Gomorra – audiolibro

Gomorra – Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra
di Roberto Saviano
Genere: Storie vere-inchiesta
Voce narrante: Roberto Saviano
Musiche: sì
Tipologia: Mondadori 7CD audio

“Ora invece la flessibilità dell’economia ha determinato che piccoli gruppi di boss manager con centinaia di indotti, ognuno con compiti precisi, si siano imposti sull’arena economica e sociale. Una struttura orizzontale, molto più flessibile di Cosa Nostra, molto più permeabile a nuove alleanze della ‘ndrangheta, capace di alimentarsi continuamente di nuovi clan, di nuove strategie, gettandosi sui mercati d’avanguardia.”

Un racconto che ho trovato affascinante e allo stesso tempo mi ha fatto riflettere. Il tema principale è ovviamente la camorra, che viene presa in considerazione sotto tutti i suoi aspetti, analizzandone ogni attività di profitto economico che porta alla degradazione sempre più evidente di una società allo sbando. Il libro inizia e si conclude con la descrizione del porto di Napoli, e in particolare sulle merci che passano di lì senza alcun controllo: capi e accessori di moda di ogni genere che vengono stoccati e occultati in palazzi svuotati appositamente, oppure le merci “morte” che provengono da tutta Italia e da mezza Europa, scorie chimiche e persino scheletri umani, abusivamente rilasciate nelle campagne campane e che provocano avvelenamenti.

Infatti, come cita Saviano, “Il solo porto di Napoli movimenta il 20 per cento del valore dell’import tessile della Cina, ma oltre il 70 per cento della quantità del prodotto passa di qui ”.
Milioni di container arrivano nelle mani del compratore senza lasciare traccia del percorso, subito, prima che possa iniziare il tempo per consentire un controllo.
L’autore ha raccontato nel dettaglio la penetrazione della camorra nella produzione del commercio e ha descritto le aree di investimento più lucrative: moda, edilizia, rifiuti, trasporti; tutto questo dimostra che di fatto l’economia criminale rappresenta oggi il segmento più fiorente dell’intera economia italiana.

La camorra è diventata una vera e propria azienda multinazionale fondata su mezzi illeciti quali violenza ed estorsione. Ho apprezzato molto come l’autore ha affrontato il traffico illegale di merci, poiché lo ritengo un tema molto delicato e attualissimo, che purtroppo rimane nell’ombra.
Fra le altre tematiche interessanti vi è la sartoria di qualità per i grandi marchi della moda italiana realizzata in condizioni di miseria umana e imprenditoriale, come anche la descrizione minuziosa del funzionamento della camorra e della vita dei camorristi, e soprattutto la descrizione dei traffici di armi (in particolare di kalashnikov).
Potere e ricchezza, violenza e controllo capillare costituiscono le fondamenta di questo enorme fenomeno dove lecito e illecito non hanno confine, dove principi giuridici, leggi, stato di diritto non esistono.

Tutto si gioca al ribasso dei costi di produzione sulle spalle di lavoratori italiani e stranieri, e sul denaro comunque incassato e subito trasformato in imprese legali, alla luce del sole: aziende agricole, edilizie, catene di negozi, supermercati.
Tutto si gioca sulla vita di esseri umani che tutto accettano per sopravvivere, compresa la schiavitù e anche la morte. Tutto ciò non viene mai preso sul serio fino a quando non ci coinvolge in prima persona.

E non bastano i mezzi comuni per sconfiggere questo male sociale che impedisce alla società di svilupparsi e di migliorare: fabbriche, negozi, imprese, ne sono colpiti, e coloro che gestiscono queste attività sono minacciati e obbligati a versare come tangente i loro guadagni, spesso sono costretti addirittura a chiudere, creando altra disoccupazione.
Per fortuna non tutte le persone si chiudono a riccio, ma decidono di dare voce alla loro testimonianza o di collaborare all’espulsione della camorra dal territorio. Infatti Saviano parla anche del sacerdote Giuseppe Diana, ucciso a Casal di Principe perché manifestava la sua opposizione al Sistema camorristico.
Ho apprezzato questo libro in quanto è molto istruttivo, anche se il tema trattato, a mio avviso, è un po’ pesante ma penso che alla mia età sia giusto iniziare a parlare di queste cose di cui siamo abituati a vedere solitamente in televisione attraverso le varie fiction.

Fonte: skuola.net

Commento: Se ripenso alla mia infanzia e all’ambiente in cui sono cresciuta con forti valori di onestà, autenticità e rispetto, questa di Gomorra sembra un’altra Italia. Anche se molte cose dette da Saviano trovano un riscontro, in effetti. È che qui come in altre zone d’Italia non si percepisce alla luce del sole, ma piuttosto la mafia agisce in modo sommerso.
Credo sia un miracolo che in un ambiente così un bambino possa crescere in modo sano, sia dal punto di vista fisico per l’inquinamento ambientale, sia dal punto di vista emotivo per quello che può sperimentare nel quotidiano.
Davvero il fenomeno mafia ormai unisce tutti noi italiani da nord a sud anche se si è sempre cercato di metterci contro con leggende metropolitane e pregiudizi che si possono superare con la reciproca conoscenza, e internet rappresenta uno strumento prezioso che accorcia le distanze e consente una comunicazione più capillare.

Leda

A chi può interessare: È un audiolibro consigliato a ogni italiano che ha a cuore la propria nazione, a chi si interessa dei mali storici del nostro paese, a chi piace un testo giornalistico.

Breve biografia dell’autore e della voce narrante:

Roberto Saviano nasce il 22 settembre del 1979 a Napoli, figlio di Luigi, medico campano, e di Miriam, ebrea ligure. Dopo essersi diplomato al Liceo Scientifico “Armando Diaz” di Caserta, si laurea in Filosofia all’Università Federico II di Napoli. A 23 anni intraprende la carriera di giornalista, per “Diario”, “Il Manifesto”, “Pulp”, il “Corriere del Mezzogiorno” e “Nazione Indiana”. Nel marzo del 2006 pubblica “Gomorra – Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra”, romanzo non-fiction pubblicato per la collana “Strade Blu2” di Mondadori.

Il libro si presenta come un viaggio nell’universo criminale dei luoghi della camorra, da Casal di Principe all’agro aversano. Tra boss malavitosi, rifiuti tossici smaltiti nelle campagne, ville sfarzose e popolazioni conniventi, l’autore parla di un Sistema che arruola come reclute ragazzi non ancora adolescenti, creando boss-bambini che ritengono che la sola maniera di morire con onore sia essere uccisi. Il libro vende quasi tre milioni di copie solo in Italia, e viene tradotto in più di cinquanta Paesi, comparendo nelle graduatorie di Best Seller, tra l’altro, in Svezia, Olanda, Austria, Libano, Lituania, Israele, Belgio e Germania.
Dal romanzo viene tratto uno spettacolo teatrale, che regala all’autore gli Olimpici del Teatro 2008 in qualità di migliore autore di novità; il regista cinematografico Matteo Garrone, invece, ne trae l’omonimo film, vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes.

Il successo, tuttavia, presenta anche una faccia della medaglia particolarmente nera: dal 13 ottobre del 2006, infatti, Roberto Saviano vive sotto scorta, assegnatagli da Giuliano Amato, allora ministro dell’Interno, in conseguenza delle intimidazioni e delle minacce subite (soprattutto dopo la manifestazione per la legalità tenutasi poche settimane prima a Casal di Principe, in cui lo scrittore aveva pubblicamente denunciato gli affari di Francesco Schiavone, capo del clan dei Casalesi).
Il 14 ottobre del 2008 si diffonde la notizia di un possibile attentato verso Saviano: la direzione distrettuale antimafia, infatti, viene a sapere da un ispettore di Milano che è in programma un piano per uccidere il giornalista prima di Natale sull’autostrada Roma-Napoli. Le indiscrezioni, tuttavia, vengono smentite dal presunto pentito che avrebbe fornito la soffiata, Carmine Schiavone, cugino di Francesco.

Il 20 ottobre di quell’anno, i premi Nobel Gunter Grass, Dario Fo, Rita Levi Montalcini, Desmond Tutu, Orhan Pamuk e Michail Gorbaciov si mobilitano chiedendo allo Stato italiano qualunque sforzo per garantire l’incolumità di Roberto Saviano, evidenziando al tempo stesso che la camorra e la criminalità organizzata rappresentano un problema che riguarda qualunque cittadino. L’appello, firmato anche da scrittori come Claudio Magris, Jonathan Franzen, Peter Schneider, Josè Saramago, Javier Marias, Martin Amis, Lech Walesa, Chuck Palahniuk e Betty Williams, sottolinea come non sia possibile che la denuncia di un sistema criminale causi, come prezzo da pagare, la rinuncia alla propria libertà.
L’iniziativa viene presto rilanciata da media stranieri come CNN, Al Arabiya, “Le nouvel observateur” e “El Pais”, mentre su Radio 3 la trasmissione “Fahrenheit” organizza una maratona caratterizzata da letture di “Gomorra”. Inoltre, grazie al quotidiano “La Repubblica” più di 250mila cittadini comuni sottoscrivono l’appello in favore dello scrittore.

Dopo aver vinto, per il film “Gomorra”, il Premio Tonino Guerra del Bif&st di Bari per il miglior soggetto, Roberto Saviano nel mese di novembre del 2010 conduce in prima serata su Raitre la trasmissione “Vieni via con me”, insieme con Fabio Fazio. Il programma fa segnare il record di ascolti per la rete, con il 31.60 % di share e più di nove milioni e 600 mila spettatori di media ottenuti nella terza puntata. Sempre con Fabio Fazio, a maggio del 2012 presenta su La7 “Quello che (non) ho”: anche in questo caso, il programma fa segnare il record di share per la rete, grazie al 13.06 % ottenuto nella terza e ultima puntata.

Titolare di una laurea honoris causa in Giurisprudenza assegnatagli nel gennaio del 2011 dall’Università di Genova, Roberto Saviano, che dal 2012 è cittadino onorario di Milano, ha ispirato diversi artisti in ambito musicale: il gruppo piemontese dei Subsonica nell’album “L’eclissi” gli ha dedicato il brano “Piombo”, mentre il rapper Lucariello ha composto la canzone “Cappotto di legno” (dopo aver ottenuto il permesso dello stesso Saviano), che racconta la vicenda di un sicario che si accinge a uccidere lo scrittore. Saviano appare anche al termine del videoclip della canzone di Fabri Fibra “In Italia” e nel brano “TammorrAntiCamorra” del gruppo rap ‘A67, in cui legge un brano del suo libro.

La fama del giornalista campano, tuttavia, è arrivata anche all’estero, come dimostrano i Massive Attack (il gruppo britannico che ha scritto “Herculaneum”, canzone ispirata a “Gomorra” e Saviano che è diventata colonna sonora del film di Garrone) e gli U2, che in occasione del concerto che hanno tenuto a Roma nell’ottobre del 2010 gli hanno dedicato il brano “Sunday bloody Sunday”.
Nella primavera del 2013 a sette anni di distanza da Gomorra esce il suo secondo e attesissimo libro “ZeroZeroZero”.

Estratto da biografieonline


I gesti conoscono un’elasticità che i giudizi etici ignorano.

Ora tutto si è spaccato e trasformato.
Ai clan non conviene più.
Ma in realtà a verità di dogma la massima di Lavoisier:
“Niente si crea, niente si distrugge, tutto si trasforma”

La coca si è emancipata dalla categoria di sballo, diviene sostanza usata durante ogni fase del quotidiano, dopo le ore di straordinario viene presa per rilassarsi, per avere ancora la forza di fare qualcosa che somigli a un gesto umano e vivo e non solo a un surrogato di fatica [..] un solvente alla fatica, un anestetico del dolore, una protesi alla felicità.

Le donne sono maggiormente capaci di affrontare il crimine come se fosse soltanto lo spazio di un momento, il giudizio di qualcuno, uno scalino toccato e subito superato. Questo le donne dei clan lo mostrano con maggior evidenza, si sentono offese, villipese quando vengono definite camorriste, criminali, come se criminale fosse solo un giudizio su un operato, non un gesto oggettivo, un comportamento, ma solo un’accusa. Sino ad oggi del resto a differenza degli uomini, nessuna donna boss di camorra si è pentita, mai.

Scegliere di salvare chi deve morire significa voler condividere la sorte perchè qui con la volontà non si muta nulla, non è una decisione che riesce a portarti via da un problema, non è una presa di coscienza, un pensiero, una scelta che davvero riescono a darti la sensazione di stare agendo nel migliore dei modi.
Qualunque sia la cosa da fare sarà quella sbagliata per qualche motivo. Questa è la vera solitudine.

Ammazzare è un peccato che verrà compreso
e perdonato da Cristo
in nome della necessità dell’atto.

(frasi tratte da Gomorra)


“Se vogliamo combattere effi­cacemente la mafia,
non dobbiamo tra­sformarla in un mostro
né pensare che sia una piovra o un cancro.
Dobbiamo rico­noscere che ci rassomiglia”

Giovanni Falcone

 


 

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