La Giamaica è un’isola delle Grandi Antille, situata nel mar dei Caraibi a livello del Centro America.
A chiamare l’isola Xaymaca, che significa la terra delle primavere o la terra del legno e dell’acqua, furono gli indigeni Taino di lingua arawak, originari del Sud America.
Intorno al 1500 la Giamaica divenne un possedimento spagnolo prendendo il nome di Santiago, per poi passare con il Trattato di Madrid del 1670, ad essere una colonia dell’Impero britannico nelle Indie Occidentali: la Colonia della Giamaica.
Durante i due secoli di dominio britannico, la Giamaica divenne la prima nazione al mondo per le esportazioni di zucchero di canna, attraverso l’uso massiccio del lavoro degli schiavi importati dall’Africa.
Con la fine dello sfruttamento schiavista, durante gli anni 30 si ebbero molte rivolte anti-coloniali e lotte per la redistribuzione della terra, si esportavano banane, caffè e legno.
Dopo la Seconda guerra mondiale il principale partner commerciale diventano gli Stati Uniti, e la Giamaica, dopo un lungo processo, giunge a proclamare la propria indipendenza nel 1962. L’avvicinamento alla politica di Fidel Castro a Cuba, il conseguente coinvolgimento della CIA, il peggioramento delle condizioni economiche, determinarono un inasprimento della violenza politica. Divenuta un centro di smistamento della cocaina negli anni Ottanta, la Giamaica registra frequenti episodi di violenza e un crescente stato di emergenza che sfocia negli anni Novanta in una brutale guerra di sparatorie per le strade di Kingston, la capitale. Tutto ciò determina un impoverimento ulteriore di un’ampia parte della popolazione giamaicana.