LE PRIMULE
L’inverno disse: «Tra poco me ne andrò».
E una primula gialla subito spuntò.
Allora il vecchio fico si mise a brontolare
«Questi giovani non sanno mai aspettare,
non è il tuo turno, non c’è la primavera,
sentirai che freddo questa sera!».
La primula confusa, tutta si rannicchiò
ma il vento quella sera nemmeno la sfiorò.
E il giorno dopo il piccolo prato
era tutto di giallo colorato.
“La primula frettolosa” di Bianca Fo Garambois
La primula è uno dei fiori più conosciuti e diffusi, ne esistono molte specie che crescono spontanee o sono ibridi, e altre provenienti dalla Cina.
Il nome Primula deriva dal latino primus, primo, a indicare la comparsa precoce dei fiori non appena finisce il gelo invernale. É impiegata dalla farmacopea moderna.
Nel Medioevo la badessa benedettina Hildegard von Bingen vissuta in Germania dal 1098 al 1179 cita l’efficacia della primula per la persona malinconica e nel ridar fiducia.
Studiosa di medicina, scienziata, filosofa, profetessa religiosa e naturalista è stata proclamata santa nel 1979 e dottore della Chiesa nel 2012, è anche ritenuta patrona degli esperantisti, in quanto creatrice di una lingua artificiale (l’ignota lingua).
La medicina ildegardiana è definita un’arte di guarire l’anima.
È della Baronessa di origine ungherese Emma Orczy (1865-1947) il personaggio letterario “La Primula Rossa“, creato nel 1905 e protagonista del primo di una serie di romanzi pubblicati anche in Italia.
Sir Percy Blakeney, nobiluomo inglese, durante il Terrore seguìto alla Rivoluzione Francese, si adopera in prima persona per salvare i nobili in attesa della ghigliottina. E’ un eroe dai mille camuffamenti, nasconde la propria vera identità persino alla moglie Lady Marguerite Blakeney.
Dall’opera letteraria verranno tratti diversi film, come l’ottima pellicola britannica del 1935 di Harold Young, dove l’eroe è interpretato da Leslie Howard, o l’improbabile interpretazione di David Niven nel 1950, o lo sceneggiato televisivo del 1999 con Richard E.Grant. (Bram Stoker’s Dracula).
Nel fumetto, il romanzo stimola la creazione di un filone letterario e di un tipo di personaggio molto particolare, caratterizzato dall’inafferrabilità e dall’abilità nel travestimento.
Entrerà nell’uso comune il modo di indicare come “primula rossa” qualcuno che non si fa trovare. Come il partigiano Angelo Ansaldi, eroe della Resistenza italiana, ma anche come il mafioso Provenzano, o semplicemente come appellativo di una persona indaffarata e sempre in giro.
Fondazione Franco Fossati – Museo del fumetto e della comunicazione
GLI ANEMONI
Sull’interpretazione del nome (nel quale sono presenti il greco anemos, vento, e il latino anima, soffio, aria, ma anche soffio della vita, anima) non tutti sono d’accordo.
Plinio scrive: il fiore non si apre se non quando spira il vento.
Teocrito: si chiama così perché è un fiore che cade subito: infatti è caduco e si sciupa con facilità.
Altri hanno detto che il termine si riferisce all’habitat, cioè ai boschi esposti al vento, popolati da questi fiori.
(Ippolito Pizzetti – Enciclopedia dei Fiori e del Giardino – Garzanti).
Il genere comprende quasi un centinaio di specie, alcune sono presenti in Italia allo stato spontaneo.
Sull’anemone dei boschi esiste una leggenda: si narra che Anemone fosse una ninfa della corte di Flora, dea della Primavera. Un giorno Zefiro, divinità greca del vento che soffia da ponente, e Borea, dio del vento del Nord, entrambi figli del titano Astreo e della dea Eos, si innamorarono di Anemone. Flora ne fu gelosa e indispettita la cacciò dalla sua corte e la tramutò in un fiore che si schiude precocemente così da subire i venti di tramontana (Borea) assai freddi, che spargono nell’aria i suoi petali, e finisce con l’avvizzire all’arrivo del venticello primaverile Zefiro.
Sei la vita e la morte.
Sei venuta di marzo
sulla terra nuda
il tuo brivido dura.
Sangue di primavera
anemone o nube
il tuo passo leggero
ha violato la terra.
Ricomincia il dolore.
da Sei venuta di marzo di CESARE PAVESE
Maledetta primavera – Loretta Goggi (1981)