Le Convenzioni di Ginevra sono una serie di trattati internazionali sottoscritti per la maggior parte a Ginevra (Svizzera), ratificati universalmente, costituiscono la base del diritto internazionale umanitario.
In essi si è espressa la volontà in primo luogo di proteggere le persone che si trovano in balia di un conflitto armato e il diritto al rispetto della loro vita e della loro incolumità fisica e psichica, in particolar modo malati, feriti, naufraghi; è stata sancita la neutralità delle strutture quali ambulanze, ospedali, del personale medico, delle associazioni umanitarie come la Croce Rossa, Emergency che si trovino a prestare servizio in territorio di guerra. Sono state disposte inoltre regole sul trattamento dei civili, dei prigionieri di guerra, divieti e limitazioni sulla conduzione della guerra, in modo da rendere, quanto possibile, meno crudele la guerra e riconoscendo dignità alla persona umana.

A compiere i primi passi verso la protezione degli esseri umani nelle situazioni di conflitto fu Henri Dunant (1828-1910) umanista, imprenditore e filantropo svizzero.
Durante la seconda Guerra di Indipendenza italiana Dunant, avendo da incontrare per affari Napoleone III, si trovò suo malgrado coinvolto nella battaglia di Solferino (1859), la più lunga e sanguinosa battaglia che si consumò sulle colline a sud del Lago di Garda, a San Martino e Solferino. Trecentomila soldati di tre eserciti (Francese, Sardo-Piemontese e Austriaco) si scontrano lasciando sul terreno migliaia di morti, feriti e dispersi. L’impotenza provata di fronte alla disorganizzazione del soccorso militare, lo indusse ad agire procurando materiale e coinvolgendo uomini e donne del paese più vicino, Castiglione delle Stiviere, prestando soccorso a tutti senza distinzione di bandiera, secondo il motto “Tutti Fratelli”.

Egli rimase così profondamente segnato da quest’esperienza che volle raccontare in un libro, Un Souvenir de Solferino (1862), le due facce della guerra: quella conosciuta e quella sconosciuta, fatta di feriti e di morenti abbandonati a se stessi. Inizialmente distribuito gratuitamente, il libro ebbe il pregio di scuotere le menti più sensibili di tutta Europa, se ne discusse, alcuni ne sposarono la causa e infine gli sforzi di Dunant culminarono nella fondazione del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR).
Nel 1901 gli fu conferito il Premio Nobel per la pace – il primo anno in cui venne assegnato tale riconoscimento – per aver fondato la Croce Rossa di cui erano già da alcuni decenni membri attivi molti paesi di tutto il mondo, tra cui anche l’Impero ottomano.

LA CROCE ROSSA

Il movimento della Croce Rossa è un organismo internazionale rappresentato da:

il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), un’associazione privata di diritto svizzero con sede a Ginevra, un’istituzione di carattere umanitario, caratterizzata da imparzialità, neutralità ed indipendenza.

la Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa riunisce tutte le società nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. È un’organizzazione internazionale non governativa che ha il compito di ispirare, incoraggiare e sostenere l’azione umanitaria delle società che ne fanno parte. Attualmente sono 189.

La Federazione nacque nel 1919 dalla proposta di Henry P. Davidson, un dirigente della Croce Rossa Americana, di impiegare queste risorse anche in tempo di pace per attività umanitarie in ambito civile.

Il movimento opera sulla base di sette principi fondamentali che ne costituiscono lo spirito e l’etica:

Umanità – il movimento si adopera per il soccorso ma anche per prevenire e lenire stati di sofferenza, far rispettare la persona umana, educare alla vita e alla salute, favorire la comprensione reciproca, l’amicizia, la cooperazione e la pace duratura fra tutti i popoli.
Imparzialità – il movimento non fa alcuna distinzione di nazionalità, razza, religione, classe o opinioni politiche. Rispettare la persona umana è rispettare la sua vita, la libertà, la salute, le sue idee e i suoi costumi, eliminando quindi i concetti di superiorità e di inferiorità.
Neutralità – il movimento si astiene, al fine di salvaguardare la fiducia riposta, dal partecipare alle ostilità e controversie di qualsiasi genere (politiche, razziali, religiose).
Indipendenza – le Società Nazionali, quali ausiliari dei servizi umanitari dei loro governi e soggetti alle leggi dei rispettivi Paesi, devono sempre mantenere la loro autonomia agendo in conformità con i principi del Movimento.
Volontarietà – il movimento è costituito da volontari che operano non guidati dal desiderio di guadagno.
Unità – nel territorio nazionale ci può essere una sola associazione di Croce Rossa, aperta a tutti e con estensione della sua azione umanitaria all’intero territorio nazionale.
Universalità – il Movimento della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa è universale: in esso tutte le Società hanno uguali diritti ed il dovere di aiutarsi reciprocamente.

La Convenzione di Ginevra per garantire neutralità e protezione stabilisce e autorizza l’uso di un emblema per segnalare ed evidenziare l’appartenenza delle strutture, dei veicoli e del personale alla Croce Rossa Internazionale.

Per garantire il rispetto universale del simbolo, vieta l’uso non autorizzato sia del nome e che dell’emblema.

Originariamente il movimento ebbe la Croce Rossa come unico simbolo, ispirandosi alla versione invertita dei colori della bandiera svizzera, con riferimento al concetto di neutralità espresso da entrambe.
Nel 1929 le fu accostata la Mezzaluna Rossa su richiesta dell’Impero Ottomano che la considerava più consona e rappresentativa dei paesi musulmani già aderenti al movimento.

Poichè sono state avanzate altre richieste, ma l’intenzione originaria era quella di avere un unico simbolo distintivo, la Croce Rossa ha pensato di adottarne uno nuovo che potesse andare bene a tutti: un Cristallo Rosso al cui interno è possibile inserire facoltativamente un simbolo locale. Nel 2005 è stato approvato ed è diventato il simbolo ufficiale.

 

LA CROCE ROSSA ITALIANA

Fin dal 1861 l’illustre clinico italiano Ferdinando Palasciano, esperto partenopeo di questioni militari e sanitarie, operò attivamente a favore dei feriti nell’assedio di Messina, città che nel 1848 si era ribellata al dominio borbonico. Pur avendo ricevuto ordine di non risparmiare i feriti, Palasciano disobbedì e prestò soccorso, per questo dovette scontare un anno di prigione. Per dieci anni fu perseguitato, ma egli con tenacia portò avanti l’idea della neutralità dei feriti e la necessità di una più efficace assistenza sanitaria ai feriti in guerra di qualunque esercito.

Con la Conferenza Internazionale di Ginevra del 1863 le sue idee, seppur non riconosciute, si realizzarono insieme all’operato di Dunant, e la Croce Rossa Italiana fu la quinta a formarsi.

Fondatore della Croce Rossa Italiana fu il medico milanese Cesare Castiglioni ed il primo Comitato italiano è stato quello di Milano nato il 15 giugno 1864.
Dal 1922 diviene attiva, anche se solo ufficiosamente, la Croce Rossa Italiana Giovani, che nel 1971 viene riconosciuta ufficialmente come Componente Pionieri della Croce Rossa Italiana il cui scopo principale è educare i giovani, affinché essi facciano propri i valori del Movimento e diano risposte alle necessità della comunità.
Il Regolamento prevede le iscrizioni dei volontari di età compresa tra gli 8 e i 26 anni, il cui motto è:  It’s young It’s ours – Idee + Azioni.
Sciolta nel 2012, è stato varato un nuovo Regolamento dei Volontari della Croce Rossa Italiana che prevede, fra l’altro, un apposito delegato per le Attività dei Giovani. Costui, in linea con le indicazioni della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (Youth Policy, Strategia 2020), proseguirà a vari livelli le attività prima di competenza dei Pionieri, realizzando un intervento volto a promuovere lo “sviluppo” dei giovani affinché possano agire come agenti di cambiamento all’interno delle comunità, promuovendo una cultura della cittadinanza attiva.

Per approfondire: Attività giovani Croce Rossa Italiana

Ginevra è la sede centrale anche di Medici senza frontiere, un’organizzazione internazionale privata che si prefigge lo scopo di portare soccorso sanitario ed assistenza medica nelle zone del mondo in cui il diritto alla cura non sia garantito.

MEDICI SENZA FRONTIERE

Fondata nel 1971, Medici senza frontiere (MSF, in francese Médecins Sans Frontières)è una ONG (Organizzazione Non Governativa), senza fini di lucro, indipendente dagli Stati e dalle organizzazioni governative internazionali. Di solito questo tipo di organizzazione viene finanziata tramite donazioni oppure da elargizioni di filantropi.
Essa è gestita principalmente da volontari che prestano la loro opera di soccorso alle popolazioni povere, alle vittime delle catastrofi di origine naturale o umana, alle vittime delle guerre in modo neutrale, senza cioè discriminazione alcuna, sia essa razziale, religiosa, filosofica o politica.

Membro e presidente di MSF Italia è stato Carlo Urbani (1956-2003), medico e microbiologo italiano esperto in malattie infettive e consulente dell’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) che in Vietnam identificò clinicamente il virus della SARS (Severe atypical respiratory syndrome), una forma atipica di polmonite, di cui si verificò un’epidemia in Estremo Oriente tra il 2002 e il 2003.
Rimasto contagiato, Carlo Urbani è deceduto a Hanoi nel 2003.