Alan Ford e Nick Carter

 

Nel 1967 lo scrittore Max Bunker (alias Luciano Secchi, Milano, 1939) ebbe l’idea di una serie comica ambientata nel mondo dello spionaggio, allora di moda grazie ai film di 007 e dell’agente Flint. La serie avrebbe avuto per protagonista un agente segreto di nome Alan Ford.

Secondo Secchi la scelta del nome fu dovuta alla sua facile pronuncia in molte lingue, prevedendo la pubblicazione di edizioni estere, ma a quanto pare un personaggio con lo stesso nome fu pubblicato dall’Editoriale Corno verso la metà degli anni Sessanta, una serie fantascientifica di produzione spagnola.

Il primo Alan Ford realizzato dal disegnatore Magnus (alias Roberto Raviola, Bologna, 1939-1996, uno dei più grandi artisti italiani nel campo del fumetto) si presentava come un tipo mingherlino con occhiali spessi, giacca e farfallino, ma a Bunker non piacque.
Molti altri schizzi preparatori furono parimenti bocciati finché una sera i due andarono al cinema a vedere “Ciao Pussycat“, un film del 1965 diretto da Clive Donner in cui esordisce Woody Allen come sceneggiatore, ma anche come interprete del film insieme a Peter O’Toole. Magnus propose di usare quest’ultimo come modello e finalmente Bunker approvò. Alan diventò così un giovane biondo con grandi occhi azzurri e lineamenti puliti, vestito con maglione e pantaloni neri. La fase preparatoria durò per tutto il 1968.

Il primo numero di Alan Ford uscì nel maggio del 1969 al prezzo di 150 lire, nel formato a 128 pagine 12×17 cm in bianco e nero brossurate con copertina a colori in cartoncino. La copertina era realizzata in stile pittorico da Luigi Corteggi, ideatore anche del logotipo. La storia era introdotta da una presentazione e un inquadramento critico di Carlo Della Corte.
Nel primo episodio Alan Ford, grafico pubblicitario spiantato, finisce per caso in un negozio di fiori, in realtà base di una scassata agenzia governativa di controspionaggio chiamata Gruppo T.N.T., dove viene arruolato per forza. Iniziano così le sue grottesche avventure spionistiche.

Altri personaggi sono:
Numero Uno: è un vecchio terribile relegato in una specie di sedia a rotelle ed è molto furbo, la sua è una mente cinica e opportunista.
La Cariatide inizialmente era il vero capo del gruppo TNT ma invecchiando passa il suo tempo dormendo e oziando, ma in assenza del Numero Uno è lui a dare gli ordini.
Bob Rock è complessato a causa della sua statura molto bassa e del suo naso molto grosso, è irascibile e sfortunato.
Geremia è un vecchio agente italo-americano ipocondriaco e raramente partecipa alle missioni.
Grunf è un immigrato tedesco reduce delle due guerre mondiali, ingegnoso e fedelissimo al Numero Uno.
Il Conte Oliver è un nobile caduto in disgrazia incline al furto, molto intelligente e capace è fra gli agenti più efficienti del gruppo.
Cirano il bracco italiano, è un cane di razza.
Squitty la cavia da laboratorio che la Cariatide tiene sempre nella sua sciarpa.
Clodoveo è un pappagallo dotato di intelligenza umana e consigliere del Numero Uno.

Inoltre c’è l’incapace ispettore Brock e poi l’agente governativo Bert, il generale War, i tre corrotti consiglieri comunali dalle sembianze suine, i postini Sigmund Mail e Pisistrate Nelson, l’inventore un po’ svitato Mister Lamp, Bing il ricettatore del Conte, e De Suicidis.
Tra gli avversari del Gruppo ricordiamo la bella spia Margot, la gangster fantasma Baby Kate, Tim, Tom e Tumb i tre fratelli gemelli di Bob Rock, il Grande Cesare, i due killer gemelli Frit e Frut, Mr Tromb, il Centurione, supercriminale tecnologico per amore, il Cospiratore, lo scienziato Aseptik, il trasformista Arsenico Lupon, Wurdalak il vampiro (proveniente dalle pagine di Satanik) e soprattutto Superciuk, supercriminale dalla micidiale fiatata alcolica che ruba ai poveri per dare ai ricchi.

Ci sono poi una miriade di personaggi che compaiono talvolta in una sola vignetta, magari in secondo piano, ma che i due autori scolpiscono in modo indelebile. Si tratta di straccioni, derelitti, deformi, mutilati, grassoni, insomma una vera e propria corte dei miracoli, collocata in una realtà degradata fatta di catapecchie e spazzatura. Spesso tra questi personaggi Magnus raffigura anche se stesso e Bunker. Questo mondo è rappresentato in modo grottesco, ma tale da suscitare pietà più che ribrezzo, conferendo una nota di malinconia e di riflessione. In contrasto, il mondo dei ricchi appare pulito, ordinato, popolato da personaggi giovani, belli e aitanti o da individui deformi di cui i bei vestiti e i gioielli non riescono a nascondere i difetti fisici e il degrado morale. Da tutto ciò emerge un’amara critica alla società opulenta e alle sue storture.

Nonostante un esordio fallimentare, nel 1973 Alan Ford era ormai un fumetto di successo.
Dopo varie vicissitudini le storie si semplificarono privilegiando l’aspetto comico e grottesco, mentre la satira e la denuncia sociale furono quasi abbandonate. Un segno dei tempi, ma anche una conseguenza dell’arrivo di una nuova generazione di lettori che aveva conosciuto Alan Ford in televisione.

Nel 1977, infatti, Alan debuttò nella trasmissione “Supergulp!” seguita soprattutto da un pubblico giovane, e Bunker decise di privilegiare questi nuovi lettori adeguando il personaggio. Da segnalare il numero 100, il primo a colori della serie.

Ai giorni nostri Alan Ford continua ad uscire affiancato da innumerevoli ristampe: i suoi lettori non sono più quelli di trent’anni fa, ma la sua lunga vita editoriale è testimonianza dell’abilità di Luciano Secchi ad adeguare costantemente il personaggio ai gusti del pubblico. In ogni caso, per chi ha vissuto l’epoca d’oro di Magnus e Bunker i primi 75 numeri resteranno per sempre un monumento senza uguali nella storia del fumetto italiano.

Max Bunker, pseudonimo di Luciano Secchi, è un fumettista, scrittore, editore e giornalista italiano.
Noto al grande pubblico per essere il padre di Alan Ford, è stato uno dei più prolifici autori di fumetti italiani tra gli anni sessanta e gli anni ottanta. In coppia con il disegnatore Magnus ha creato dei classici del fumetto nero italiano come Kriminal, Satanik e del fumetto comico e grottesco come Maxmagnus e, naturalmente, Alan Ford.

Come giornalista, ha fondato e diretto la rivista di fumetti Eureka. Nella sua produzione è comunque possibile trovare quasi tutti i generi: dal poliziesco (Daniel; Kerry Kross) allo spionistico (Dennis Cobb – Agente SS018), dalla fantascienza (Atomik; Cliff) al fanta-erotico (Gesebel), dal western (Maschera Nera; El Gringo) allo storico (Fouché).

“Eureka” fu una delle più importanti riviste a fumetti italiane, uscita per 252 numeri dal novembre 1967 all’agosto 1984.
Fondata e diretta da Luciano Secchi, ha avuto come personaggio portabandiera lo sfaccendato Andy Capp dell’inglese Reg Smythe ed ha pubblicato, oltre ad altri spassosi fumetti umoristici, anche importanti serie avventurose. In particolare nei numerosi “Supplementi” che negli anni hanno affiancato la testata principale, hanno trovato posto diverse strisce giornaliere di provenienza anglosassone.

Eureka è stata per diversi anni in amichevole concorrenza con “Linus nel periodo in cui questa era diretta da Oreste Del Buono.
Sulla scia di Linus anche Eureka nel 1981 riduce il formato rendendolo più maneggevole, ma anche meno adatto alla pubblicazione di fumetti che non siano strisce umoristiche o tascabili. Resta così fino al luglio 1983 quando «torna grande», come recita lo strillo in copertina, ed assumono la direzione due importanti personalità del fumetto italiano: lo sceneggiatore Alfredo Castelli e l’autore Silver, sotto la guida dei quali usciranno dodici numeri fino all’agosto 1984.
La chiusura definitiva della storica testata avviene in concomitanza con la scomparsa dell’Editoriale Corno. Nel 1988 Eureka torna brevemente nelle edicole, in diverse incarnazioni pubblicate dalla Max Bunker Press, che detiene tuttora i diritti del marchio e che fa uscire saltuariamente numeri speciali distribuiti solo nelle fumetterie.

“Eureka!” È anche un’esclamazione che esprime soddisfazione per una scoperta o un’invenzione appena avvenute, o per un’idea per la risoluzione di qualche problema difficile.

Una leggenda attribuisce tale esclamazione all’antico matematico greco Archimede, che si racconta esclamò «Eureka!»  quando scoprì la legge fisica che va sotto il nome di Principio di Archimede, relativa alla spinta verso l’alto (spinta idrostatica) che riceve un corpo immerso in un fluido, che è pari al volume di fluido spostato.
Per spiegare il concetto la leggenda racconta che Archimede entrando in una vasca da bagno e notando che il livello dell’acqua era salito, capì che il volume di acqua spostata doveva essere uguale al volume della parte del suo corpo immersa.
Il Principio di Archimede permette di misurare i volumi di oggetti di forma irregolare.

 

Commento: …mannaggia, mi sono divertita un sacco con Alan Ford e il gruppo TNT!!! La canzoncina del gruppo TNT era sulla bocca di tutti e quando si  voleva bonariamente sfottere qualcuno… bastava cantarla, e tutti scoppiavano a ridere. A scuola andava alla grande, in nome del gruppo TNT ne combinavamo di tutti i colori.
Una volta alle scuole superiori durante una pausa scrivemmo dei bigliettini con messaggi minatori scherzosi, firmati Il Gruppo TNT e li nascondemmo in ogni angolo possibile di un’aula lasciata vuota durante l’ora di ginnastica. Quando le ragazze rientrarono, dopo un po’ si sentirono delle fragorose di risate. Li avevano trovati!
I fumetti andavano alla grande, e l’edicola era un appuntamento fisso settimanale.
Anche Nick Carter andava alla grande. Qualcuno se lo ricorda? Credo proprio di . 😄

Leda

NICK CARTER

Molti ragazzi delle nuove generazioni probabilmente non conoscono questo personaggio, eppure Nick Carter ha avuto un ruolo importantissimo nella diffusione del fumetto in Italia negli anni Settanta del secolo scorso.
Nick Carter creato tra il 1969 e il 1970 dal famoso disegnatore umoristico Bonvi (alias Franco Bonvicini, autore anche delle Strurmtruppen) e da Guido De Maria, fu il primo personaggio nato a fumetti per la televisione. Sembra un paradosso, in quanto oggi con questo personaggio sarebbe più logico realizzare direttamente un cartone animato, eppure allora si decise di sperimentare questa tecnica al fine di divulgare gli eroi della carta stampata direttamente sul grande schermo.
Fu grazie al responsabile dei “programmi speciali” della RAI Giancarlo Governi, che si pensò di realizzare una trasmissione sui fumetti con personaggi “a fumetti”, che cioè parlavano sia con l’audio, sia con la scritta sui baloon.
Governi incaricò Guido De Maria di progettare il personaggio che doveva presentare la trasmissione, così dopo un accurato studio con Bonvi nacque il poliziotto Nick Carter, che insieme ai suoi inseparabili e divertentissimi colleghi Patsy e Ten nel 1972 diedero il successo alla mitica trasmissione “GULP! I Fumetti in TV”, all’interno della quale venivano trasmessi anche altri cartoni animati a fumetti.

Il successo fu tale che nel 1978 nientemeno che in prima serata alle 21,00 su RAIDUE, Nick Carter e i suoi amici, compreso lo scocciatore Giumbolo, presentarono la trasmissione “SUPERGULP! Fumetti in TV”, ormai diventato un cult degli anni ’70. In questo programma oltre alle storie di Nick Carter, verranno trasmessi anche i fumetti in tv di: Alan Ford, I Fantastici Quattro, Strurmtruppen, Tintin, l’Uomo Ragno, Thor , Mandrake e tanti altri.

Il nome del personaggio Nick Carter è stato preso dai racconti dell’omonimo poliziotto newyorkese, che vennero pubblicati all’inizio del 1900 dalla casa editrice Nerbini. Il primo episodio di Nick Carter si intitolava “Il mistero dei dieci dollari” e servì come presentazione per l’approvazione del personaggio alla RAI. Potete leggerla anche su internet, all’interno del sito dedicato a Nick Carter e pubblicata in occasione dei trent’anni di questo personaggio, a conferma del fatto che Nick Carter è un personaggio multimediale.

Nick Carter è un detective privato, stile Sherlock Holmes dotato dei classici indumenti: impermeabile, berretto, lente di ingrandimento e intuito incredibile.
Nelle sue avventure viene sempre affiancato dal divertentissimo Patsy, un energumeno grande come un armadio, dotato di una forza sovrumana, della quale neanche lui ne ha piena consapevolezza, in quanto è più ingenuo di un bambino.
Mentre Patsy diverte con le sue gag esilaranti, Ten è un piccolo cinese, che in ogni situazione tira fuori un saggio proverbio orientale, infatti ogni suo detto inizia con la frase “Dice il saggio…”.

Tutte le avventure di Nick Carter sono piene di frasi celebri dall’inizio del racconto alla conclusione. Ogni storia infatti inizia con la frase: «Mentre su New York calavano le prime ombre della sera…» e finisce con la frase di Ten che dice: «Dice il saggio: tutto è bene quel che finisce bene!» e Patsy conclude con «...e l’ultimo chiude la porta!» sbattendo e fracassando la porta con un fragoroso SLAM!

Nick Carter viene sempre incaricato dal capo della polizia O’Callaghan per risolvere misteri complicatissimi, dove si trova spesso a fronteggiare degli abili banditi e spie segrete, primo fra tutti l’agente segreto russo Stanislao Moulinski, maestro in travestimenti che riesce a travestirsi da qualsiasi cosa, compresi armadi e locomotive. Ogni smascheramento di Stanislao Moulinski da parte di Nick Carter, si conclude con la frase celebre del russo che dice: «Ebbene sì, maledetto Carter, hai vinto anche stavolta!».
Anche i fumetti di Nick Carter su carta stampata hanno avuto un grande successo, vennero pubblicati all’interno della rivista “Eureka” e in albi speciali dell’Editoriale Corno.

       

Fra le varie avventure ricordiamo: “Dramma al circo”, “L’impiccato scomparso”, “La perla nera”, “Il fantasma falsario”, “Furto al grano”, “Il Mistero dell’ Orient Express”, “Alla ricerca di Divingstone”, “La miniera scomparsa” ecc…

Per tutti coloro che volessero conoscere questo personaggio e la mitica trasmissione “SUPERGULP! Fumetti in tv” è di questi giorni la notizia, che è uscito il libro con IL DVD della celebre trasmissione. Troverete oltre al racconto degli autori, con una presentazione di Francesco Guccini, il video di circa 60′ contenente oltre alla storia di Nick Carter anche i fumetti in tv di Alan Ford, Sturmtruppen.

Fonte: cartonionline.com

Commento: Mitico Supergulp! E chi se lo scorda… veniva trasmesso in prima serata e quindi ci permetteva di sgarrare con l’orario. Supergulp mi ricordo che ci teneva letteralmente incollati alla TV, coinvolgeva la fascia di età dei giovani, che a quel tempo era davvero presa poco in considerazione dal palinsesto.

Leda

SuperGulp! Fumetti in TV (inizialmente solo Gulp) è un programma televisivo dedicato al mondo dei fumetti trasmesso sul Secondo Canale della RAI e creato da Guido De Maria e Giancarlo Governi, con le musiche di Franco Godi (autore di tutte le più note sigle della trasmissione, tra cui Supergulp, Giumbolo e molte altre).

A Supergulp! collaborarono alcuni grandi nomi del fumetto e del cartone animato italiano, tra cui Bonvi, Bruno Bozzetto, Hugo Pratt, Silver, Sergio Bonelli e tanti altri.
Dal 1977 vennero inclusi nella trasmissione i cartoni animati dei supereroi della Marvel Comics prodotti da Hanna-Barbera. La serie, nonostante il grande successo, venne interrotta per decisione degli autori.

e l’ultimo chiuda la porta!

 

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