Con il termine svezzamento s’intende l’epoca in cui nell’alimentazione del lattante, esclusivamente a base di latte, si aggiungono cibi solidi. L’inizio di tale epoca dipende dalle esigenze e dalla disponibilità ad accettare cibi di gusto e di consistenza diversi da parte del bambino.
In genere la necessità di cibi solidi avviene quando il bambino è abbastanza grande da richiedere un maggiore apporto calorico rispetto a quello fornito dal latte. Ciò si verifica in genere a 6 mesi, quando il bambino dopo 2-3 ore dall’assunzione del latte dimostra di avere nuovamente fame.
Molti bambini assumono cibi solidi dopo l’allattamento al seno o con biberon perchè questi ultimi soddisfano il bisogno di succhiare e saziano rapidamente.

I neonati sviluppano allergie o intolleranze alimentari più facilmente rispetto ai bambini più grandi e agli adulti, perciò è fondamentale introdurre un alimento nuovo per volta e non più di uno alla settimana, così da poter accertare che il cibo è ben tollerato e quindi è possibile introdurne un altro. Somministrare cibi differenti in breve tempo, infatti, rende difficile stabilire quale sia responsabile di un’eventuale reazione allergica.

Per quanto riguarda i cereali, in genere si inizia con l’inserire nel brodo vegetale la crema di riso, priva di glutine, e solo in un secondo momento il semolino di grano, decisamente più gustoso e il più delle volte molto gradito ai bambini; quindi con la dentizione si può alternare con la pastina.

È auspicabile mantenere un’alimentazione varia sia per quanto riguarda i sapori, sia per quanto riguarda la consistenza dei cibi affinchè i gusti del bambino si possano affinare autonomamente.
Va tenuto presente che alimenti come uova, pesce (specie i crostacei e i molluschi), pomodori, semi di soia, fragole, pesche, agrumi, noci e simili possono causare intolleranzereazioni allergiche, pertanto vanno introdotti più tardi, verso i 10-12 mesi di vita.

I criteri da seguire sono semplici e si fondano innanzitutto sul buon senso.
In ogni caso è bene rivolgersi al pediatra circa la gradualità e il genere di alimenti da introdurre nella dieta. In presenza di allergie famigliari, anche non alimentari occorre maggior cautela e seguire scrupolosamente le direttive del medico.


Nota bene: questa non è una testata medica, le informazioni fornite da questo sito hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, pertanto occorre sempre fare riferimento al proprio medico di famiglia.