Il CAI (Club Alpino Italiano), la più antica e vasta associazione italiana di alpinisti ed appassionati di montagna, nasce a Torino nel 1863 proprio con l’intento di riunire gli alpinisti italiani.
Il CAI si occupa dell’alpinismo in ogni sua manifestazione, e della conoscenza e dello studio delle montagne, specialmente di quelle italiane, e della difesa del loro ambiente naturale.
A livello centrale il CAI è gestito:

  • dall’assemblea dei delegati di ciascuna sezione, la quale fra gli altri suoi compiti adotta i programmi di indirizzo del club;
  • dagli organi tecnici, che operano allo scopo di favorire o svolgere specifiche finalità istituzionali;
  • dalle scuole centrali, che coordinano il lavoro svolto sul territorio.

A livello territoriale e periferico, il CAI è presente in ogni regione italiana con un gruppo regionale.
Ma il vero nucleo operativo sono le sezioni formate da raggruppamenti di soci che promuovono le finalità istituzionali in una determinata area geografica. Ogni sezione, associazione di diritto privato, possiede un proprio statuto e propri regolamenti, coordina e promuove l’attività sul territorio e gestisce le scuole (se ne possiede).
Altro compito delle sezioni è la realizzazione e la manutenzione dei rifugi e bivacchi alpini (in genere quelli situati nel proprio territorio di competenza) gestiti dal CAI, dei sentieri, delle opere e attrezzature alpinistiche, e altro ancora.
Le sezioni possono dividersi ulteriormente in sottosezioni.

Ogni sezione del CAI può ospitare gruppi sezionali (ad esempio di escursionismo) e scuole sezionali (ad esempio di alpinismo). I gruppi e le scuole sezionali operano in autonomia con propri regolamenti (conformi ai regolamenti sezionali e approvati dal consiglio direttivo della sezione di appartenenza), organizzando le proprie attività sotto la supervisione delle commissioni regionali e centrali e delle scuole regionali e centrali.

A livello nazionale vi sono tre sezioni del CAI, non legate ad una specifica area geografica e non appartenenti a un gruppo regionale:

  • Il Club Alpino Accademico Italiano (CAAI), nato nel 1904 con lo scopo di riunire i soci del CAI che avessero acquisito meriti speciali nell’alpinismo senza guide. Oggi riunisce gli alpinisti che abbiano praticato alpinismo di alto livello e promuove questa attività.
  • L’Associazione Guide Alpine Italiane (AGAI), nata nel 1931 con il nome di Consorzio nazionale guide e portatori, ha acquisito il suo attuale nome nel 1978. L’AGAI riunisce le guide alpine italiane, e gode di completa autonomia dal CAI. I soci dell’AGAI sono gli unici a poter esercitare l’attività alpinistica come professionisti.
  • Il Corpo nazionale di soccorso alpino e speleologico (CNSAS) è una struttura operativa del CAI, con ampia autonomia, che si occupa della prevenzione degli incidenti in ambiente montano e ipogeo, del soccorso in quest’ambito degli infortunati, dei dispersi e di coloro che si trovino in pericolo, del recupero dei caduti e del soccorso in caso di calamità. Quest’ultima attività è svolta in collaborazione con la Protezione Civile.
    Dal 19 dicembre 2010 il CNSAS è diventato la terza sezione nazionale del CAI.
    Il lavoro del CNSAS è svolto da tecnici altamente preparati e organizzati su base regionale. Tramite il superamento di severi esami e la formazione continua, che permette di acquisire varie cariche. È dotato di unità cinofile di ricerca in valanga e unità cinofile di ricerca in superficie.

In molte sezioni del CAI è presente un coro amatoriale con repertorio composto solitamente da canti di montagna, canti popolari tradizionali, canti degli alpini.

Per approfondire: IL CAI

SENTIERO ITALIA

Tra i progetti del CAI vi è quello di realizzare un grande sogno: quello di sviluppare un cammino che unisca tutte le regioni italiane. Un itinerario escursionistico lungo più di 7000 km che, scarpe da trekking e zaino in spalla, tappa dopo tappa attraversi tutta la penisola, isole comprese e permetta di conoscere ed apprezzare il fascino, la bellezza e le tradizioni peculiari dei nostri territori.

Per questo si è voluto appoggiare e rilanciare il “Sentiero Italia” nato originariamente nel 1983 dall’idea di un gruppo di giornalisti e scrittori, poi riunitisi nell’Associazione Sentiero Italia, con l’intento di unire i vari percorsi già esistenti in un unico cammino.
Nel 1990 la Commissione del CAI interessata a promuovere l’escursionismo come attività salutistica e, soprattutto, a sensibilizzare alla corretta fruizione del territorio, si è resa disponibile a collaborare nel rivedere, recuperare e rilanciare il tracciato.
Grazie alla disponibilità dei soci volontari delle Sezioni CAI di tutta Italia si è proceduto così a individuare nel dettaglio il percorso, i posti tappa e approntare la segnaletica con i colori bianco e rosso tipici del CAI e la dicitura “S.I.” (Sentiero Italia).

Nel 1995 avviene l’inaugurazione del Sentiero Italia con la manifestazione “Camminaitalia” aperta a tutti, che da Santa Teresa in Gallura (nord della Sardegna) giunge a Trieste. Quasi 8 mesi di cammino a cui partecipano compiendo una o più tappe, oltre cinquemila camminatori italiani e stranieri.
L’esperienza si ripete nel 1999 in collaborazione con l’Associazione Nazionale Alpini (ANA) che festeggia il suo 80° anniversario, si registrano complessivamente oltre ottomila partecipanti.

Sentiero Italia che attraversa boschi, montagne, laghi e parchi, giungendo ai borghi tipici italiani, è un percorso permanente affidato alle cure e all’impegno di centinaia di soci volontari del CAI. Una volta portato a compimento, con i suoi 7.200 chilometri e oltre 260 tappe sarà il cammino più lungo del mondo!