Talking blues

È un sottogenere musicale che si colloca tra la ballata ed il blues e affonda le sue radici tanto nel Delta blues originato dalla musica afro-americana del Delta del Mississippi, quanto in quello delle aree rurali del nord del paese e del midwest. Un genere molto praticato negli anni venti e trenta a cavallo della Grande depressione.
Si tratta di brani eseguiti alla chitarra folk che accompagnano un testo poetico – prettamente di contenuto politico o sociale – espresso in lingua parlata. È una musica popolare vicina al proletariato, accostata alle cosiddette canzoni del Sindacato, dove la voce delle Unions (sindacati dei lavoratori dell’industria e dell’agricoltura) veniva amplificata e diffusa dagli hobo, vagabondi e cantanti di strada, portavoce più o meno consapevoli della lotta al sistema, che attraversavano clandestinamente, da una costa all’altra, le praterie degli Stati Uniti d’America a bordo di treni merci.
Negli anni Sessanta, durante i primi anni della Contestazione, il talking blues viene rivalutato attraverso alcune canzoni di Bob Dylan che, sotto l’influsso del suo artista-mito – Woody Guthrie – ne ha fatto uso particolarmente in brani inseriti nei suoi primi album.
In Italia il Talking blues è stato adottato agli esordi da Francesco Guccini e da Giovanna Marini, musicista, cantautrice e ricercatrice etnomusicale e folklorista italiana, in alcune sue canzoni di protesta.

Boogie-woogie

È uno stile musicale derivato dal blues per pianoforte, diventato molto popolare a partire dagli anni trenta e quaranta, ma che vede le proprie origini in tempi molto precedenti.
All’inizio del Novecento i pianisti neri del Texas cominciarono a sviluppare una forma più veloce e ritmata del blues. Lo scopo era d’intrattenere la gente nei juke joints, locali fatiscenti che cominciarono a diffondersi dopo l’abolizione della schiavitù, che introdotta nelle colonie europee nel 1619 rappresentò una forza economica di lavoro per tutto il XVII secolo. L’emancipazione che ne conseguì portò gli afro-americani a frequentare questi locali dove la sera ci si divertiva, si suonava e si ballava, spesso erano frequentati dai lavoratori dei campi e dai mezzadri o, sorgendo nei pressi dei cantieri, dai lavoratori delle linee ferroviarie. Sovente persino sui treni c’era un pianista.
Il Boogie-woogie, come il blues, è un genere che descrive tradizionalmente una vasta gamma di emozioni, ed è principalmente legato ad un genere di ballo. I testi dei primi brani di successo come “Pinetop’s Boogie Woogie“, descrivevano spesso le istruzioni per eseguire il ballo.

Un brano caratteristico del Boogie-woogie è Honky Tonk Train Blues (1927), il pezzo più famoso di Meade Lux Lewis, pianista e compositore statunitense, che imita con le sonorità un treno a vapore. Il brano è qui interpretato da Keith Emerson.