Dalle donne per le donne: Mina

«Il nemico più grande della donna è la donna stessa. Non riusciamo a sfilarci da sotto il calcagno dello schiavismo del maschio. Stiamo facendo la caricatura della femmina per cercare di andare insensatamente incontro ai supposti desideri della controparte. Tira qui, molla là, botulini, filler, acidi ialuronici, plastiche additive e delizie di questo tipo. Si vedono in giro donne con la faccia di Fantomas e il seno della Saraghina. Più oggetto di così si muore. Va bene che è nell’uomo che deve avvenire la famosa “alterazione fisica”, ma ciò non giustifica il massacro che stiamo operando su di noi. Siamo noi le prime a trattarci come dei pezzi di carne. Magari non sarà vero che le armi a nostra disposizione siano necessariamente e fisiologicamente pari a quelle del maschio, ma pari deve essere la dignità da esigere con potenza e assennatezza prima di tutto da noi stesse. Ma, visto l’andazzo, speranze poche»

Tratto da: Vanity Fair 2011

«La categoria economica diventa criterio unico di analisi. La applichiamo a proposito e a sproposito, e sotto la lente d’ingrandimento del denaro misuriamo tutti gli aspetti della vita. Anche la possibilità di avere dei figli. Paradossalmente si generavano più figli in epoche in cui le disponibilità economiche erano più scarse. Nessun bambino si lamentava nell’indossare i pantaloni dismessi dal fratello più grande. E nessun genitore doveva rifornire i figli di tre o quattro ricariche telefoniche al mese. Un figlio è innanzi tutto un atto d’amore. Che poi sia anche un costo lo pensano tutti. Commettendo l’errore, però, di subordinare l’essenza della persona al denaro. E ricadendo quindi nell’ennesima schiavitù in cui vogliamo imprigionare il livello più profondo del nostro essere.»

Tratto da: Vanity Fair, 2004

Mina è una cantante, conduttrice televisiva e produttrice discografica italiana naturalizzata svizzera. Annoverata tra le più grandi cantanti italiane di tutti i tempi, è nota per le qualità della sua voce dal timbro caldo e personalissimo, subito riconoscibile, è dotato di grande ampiezza, estensione, agilità, capace di coniugare la potenza vocale con la duttilità, ed è sostenuto da una tecnica saldissima; Mina si distingue anche per le doti interpretative e l’ecletticità, che l’hanno portata ad affrontare con successo generi musicali spesso lontani tra loro (particolarità quest’ultima che la rende probabilmente unica nel panorama musicale mondiale).

La prima esibizione della grande cantante è datata 1958, il resto della gavetta è comune a quella di tanti altri artisti: serate nei locali, partecipazioni in complessini vari, eccetera. E’ proprio in una delle tante serate in un locale di Castel Didone che Mina incontra David Matalon, discografico della Italdisc-Broadway. Il produttore, intuite le grandi potenzialità della cantante, decide di arruolarla nella sua scuderia. Il debutto televisivo avviene un anno dopo al “Musichiere” e nel 1960 partecipa al Festival di Sanremo. Nel 1961 è protagonista della popolare trasmissione televisiva “Studio Uno”. E’ in questo periodo che conosce e si innamora dell’attore Corrado Pani, dal quale avrà un bambino. La relazione con Pani è però osteggiata dall’opinione pubblica italiana, dato che l’attore è già sposato. Il 18 aprile 1963 nasce Massimiliano e Mina viene bandita dalla televisione di Stato. Un anno dopo, però, passata la bufera rientra trionfalmente in televisione in una serie di spettacoli tra cui “La fiera dei sogni”. In una serata lancia “La città vuota” e “L’uomo per me”.

Mina diventa la regina dei cosiddetti “Urlatori”, ossia quel tipo di cantanti che negli anni ’60 venivano così etichettati per via dello stile ribelle e sguaiato, ben diverso da quello pacato e confidenziale che aveva caratterizzato gli artisti della generazione precedente. Ma la personalità di Mina ha sempre saputo differenziarsi e spaziare a vari livelli: basti pensare che solo qualche anno prima aveva inciso “Il cielo in una stanza”, la poetica canzone intimista di Gino Paoli. Nell’inverno dello stesso anno è di nuovo a Canzonissima, dove lancia la canzone “Due note”.

Nel 1965 una grave tragedia si abbatte sulla cantante: muore il fratello Alfredo in un incidente stradale. Mina fatica a riprendersi dallo shock ma com’è naturale prosegue al meglio il suo lavoro, tanto che nel 1968 festeggia i primi dieci anni di carriera proprio in quel locale che l’aveva vista esibirsi per la prima volta, la Bussola, dove fra l’altro registra anche il suo primo album dal vivo che, per inciso, è anche il primo album live mai realizzato da una cantante italiana. Le cose sembrano essersi ristabilite per il meglio quando un altro incidente stradale spezza quella felicità che Mina aveva cercato faticosamente di ricostruirsi, in specie dopo la fine della relazione con Pani. Nel 1973 perisce in uno scontro frontale il marito Virgilio Crocco, giornalista del Messaggero, che aveva sposato 3 anni prima e dal quale nel 1971 aveva avuto la figlia Benedetta.

Nel 1974 presenta con Raffaella Carrà “Mille Luci”: sono le sue ultime apparizioni televisive.La sigla finale del programma è “Non gioco più” e infatti Mina non solo abbandona la televisione, ma smette anche di fare concerti dal vivo. Fa eccezione nel 1978, quando ritorna alla Bussola per i suoi venti anni di carriera e registra il suo terzo e ultimo live (il secondo era uscito nel 1972). Da questa data Mina resta in contatto col suo pubblico con un album all’anno, ma anche con articoli su riviste e trasmissioni radio.Una caratteristica che contraddistingue i suoi dischi sono le copertine. Fino alla metà degli anni ottanta sono curate da un genio della grafica, Luciano Tallarini. Insieme a Gianni Ronco e al fotografo Mauro Balletti (dal 1973 autore dei rari servizi fotografici) ha dato vita a immagini e soluzioni grafiche uniche al mondo. Dalla seconda metà degli anni Ottanta la realizzazione delle copertine è invece affidata completamente a Mauro Balletti il quale modella l’immagine di Mina nei modi più suggestivi e sorprendenti.I suoi fans hanno potuto assistere al suo ultimo concerto, nel 2001, non dal vivo, ma attraverso Internet.
Il 10 gennaio 2006, a Lugano, dopo 25 anni di convivenza, ha sposato il compagno, il cardiologo Eugenio Quaini.

Donna è: essere uniche, autentiche, riflessive, critiche e avere il coraggio di esprimere la propria opinione

 

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