sua popolarità precipitò una volta rivelatasi la violenza che lo connotava, fu sciolto nel 1944 ed il nome Ku Klux Klan divenne di pubblico dominio.

Dopo la seconda guerra mondiale molte organizzazioni hanno utilizzato il nome del Ku Klux Klan per opporsi al Movimento per i diritti civili (Civil rights movement) negli anni sessanta. Sono questi i Klan ancora attivi seppur frazionati, e contenuti dall’apertura verso l’integrazione della società americana. L’ideologia di base fortemente anticattolica, era legata a una visione distorta del Protestantesimo e nell’interpretazione di alcuni versetti della Bibbia.
Dai primi del Novecento fino agli anni Quaranta, principalmente nel sud degli Stati Uniti, centinaia di migliaia di WASP (White Anglo-Saxon Protestant), ossia cittadini statunitensi discendenti dai colonizzatori originari inglesi, considerarono l’appartenenza al Klan come parte della loro fede e l’oppressione del Klan sulle minoranze come parte del “Piano di Dio”, degenerando in un fanatismo religioso.

Nella seconda parte del XX secolo negli Stati Uniti, ispanici, afroamericani, discendenti dei nativi americani furono oggetto di indicibili discriminazioni.
Il  White power trovò spazio anche in Europa, fu oggetto di romanzi e saggi negli anni precedenti alla Grande guerra riguardanti la supremazia della razza ariana, presunta da organizzazioni di stampo razzista come la Società Thule, caratterizzata da un acceso nazionalismo, fortemente antisemita e völkisch, creata a Monaco di Baviera dopo la Prima guerra mondiale con la caduta della monarchia tedesca, il 18 agosto 1918  e sciolta nel 1925. La Società Thule influenzò molti i membri del partito nazista, tanto che la sua ideologia sta alla base della politica nazionalista di Hitler. La propaganda della “razza pura” arrivò all’apice con l’Olocausto e influì sulla politica estera dell’Italia fascista, dove furono promulgate le cosiddette “Leggi razziali”.

Fenomeno ben più longevo è stato l’Apartheid in Sudafrica, una politica di segregazione razziale istituita nel secondo dopoguerra dal governo di etnia bianca del Sudafrica e rimasta in vigore dal 1948 al 1994. L’ideologia del movimento politico divenne un sistema legislativo compiuto, che consisteva nel separare e segregare la popolazione nera in zone circoscritte dette bantustan, lasciando i bianchi (coloni di origine inglese) e gli afrikaner (diverse comunità di bianchi di lingua afrikaans, che deriva principalmente dall’olandese del XVII e XVIII secolo) a governare il paese. L’apartheid fu dichiarato crimine internazionale da una convenzione delle Nazioni Unite, votata dall’assemblea generale nel 1973 ed entrata in vigore nel 1976 (International Convention on the Suppression and Punishment of the Crime of Apartheid), e quindi successivamente inserito nella lista dei crimini contro l’umanità.

 

L’Hells Angels MC è un’associazione motociclistica statunitense oggi diffusa in tutto il mondo, i cui membri tradizionalmente utilizzano motociclette Harley-Davidson.
Sonny Barger, storico leader e fondatore della sezione californiana degli Hells Angels di Oakland, fu promotore nel 1959 di una delle prime “riunioni generali” dei vari club “non regolari” dell’epoca, proprio al fine di costituire una gigantesca e compatta unione dei club “Onepercenters“, considerati “fuorilegge” dall’opinione pubblica del tempo. Una sorta di alleanza suggellata appunto con il segno distintivo a forma di rombo.

Agli Hells Angels è attribuito il merito di aver inventato la cosiddetta “moto customizzata” ossia personalizzata. In particolare il chopper (dal verbo inglese to chop, “tagliare”): partendo dal telaio delle famose Harley-Davidson degli anni Cinquanta e Sessanta, del tipo in dotazione alla polizia americana denominato full dresser nel gergo dei motociclisti, liberato da accessori e meccaniche “superflue” (parabrezza, parafanghi anteriori, borse da viaggio, ecc.) venne arricchito da un manubrio esageratamente alto, che avvantaggiava il riposo delle braccia nei lunghi percorsi on the road, e dalla celebre bitch bar, lo schienale alto. La personalizzazione prevedeva anche spettacolari aerografie sulle marmitte posteriori allungate verso l’alto e i serbatoi dei motori perlopiù decorati con il simbolo del club a cui si apparteneva (nel caso degli Hells Angels, il famigerato teschio con l’elmetto alato visto di profilo).

Un modello di motocicletta che è entrato nella storia e tributato in pellicole cinematografiche leggendarie come il film Easy Rider, un film del 1969 diretto e interpretato da Dennis Hopper, con Peter Fonda (Wyatt “Capitan America”) e Jack Nicholson (George Hanson). Si narra il viaggio attraverso l’America da Los Angeles alla Louisiana di due motociclisti sui loro chopper, in totale libertà.
Tra paesaggi desertici, immagini psichedeliche e musica rock fine anni sessanta i protagonisti di Easy Rider, pur essendo persone non violente che vanno per la loro strada senza creare fastidi, sono malvisti dalla gente comune per il loro aspetto, il loro modo di vestire, di vivere e di comportarsi.

Capitan America – il cui vero nome è Steven Grant “Steve” Rogers, è un personaggio dei fumetti creato da Joe Simon e Jack Kirby nel 1941, pubblicato dalla Timely Comics (in seguito Marvel Comics).
Nato come elemento di propaganda durante la Seconda guerra mondiale, dove rappresentava un’America libera e democratica che si opponeva ad un’Europa imperialista e bellicosa ebbe un grande successo di pubblico; tuttavia con la fine del conflitto perse la sua popolarità, nonostante un (vano) tentativo di riciclarlo come cacciatore di comunisti durante i primi anni della Guerra fredda.
Nel 1964 Stan Lee con la serie Avengers, decise di riprendere il personaggio privandolo di quegli elementi nazionalistici che aveva in origine, donandogli invece una sensibilità e un’umanità tutta nuova e le sue storie molto spesso denunciano le differenze sociali e la corruzione presenti nella società americana, a rappresentare una sorta di “coscienza” reale dell’America.

Per il soggetto del film Easy Rider gli autori si sono ispirati al celebre film italiano del 1962 Il sorpasso di Dino Risi,  che si apre su una Roma deserta nel Ferragosto del 1962, in cui l’esuberante opportunismo rampante di un quarantenne dell’alta borghesia si contrappone alla piccola borghesia romana lavoratrice, fedele alle proprie virtù familiari del giovane studente, rispettivamente rappresentate dai due protagonisti (Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant) che intraprendono insieme un viaggio in auto. È considerato uno degli affreschi cinematografici più rappresentativi dell’Italia del benessere e dell’eccessiva fiducia nel miracolo economico di quegli anni che andrà scemando, lasciando il posto a una società divisa e contraddittoria in cui prevale la mediocrità e la finta moralità degli opportunisti. Uscito negli Stati Uniti con il titolo “The Easy Life“, seppur accolto tiepidamente in Italia, divenne un fenomeno di culto in America.

Si venne così a creare una vera e propria cultura biker underground  (definita in certi casi anche come “Kustom Kulture”) che si diffuse a 360 gradi tra tutti gli altri Club motociclistici “non regolari” statunitensi prima, e mondiali poi.

 

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