C’era una volta un re che aveva una figlia ammirata da tutti per la sua bellezza e bontà. Molti venivano a offrirle gioielli, stoffe preziose, noci di kola, sperando di averla come sposa. Ma la giovane non sapeva decidersi.
«A chi mi concederai?», chiese a suo padre.
«Non so − disse il padre − lascio scegliere a te. Sono sicuro che tu, giudiziosa come sei, farai la scelta migliore».
«Facciamo così» propose la giovane «Tu fai sapere che sono stata morsa da un serpente velenoso e sono morta. I membri della famiglia reale prenderanno il lutto. Suoneranno il tam-tam dei funerali e cominceranno le danze funebri. Vedremo cosa succederà». Il re sorpreso, e un po’ controvoglia accettò.
La triste notizia si diffuse come un fulmine. Nei villaggi fu un gran parlare sommesso, spari di fucile rintronavano in segno di dolore, mentre le donne anziane alla porta della stanza mortuaria, sgranavano le loro tristi melodie.
Ed ecco arrivare anche i pretendenti della principessa. Si presentarono al re e pretesero la restituzione dei beni donati: «Giacché tua figlia è morta, rendici i gioielli, le stoffe preziose, le noci di kola…». Il re accontentò tutti, nauseato da un simile comportamento. Capì allora quanto sua figlia fosse stata prudente.
Un giovanotto che si presentò per ultimo, povero, come appariva dagli abiti dimessi che indossava, con le lacrime agli occhi disse: «Oh re, ho sentito la dolorosa notizia e non so come rassegnarmi. Porto queste stoffe per colei che tanto amavo, segretamente, non mi ritenevo degno di lei. Desidero che anche nella tomba lei sia sempre la più bella di tutte. Metti accanto a lei anche queste noci di kola perché le diano forza nel grande viaggio». Il re fu commosso fino al profondo del cuore.
Si presentò allora alla folla, fece tacere ogni clamore e annunciò a gran voce: «Vi do una grande notizia: mia figlia non è morta. Ha voluto mettere alla prova l’amore dei suoi pretendenti. Ora so chi ama davvero e profondamente mia figlia. È questo giovane! È povero, ma sincero!».
Dopo qualche tempo si celebrarono le nozze con la più bella festa mai vista a memoria d’uomo. I vecchi pretendenti non c’erano, e non si fecero più vedere.
(Adattamento da: Enciclopedia della fiaba, Vol. I Principato)