THE COVE – il film sulla mattanza dei delfini

A Taiji, placida laguna giapponese, ogni anno per sei mesi si danno appuntamento i cacciatori di cetacei, pescatori e acquirenti occidentali pronti a sborsare anche 150 mila dollari per aggiudicarsi un delfino da destinare agli show acquatici, mentre il resto degli esemplari è carne da macello. Su questa realtà punta i riflettori The Cove, il documentario premio Oscar 2010 che ha indignato e commosso le platee di mezzo mondo.

Presentato da Current e Feltrinelli Real Cinema, con la partecipazione di Legambiente, The Cove, film sospeso tra il giornalismo investigativo e l’eco-avventura.

La pellicola, firmata dal regista Louie Psihoyos, ha conquistato i più prestigiosi titoli internazionali.

(Articolo completo)

Autore del libro “Behind the dolphin smile”, Ric O’ Barry spiega:

«Dietro il sorriso di un delfino libero, come quelli che si possono vedere lungo le coste italiane, c’è gioia e felicità. Diverso per quelli in cattività, il cui sorriso nasconde sottomissione».

Infine Ric O’Barry, protagonista di The Cove, celebre addestratore di delfini della serie tv Flipper lancia un appello al pubblico del canale 130 Sky:

«Smettetela di comprare biglietti per gli show acquatici».

Riflessioni: Durante una vacanza in Croazia, prima della guerra, mi è capitato di scorgere due delfini giocare vicino alla costa… che dire… a quella visione tutti ci guardavamo meravigliati e insieme rapiti.

A Gardaland ho portato due volte i miei figli al Palablu per vedere i delfini perché volevo che conoscessero da vicino un animale tanto meraviglioso, volevo che vedessero l’intesa fantastica tra uomo e delfino. La seconda volta che ci andai annunciarono che il delfino più anziano era morto e si capiva il dolore che provava ancora quell’istruttore… aveva perso un amico.

Ma se avessi immaginato che i delfini venivano e sono catturati in questo modo, certo avrei fatto volentieri a meno di andarci! Va precisato che dal 2012 Gardaland ha fatto una scelta coraggiosa e il Palablù è stato chiuso.

La questione in ogni caso non riguarda solo il Giappone… qui si parla anche di Europa: Isole Faroe-Danimarca)!

Commento: Ho appena terminato di vedere dei filmati relativi a “The cove” su You Tube… impressionanti!

Ne Sconsiglio vivamente la visione a chi ama i delfini, a chi è molto sensibile e ai minorenni.

Leda

Riprende la mattanza dei delfini
nella baia della morte

La mattanza dei delfini ricomincia. Ogni anno a Taiji, in Giappone, vengono massacrati, tra atroci sofferenze, oltre 22 mila piccoli cetacei, tra tursiopi, grampi e globicefali, e anche quest’anno, purtroppo, a partire dal 1 settembre 2012 la baia della morte si ridipingerà di rosso.

di Roberta Ragni
30 agosto 2012

Per questo, dal Messico al Canada, dall’Australia agli Usa, in tutti i continenti il network internazionale per la difesa dei cetacei si sta mobilitando per fermare questo orrore. A Roma l’Ente Nazionale Protezione Animali, che coordina la campagna internazionale in Italia, sarà presente a partire dalle ore 11.00 presso la sede dell’ambasciata del Giappone, in via Quintino Sella 60, per testimoniare lo sdegno delle migliaia di Italiani che hanno sottoscritto la petizione internazionale, sostenuta da 1,7 milioni di persone appartenenti a 151 Paesi.

Ma cosa succede esattamente nella baia della morte?

I delfini vengono spinti nell’insenatura… continua

 

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