Realizzarsi come donna

«Quando frequentavo l’ultimo anno di università ero l’unica del mio gruppo che non stesse per sposarsi. Quando decisi di iscrivermi a un corso di specializzazione, un professore mi suggerì di non farlo: sarei stata troppo simile a un uomo e non mi sarei mai sposata. Come molte altre donne sole andai a New York dopo l’università. Passai alcuni mesi cercando un lavoro “interessante” per incontrare persone “interessanti”. Naturalmente non trovai il lavoro ideale, ma finalmente mi sistemai abbastanza bene per tirare avanti.
Andavo alle feste indossando gli abiti più nuovi e più sofisticati. Cercavo d’imparare l’arte di chiacchierare ai cocktail, prendendo iniziative astute, assumendo un’aria disponibile e aperta. Portare avanti un flirt era un altro cimento. La freddezza e la falsità sembravano essere le uniche qualità accettabili all’inizio della relazione. Era quasi impossibile fare amicizia su interessi veri. Poi, naturalmente, c’erano le battaglie sessuali – ci stai o non ci stai? – Ciò che s’impara in fretta è che New York è piena di gente sola – donne impietrite dal terrore di non sposarsi mai, uomini in cerca della preda. Sapevo che non ero preparata a sposarmi. Volevo fare ancora tante cose – viaggiare, conoscere gente, trovare un lavoro interessante. Ma non sapevo quanto avrei potuto resistere: il matrimonio sembrava essere l’unica via d’uscita.
Per me l’orrore di non essere sposata era la solitudine, la mancanza d’intimità e di sincerità, e anche la mancanza d’impegno tra donne. Come donna non sposata ho provato molta rabbia e pena nella mia vita. Non c’era sfogo per i sentimenti, nessuno sbocco per la mia rabbia e delusione. Desideravo la libertà e l’indipendenza, ma volevo anche essere amata. Ottenere ambedue le cose sembrava impossibile.
Guardandomi indietro capisco che ho scelto di essere sola. Volevo l’indipendenza più che il matrimonio. Ma in quel periodo non sapevo che fosse una scelta. Pareva impossibile poter partecipare i miei sentimenti ad altre donne. Tutto mi faceva provar vergogna. Dev’essere colpa mia, ci deve essere qualcosa di sbagliato in me se non ho avuto un rapporto stabile con un uomo, dicevo».

Tratto da “Noi e il nostro corpo – scritto dalle donne per le donne“, 1974

Donna è: rimanere comunque fedeli a noi stesse e ai nostri principi

Riflessione: rileggendo questo libro scritto nel 1974, mi viene naturale pensare a quanto poco sono cambiate le cose, in certi casi anche peggiorate… sembra di essere vissuti per 30 anni in una bolla  :'(

 

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