«Non so se sono un’attrice, una grande attrice o una grande artista. Non so se sono capace di recitare. Ho dentro di me tante figure, tante donne, duemila donne. Ho solo bisogno di incontrarle. Devono essere vere, ecco tutto.»
«Nun c’è niente de più bello de ‘na persona in rinascita…
Quanno s’ariarza dopo ‘na caduta, dopo ‘na tempesta e ritorna più forte e bella de prima. Con qualche cicatrice in più ner core sotto la pelle, ma co’ la voglia de stravorge er monno, anche solo co’ un soriso!»
Anna Magnani (1908-1973)
Anna Magnani è un’attrice italiana considerata una delle più grandi interpreti femminili della storia, simbolo del cinema italiano.
Antidiva per eccellenza, Anna Magnani è stata una figura chiave del neorealismo italiano, interpretando con stile inimitabile il personaggio della popolana focosa e sboccata, ma allo stesso tempo sensibile e generosa, incarnazione dei valori genuini di un’Italia minore.
I personaggi caratterizzati dal suo temperamento focoso e passionale, ma capaci anche di toccanti e imprevedibili dolcezze, le si addicevano in modo perfetto. Anna Magnani è ricordata per quella sua inarrivabile e passionale carica umana, che talvolta sfociava in sanguigne manifestazioni di rabbia o di affetto, e che la distinguevano, oltre come inarrivabile interprete, come donna forte e sensibile, anche se profondamente tormentata.
Cresciuta dalla nonna materna in condizioni di estrema povertà, Anna Magnani comincia molto presto a cantare nei cabaret e nei night-club romani e contemporaneamente studia all’Accademia d’Arte Drammatica.
Diviene ben presto uno dei nomi più richiesti del teatro leggero italiano. Lavora con Vittorio De Sica e con Totò. In cinema si rivela nel film “Teresa Venerdì” (1941), di Vittorio De Sica, dove interpreta una bizzarra canzonettista, ma la sua completa rivelazione arriva con il film neorealista “Roma città aperta” (1945) di Roberto Rossellini, con il quale avrà una burrascosa ma intensa relazione amorosa.
In quest’ultimo film Anna Magnani si rivela interprete dotata di una notevole quanto sofferta sensibilità, nella parte di Pina, popolana romana che viene uccisa mentre tenta di raggiungere il camion sul quale il suo uomo sta per essere deportato dai nazisti.
Accanto ad uno straordinario Aldo Fabrizi, la Magnani rappresenta la redenzione di un popolo, attraverso le sue grandi qualità umane e morali, tanto che la sua interpretazione le farà meritare il primo dei suoi cinque Nastri d’argento.
Il 1955 è l’anno in cui Anna Magnani vince addirittura il premio Oscar per la sua interpretazione nel film di Daniel Mann, “La rosa tatuata” (The Rose Tatoo, 1955), con Burt Lancaster, tratto dal romanzo di Tennessee Williams. In seguito sarà interprete di pellicole di media-alta qualità, seguite da un suo ritorno al teatro.
Negli ultimi anni Anna Magnani vive un’altra stupenda esperienza artistica, quella della televisione.
La sua ultima, breve, apparizione sugli schermi è stata nel film “Roma” (1972) di Federico Fellini, nella parte di se stessa.
L’attrice romana ha avuto un figlio dall’attore Massimo Serato. Il ragazzo fu colpito dalla poliomielite, e la madre dedicò il resto della sua vita ad occuparsi di lui. La grande Anna Magnani muore di cancro a Roma il 26 settembre 1973, all’età di sessantacinque anni, assistita fino all’ultimo dall’adorato figlio Luca.
Tratto da: biografieonline.it
Donna è: essere anche donne complicate, in continuo mutamento interiore, purchè autentiche nel saper prendere la vita con umiltà, ironia e con la giusta leggerezza.