L’Acqua e i 5 Sensi
(PlacidaMano ©Fabs)
22 Marzo – Giornata Mondiale dell’Acqua
Mi piace guardarla, l’acqua;
amo vederla scorrere, osservarne i riflessi, le variazioni di forma
E’ il simbolo stesso dell’esistenza, un fluire continuo,
un continuo cambiamento: è il Divenire.
E proprio come simbolo d’élan vital,
mi piace sia quando è limpida, pura, e infonde allegria,
sia quando è torbida, scura, e suggerisce tristezza.
Mi piace ascoltarla, l’acqua;
quando scroscia violenta dal cielo o da una rupe in forma di cascata;
quando romba cupa nei fiumi in piena o nella marina in burrasca.
Quando sussurra con lo sciacquìo monotono e tranquillo dell’onda calma
che si scioglie sulla riva col ritmo d’una ninnananna.
Mi piace odorarla, l’acqua; ciascuna ha un aroma particolare.
Pungente quello del mare, dolce quello del lago,
vitale quello dei torrenti e della pioggia,
malinconico quello degli stagni.
Mi piace gustarla, l’acqua;
nel sentirla fresca e dolce entrare in me quando la bevo,
immagino davvero di tramutarmi in quel “cespite dell’erba inaridita” di manzoniana memoria,
che riprende vita al contatto della rugiada.
E infine mi piace toccarla, l’acqua;
per me nata sotto il segno del Cancro è elemento naturale.
Sin da bambina è stata un’attrazione irresistibile; non riuscire a starne lontana, mai.
Sentire sempre il bisogno di immergervi le mani, o solo di sfiorarla.
Ancora oggi, quando mi tuffo in lei,
mi sembra d’essere accolta in un abbraccio materno.
Mi sento finalmente a casa.
© Mitì Vigliero
22 marzo 2011
Kirikù e la strega Karabà
Una suggestiva fiaba africana tradotta in immagini dal regista francese, vissuto in Guinea, Michel Ocelot. Kirikù e la strega Karabà colpisce lo spettatore sia per la qualità grafica che per il profondo contenuto morale.
Kirikù e la strega Karabà, recensione del lungometraggio
di Agostino Petrillo
Regione Lombardia
Direzione Generale Cultura
Progetto “Lombardia Cinema Ragazzi”
Bombardare la terra intera con argilla e semi
Un idea stupenda figlia degli insegnamenti del maestro Fukuoka, celebre fitopatologo giapponese pioniere dell’agricoltura naturale, autore de “La rivoluzione del filo di paglia”, un testo che ha ispirato un’intera generazione, stimolando una nuova concezione della pratica agricola, e del suo allievo Panos Manikis, esperto greco di agricoltura naturale conosciuto ed apprezzato a livello europeo, è bombardare la terra con carlinghe di aerei caricate a palline di argille contenenti semi di piante.
Sentite come racconta la faccenda dell’argilla il greco Panos.
Sig. Manikis può dirci qualcosa di più sulla pratica di “seminare” le palline d’argilla?
SALUTI E… PALLINE D’ARGILLA
di Paolo Tasini
19 dicembre 2007