Ci fu un tempo in cui il paese di Hamelin venne invaso dai topi. I cittadini si riunirono in piazza per chiedere a gran voce al sindaco una soluzione, ma questi non sapeva cosa fare. Alla sua porta, in quel momento, bussò un buffo personaggio vestito da giullare. Egli promise che avrebbe disinfestato la città grazie alla musica del suo flauto, che era in grado di condurre con sé oggetti, animali e uomini. Il sindaco accettò, promettendogli una ricompensa. Allora il pifferaio cominciò a suonare una dolce melodia. Subito si formò una lunga fila di topi, che cominciò a seguirlo. Continuando a suonare, l’uomo attraversò la città e arrivò al fiume.
Giunto alla riva, si fermò e lasciò che i topi si gettassero in acqua. La città così fu completamente liberata. Il pifferaio andò dal sindaco a chiedere il compenso, ma questi finse di non conoscerlo. Allora il pifferaio andò in piazza e cominciò a suonare un’altra melodia e tutti i bambini di Hamelin cominciarono a seguirlo fino a una grande montagna. Qui si aprì una porta. Tutti i bambini entrarono tranne uno che era rimasto indietro. Essendo rimasto l’unico bambino della città, si sentiva triste e un giorno tornò davanti alla montagna. Si costruì un piccolo piffero e cominciò a suonare la melodia del pifferaio.
A un tratto, dall’altra parte della roccia, sentì un flauto rispondere alla sua musica, la montagna tremò e dalla porta uscirono tutti i bambini di Hamelin, che abbracciarono il loro salvatore. Poco dopo, un allegro corteo di trecento bambini invase le strade, capeggiato dal bambino che suonava il flauto del pifferaio e in città si fece una grande festa.
da una fiaba dei fratelli Grimm
Con il pifferaio magico non si sente più solo
Raccontare questa fiaba ai nostri bambini
serve a dar loro fiducia e aiutarli a
entrare in contatto con le loro risorse interiori
Una fiaba musicale piena di speranza
A volte le parole non bastano.
E allora servono i colori. E le forme.
E le note. E le emozioni.
BOGUS – L’AMICO IMMAGINARIO
di Norman Jewison
Il piccolo Albert (Haley Joel Osment) vive a Los Angeles nel magico mondo del circo insieme alla madre. A soli 7 anni rimane orfano e viene affidato alla sorellastra della madre, Harriet (Whoopi Goldberg) che vive nel New Jersey, completamente dedita alla sua attività commerciale.
Durante il viaggio in aereo Albert conosce Bogus (Gérard Depardieu), un amico speciale che solo lui può vedere e con cui interagisce. I rapporti tra Albert e la zia appaiono fin da subito difficili: il ragazzino per lei rappresenta un ostacolo poiché deve rivedere tutta la sua organizzazione, mentre lui sente molto la nostalgia della sua vita passata e del circo.
È una storia fantastica e molto delicata. Magico il rapporto che nasce tra il dolcissimo Albert e il suo amico Bogus, che sembra trovare sempre la soluzione giusta a ogni difficoltà e che l’aiuterà ad affrontare i momenti più difficili.
Molto d’effetto l’interpretazione dei tre attori speciali: una tenera e buffa Whoopi Goldberg che non sa nulla di bambini, e non vorrebbe nemmeno averne a che fare. Un simpatico Gérard Depardieu, il gigante premuroso e buono. Ma soprattutto un ragazzino strepitoso di nome Haley Joel Osment, nel ruolo del piccolo protagonista. L’attore, al suo settimo ciak, ha al suo attivo dei ruoli già significativi: ha interpretato Forrest Gump bambino nell’omonimo film del 1994 e, da non perdere, quello del protagonista Cole in Sesto Senso, 1999, a fianco di un drammatico e convincente Bruce Willis.
Il canadese Norman Jewison è tra l’altro il regista di “Stregata dalla luna“, uno dei miei film preferiti.
Bogus è un bel film, da vedere per poter comprendere come i bambini sanno affrontare i momenti difficili con creatività e coraggio attingendo alle proprie risorse.
Bogus – L’amico immaginario
di Norman Jewison
USA, 1996
Genere: Commedia, metafora
Sceneggiatura: Alvin Sargent
Produzione: N. Jewinson – A. Milchan – J. Rothberg
Distribuzione: WARNER BROS ITALIA (1997) – WARNER HOME VIDEO
“Noi saremo amici per sempre…”
“La vita è illusione e la morte realtà”
…ha tutta l’aria di essere un momento magico,
una regressione nel fondo dell’infanzia…
fare senza pensare,
provare gioia, emozione, piacere
senza la minima preoccupazione del dopo.
Sarebbe un delitto sciuparglielo.
da Caos calmo, di Sandro Veronesi
La storia dei colori
In principio i colori non esistevano, Dio aveva già creato il mondo, il cielo, il mare, le, montagne, le piante, i fiori e gli animali. Era tutto a posto, ma tutto in bianco e nero. La fantasia del Creatore però non poteva accontentarsi di un mondo così monotono e triste, e dal suo Amore fece esplodere la brillantezza del verde, lo splendore del giallo, la profondità del blu, il calore del rosso e tutti gli altri colori così belli e diversi che è impossibile descriverli
Appena nati i colori erano pieni di entusiasmo e scorrazzavano felici a prendere possesso del creato, ma le cose non erano per niente semplici: l’azzurro riempì subito il cielo e il giallo colorò il sole, ma presto arrivò il grigio e li scacciò, portando un sacco di nuvole, poi cadde la notte e venne il blu e poi il nero. Il verde andò sulle foglie e sulle piante ma quando arrivò l’autunno dovette cedere il posto al giallo, al marrone, al rosso…
I colori cominciarono a litigare tra di loro, perché non erano capaci di stare insieme, ognuno voleva tutto per sé e non accettava le presenza degli altri: anche gli animali si trovavano a cambiare il colore della pelliccia o delle piume, con strani accostamenti oppure macchie e striature a causa della guerra tra i colori.
Poco alla volta la situazione peggiorò fino a diventare insostenibile: tutto cambiava di colore vorticosamente e non si poteva fissare gli occhi un attimo su qualcosa che subito cambiava di colore. I colori stessi, in origine così vivi e brillanti, avevano perso la loro bellezza e procuravano nausea.
«Ora basta! — disse il Padreterno — non posso lasciare il mondo in questo stato!» e con tutto l’impegno di cui era capace creò l’arcobaleno. Era più bello di qualunque cosa si potesse mai immaginare, e subito i colori smisero la loro folle giostra per fermarsi a contemplare la nuova creatura… poi tutti vollero farne parte, e con immensa meraviglia scoprirono che c’era un posto preciso per ciascuno: il rosso accanto al giallo, in mezzo l’arancione, poi il verde, l’azzurro il blu… con mille altre nuove sfumature una più bella dell’altra!
Era incredibile, ma i colori avevano fatto pace. Dopo la tempesta che aveva sconvolto il creato ora andavano tutti d’accordo, con gioia si cedevano il passo l’un l’altro, si prendevano per mano in accostamenti da sogno, si abbracciavano contenti per creare nuove tinte; il mondo era colorato dall’armonia dell’Amore.
Anche oggi i colori vivono in pace ed armonia; talvolta per ricordare l’origine della loro concordia (o per insegnarla ad altri) si riuniscono festanti nell’arcobaleno: la gioia dei nostri occhi e del nostro cuore, magico ponte che unisce il cielo e la terra, l’anima e il corpo, il passato e il futuro.
Libertà, creatività e felicità
Interessanti le riflessioni di Aldo Strisciullo:
IL MISTICISMO SECONDO I BAMBINI
Ti abbandoni, liberi le mani,
non ti piace stare sveglio;
meglio di così
non saremo mai.
Chi sei? Dimmi cosa vuoi.
Cosa devi raccontare?
Ci sei? Dimmi come sei?
Moriremo crescendo.
Peter Pan – Enrico Ruggeri (1991)