“Le idee restano e continueranno a camminare
sulle gambe di altri uomini”
Per lungo tempo si sono confuse la mafia e la mentalità mafiosa, la mafia come organizzazione illegale e la mafia come semplice modo di essere. Quale errore! Si può benissimo avere una mentalità mafiosa senza essere un criminale.
Quanto alla doppia morale, o doppiezza dell’anima siciliana, è un retaggio della storia, dei tempi in cui la Sicilia doveva difendersi dal mondo esterno, inventandosi un modo di essere che permettesse di resistere all’occupante e di sopravvivere.
Gli invasori qui sono arrivati da ogni dove, e ogni volta ci si è dovuti adattare, o almeno far finta di adattarsi, in attesa che andassero via. Alla fine se ne sono andati, lasciandoci però in eredità un temperamento che definirei misoneista, fatto di apparente sottomissione e di fedeltà alle tradizioni, unite a un orgoglio delirante. Il risultato è che i siciliani adottano e assimilano qualsiasi novità ma in funzione di criteri e di scelte utilitaristiche del tutto personali.
Gli uomini d’onore non sono nè diabolici nè schizofrenici. Non ucciderebbero padre e madre per qualche grammo di eroina. Sono uomini come noi. La tendenza del mondo occidentale, europeo in particolare, è quella di esorcizzare il male proiettandolo su etnie e su comportamenti che ci appaiono diversi dai nostri. Ma se vogliamo combattere efficacemente la mafia, non dobbiamo trasformarla in un mostro nè pensare che sia una piovra o un cancro. Dobbiamo riconoscere che ci rassomiglia.
Si muore generalmente perchè si è soli o perchè si è entrati in un gioco troppo grande.
Si muore spesso perchè non si dispone delle necessarie alleanze, perchè si è privi di sostegno.
In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere.
Giovanni Falcone, Cose di Cosa Nostra 1991