Villa ‘Pisani’ Stra ~ VENEZIA
di Gerolamo Frigimelica e Francesco Maria Preti
È con ‘La Rotonda’ del Palladio, la più conosciuta e certo la più frequentata delle ville venete. Fu costruita nel Settecento in luogo di una precedente villa per conto della famiglia veneziana Pisani.
Quando Alvise Pisani fu eletto doge nel 1735 i lavori per la villa erano già iniziati, e pare siano stati completati nel 1756. All’epoca con le sue 114 stanze (oggi sono 168) è una tra le più grandi ville venete; in realtà non ha nulla del tradizionale stile veneziano, ma si ispira piuttosto a quello della reggia barocca tipo Versailles.
La maestosa Villa Pisani di Stra fu costruita come residenza di campagna per la nobile famiglia dei Pisani, celebrata nel 1761 da Giambattista Tiepolo che ne affrescò il ritratto sul soffitto del salone da ballo.
Nel corso dell’Ottocento la villa divenne dimora di rappresentanza per sovrani e principi provenienti da tutta Europa. È oggi sede di un museo nazionale e conserva opere d’arte e arredi del Settecento e dell’Ottocento.
Nel complesso museale si inserisce anche il giardino storico che incanta il visitatore per le scenografiche viste, le originali architetture e il famoso labirinto. La presenza di una preziosa raccolta di agrumi, delle serre con piante e fiori, di alberi secolari e di alcune specie vegetali esotiche determina l’importanza del parco anche dal punto di vista botanico.
Il parco di Villa Pisani ha vinto l’edizione 2008 del prestigioso concorso “Il Parco più bello d’Italia”.
Il labirinto d’amore
Il famoso labirinto ha un solo accesso, coincidente con l’uscita, e nove anelli concentrici di siepi di bosso, bordato a nord da tigli e ad est da carpini. E’ un percorso a scelte, la cui irregolarità e le pareti curve, tutte uguali, portano in brevissimo tempo allo smarrimento del visitatore.
Ne parla Gabriele D’Annunzio nel suo romanzo Il Fuoco, quando la Foscarina, chiamata Perdita, entra nel labirinto con il suo amante Stelio e,in preda alla paura e allo sgomento, si smarrisce:
“Composto da un giardiniere ingegnoso, per il diletto delle dame e dei cicisbei nel tempo dei calcagnini e dei guardinfanti”
Venne progettato da Girolamo Frigimelica de’ Roberti, il poeta architetto padovano che ideò l’impianto scenografico della Villa, che sorge su un’ansa del Brenta, là dove il fiume si piega in una dolce curva.
Aneddoti
Il crollo della Repubblica prima (1797), il vizio del gioco poi, spinsero i Pisani a indebitarsi rovinosamente. Fu per questo che si trovarono costretti a vendere la villa a Napoleone l’11 gennaio 1807.
L’imperatore Bonaparte era diventato re d’Italia nel 1805 e la carica di viceré era stata concessa al figliastro Eugenio di Beauharnais, al quale venne donata la villa.
Nel 1814 le sorti dell’Europa, decise a Waterloo, portarono a villa Pisani la famiglia imperiale asburgica, divenuta signora del regno Lombardo-Veneto. La dimora divenne così luogo di villeggiatura prediletto dall’imperatrice d’Austria Marianna Carolina e ospitò molti aristocratici europei, dal re di Spagna Carlo IV (1815) allo zar di Russia Alessandro I (1822), dal re di Napoli Ferdinando II (1837) al re di Grecia Ottone (1837) e molti altri.
La brillante atmosfera di vita di corte ebbe termine nel 1866, quando il Veneto venne annesso al regno d’Italia e Villa Pisani divenne proprietà dello Stato, perdendo la funzione di rappresentanza e diventando, nel 1884 museo.
Nel 1934 ospitò il primo incontro ufficiale tra Mussolini e Hitler.
È stata usata da Pier Paolo Pasolini, nel 1969, per le riprese del film Porcile.
LA RIVIERA DEL BRENTA
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MUSEO NAZIONALE VILLA PISANI
Le Ville Venete