L’Induismo non ha un fondatore, nasce da un insieme di movimenti, culti religiosi diversi che hanno in comune alcuni principi fondamentali. Molti studiosi fanno risalire le origini di questa religione e dei popoli dell’India a più di 3000 anni fa.
La religione induista trova fondamento e giustificazione in una tradizione millenaria nel Sanatanadharma – legge eterna, ordine ed equilibrio del cosmo, ed anche ordine umano, religioso, civile e sociale, codificata nei Veda. Vi è un solo ed unico supremo Assoluto, chiamato Brahman. Tuttavia questo Assoluto si manifesta in diverse forme, ed ogni suo aspetto può essere oggetto di venerazione e deificato.
Induista è colui che segue il Sanatanadharma (non dissimile dalla Legge Eterna o Philosophia Perennis). Per questo motivo ogni persona che segue il proprio cammino senza ritenerlo superiore a quelli altrui, senza cercare di convertire al proprio credo, senza discriminare, potremmo dire che quella persona è induista.
Le scritture sacre sono di due tipi:
Sruti (udite), è la conoscenza dei 4 Veda, udita dagli antichi rishi, e trasmessa oralmente di generazione in generazione
Rig Veda, raccolta d’inni di lode o canti sacri.
Sama Veda, raccolta di melodie o canti sacrificali.
Yajur Veda, raccolta di formule o rituali sacrificali.
Atharva Veda, raccolta di miti e leggende.
Smriti (memorizzate), sono raccolte di tradizioni ricordate e quindi tramandate, scritti poetici e di letteratura che si occupano della struttura sociale e delle norme di condotta, attraverso la narrazione mitica e simbolica.
I principi fondamentali
Il ciclo della rinascita (samsara): alla morte, ogni creatura rinasce in un altro corpo, vegetale, animale, o umano. La liberazione (moksha) dal ciclo di nascita e morte avviene attraverso la scoperta dell’identità del nucleo più profondo di sé (atman), con il brahman, che è l’assoluto, l’Uno indivisibile che pervade tutto l’universo.
Il rispetto della vita: l’anima dell’individuo può rinascere anche in forme animali e vegetali. Ne deriva un grande rispetto per ogni tipo di essere vivente (ad esempio, molti di essi sono vegetariani).
Il karma (“azione”): in base a questo concetto, la condizione in cui un determinato individuo nasce nella vita successiva dipende dalle azioni che ha compiuto in quella precedente.
Il gesto utilizzato come saluto per gli induisti è chiamato “Namaskaram“, le due mani unite portate all’altezza del cuore con il capo leggermente chino, dicendo Namaste, Namskar, o Namaskara nelle varie lingue del subcontinente indiano. È un gesto di amicizia e cortesia, anche un ringraziamento.
Nel misticismo indiano il gesto delle mani giunte può rappresentare il riunirsi dello spirito e della materia, la mano destra la natura divina quella sinistra la natura terrena.
La fede è come l’uccello che sente la luce
e canta quando ancora l’alba è oscura.
Rabindranath Tagore
La religione Induista è ricca di valori, ma assai complessa e misteriosa proprio per la varietà di culti e di pensiero mistico che contiene. Si è dimostrata sempre assai flessibile, creativa e dinamica nel rivedersi e arricchire il proprio e l’altrui patrimonio interagendo con altre culture e altre religioni, proprio per il principio induista secondo il quale le vie che conducono all’Assoluto sono molteplici e non si escludono a vicenda.
Ciò che l’Induismo rifiuta è l’assolutizzazione di una forma particolare di culto, nonché, nella maggior parte dei casi, il proselitismo.
Grandi maestri induisti come Rabindranath Tagore, Ramana Maharshi, Mahatma Gandhi e Sri Aurobindo presentano una visione spirituale della vita senza sradicarla da questa terra. Una nuova coscienza sociale basata sull’uguaglianza fondamentale di tutti gli esseri umani.
Tra queste personalità occupa un posto privilegiato Gandhi a tutti ben noto nel suo impegno per la liberazione e la pacificazione del suo popolo, fino a dare la vita per questa causa.
Un dono
Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l’ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l’amore,
e fallo conoscere al mondo.
Mahatma Gandhi