San Filippo Neri, figlio di un notaio fiorentino di buona famiglia, ancora molto giovane si trasferì a Roma, città a quel tempo corrotta e pericolosa, fra le cui strade egli espresse le sue attitudini di mistico e contemplativo, occupandosi anche degli infermi, nonché dei poveri, avvicinando ragazzi di strada conquistandoli con la sua simpatia, cantando e giocando senza fare discriminazioni.
Una volta divenuto sacerdote diede vita all’Oratorio e per il suo carattere giocoso venne chiamato il «santo della gioia» o il «giullare di Dio». Nel 1575 la sua comunità fu ritenuta e proclamata da papa Gregorio XIII come vera e propria Congregazione, i cui membri erano chiamati filippini. Egli promosse innumerevoli attività coinvolgendo nella preghiera e nella lettura della Bibbia uomini comuni, artisti, musicisti, uomini di scienza.
Colto, creativo, amava accompagnare i propri discorsi con un pizzico di buon umore. Confessava con la stessa discrezione e la stessa bonarietà sia poveri sia ricchi, sia principi sia cardinali, dando a volte penitenze alquanto bizzarre, sicuro che, dopo aver fatto una simile figuraccia, il penitente non avrebbe più provato a compiere quel peccato.
Vi è ad esempio un simpatico aneddoto che narra come a una donna, che aveva il vizio di sparlare degli altri, fu comandato dal santo di spennare per strada una gallina morta e poi di raccoglierne tutte le penne volate via. Alla richiesta del perché, da parte della donna, rispose che questo era come il suo sparlare, le sue parole si spargevano ovunque e non si potevano raccogliere più.
(Alfredo Cattabiani, Santi d’Italia, vol. 1)
Aneddoto peraltro citato nell’omelia sul tema del pettegolezzo pronunciata da Padre Flynn. È uno dei protagonisti del film Il Dubbio (2008 ) di John Patrick Shanley, ambientato nel 1964 in un collegio religioso nel Bronx, una contea di New York.
Il metodo di insegnamento di Padre Flynn, aperto e propositivo, sovvertitore di un certo ordine, si contrappone a quello convenzionale della Sorella Aloysius, molto severa e rigorosa. Le parole dette dalla giovane e ingenua Sorella James, s’insinuano nella mente di Sorella Aloysius che nutre un sospetto, che presto diventerà un’accusa.
E il sospetto, e il dubbio, s’insinueranno a loro volta anche nella mente dello spettatore…
“Il dubbio può essere un legame tanto forte e rassicurante quanto la certezza.”
San Filippo Neri poichè amava fare piccoli intermezzi cantati per rendere più piacevole la lettura del Vangelo, fece dell’Oratorio anche un laboratorio musicale: le laudi da monodiche divennero composizioni a più voci con l’accompagnamento di uno strumento musicale.
Fondò anche una scuola per l’educazione dei ragazzi, in tempi nei quali la pedagogia era autoritaria e spesso manesca, egli si rivolgeva ai suoi allievi con pazienza e benevolenza: ancora oggi si ricorda la sua esortazione in romanesco: «State bboni (se potete…)!».
Alla sua vita e ai suoi detti sono ispirati State buoni se potete, film del 1983 di Luigi Magni, l’omonimo album del cantautore Angelo Branduardi, colonna sonora di detto film, e uno sceneggiato televisivo del 2010, Preferisco il Paradiso, di Giacomo Campiotti e interpretato da Gigi Proietti.