Si sviluppa quando le scorte di ferro, elemento necessario per produrre i globuli rossi, sono ridotte o assenti nell’organismo.

L’anemia da carenza di ferro in genere si instaura lentamente, poichè le scorte dell’organismo si esauriscono dopo diversi mesi. Con la riduzione delle scorte di ferro, il midollo osseo gradualmente produce minori quantità di globuli rossi, che non sono solo ridotti di numero ma sono anche di dimensioni molto piccole.
La carenza di ferro è una tra le più frequenti cause di anemia, e l’emorragia è la causa più comune di carenza di ferro nell’adulto. Il sanguinamento mestruale può determinare nelle donne in pre-menopausa una carenza di ferro.
Nell’uomo e nella donna in post-menopausa, una carenza di ferro solitamente indica un sanguinamento del tubo digerente.
La carenza può instaurarsi anche in caso di dieta povera di ferro, specialmente nei lattanti, nei bambini piccoli, nelle ragazze adolescenti e nelle donne in gravidanza.

IL FERRO

Il ferro è uno dei minerali necessari per il normale funzionamento delle cellule dell’organismo e rappresentano una componente fondamentale di una dieta sana. Per la maggior parte dei minerali è stata stabilita la quota raccomandata da assumere con la dieta (Recommended Dietary Allowance, RDA) , vale a dire la quantità di cui ha bisogno la maggior parte delle persone per conservare uno stato di buona salute.
Il consumo di quantità eccessive o troppo esigue di certi minerali può causare disturbi nutrizionali.
I soggetti che seguono diete restrittive possono consumare una quantità insufficiente di determinati minerali. Per esempio i vegetariani, compresi quelli che mangiano uova e prodotti caseari, corrono un rischio elevato di sviluppare un deficit di ferro.
Il consumo di grandi quantità (megadosi) di integratori minerali senza una supervisione medica può avere effetti pericolosi (tossici).

Gran parte del ferro organico si trova nell’emoglobina. L’emoglobina è contenuta nei globuli rossi, a cui permette di trasportare l’ossigeno ai tessuti dell’organismo. Il ferro è un componente fondamentale dell’emoglobina e delle cellule muscolari. È necessario anche per la sintesi di molti enzimi nell’organismo.
L’organismo ricicla il ferro: quando i globuli rossi muoiono, il ferro in essi contenuto torna al midollo osseo che lo utilizza per produrre nuovi globuli rossi. Ogni giorno viene persa una piccola quantità di ferro, principalmente a causa dello sfaldamento della mucosa intestinale. Questa quota viene in genere rimpiazzata dai 1-2 milligrammi di ferro assorbiti quotidianamente dal cibo.

Il cibo contiene due tipi di ferro: il ferro eme (presente nei prodotti di origine animale) e il ferro non-eme (presente nella maggior parte dei cibi e nei supplementi di ferro). Il ferro non-eme rappresenta più dell’85% del ferro assunto con una dieta media. Tuttavia, l’organismo assorbe meno del 20% del ferro non-eme ingerito. Il ferro non-eme viene assorbito meglio se consumato insieme a proteine animali e alla vitamina C. L’assorbimento del ferro eme è nettamente superiore a quello della forma non-eme.

Il deficit di ferro è il deficit minerale più frequente a livello mondiale e causa anemia in uomini, donne e bambini. Può dipendere da una dieta inadeguata, specie nei neonati e nei bambini piccoli, che necessitano di quantità maggiori di ferro durante la fase della crescita.
Le adolescenti che non mangiano carne rischiano di sviluppare un deficit di ferro, dal momento che sono nella fase della crescita e iniziano ad avere perdite mestruali.
Anche le donne in gravidanza sono ad alto rischio di sviluppare questo deficit, poichè la crescita del feto richiede grandi quantità di ferro.

Quando le riserve di ferro dell’organismo si esauriscono, si sviluppa l’anemia che causa pallore, debolezza, irritabilità, sonnolenza e astenia. Si possono ridurre le capacità di concentrazione e di apprendimento. L’anemia, se grave, può causare cefalea, tintinnio nelle orecchie (tinnito), macchie davanti agli occhi, disturbi gastrici, difficoltà respiratoria, vertigini e ritmo cardiaco accelerato. Talvolta, l’anemia grave causa dolore toracico e insufficienza cardiaca. Può comparire amenorrea (assenza delle mestruazioni).

La diagnosi si basa sui sintomi e sui risultati degli esami del sangue.

Cibi che riducono l’assorbimento del ferro sono gli ortaggi, le fibre, i fitati, la crusca, il caffè e il tè. Gli antiacidi e gli integratori di calcio possono altresì ridurre l’assorbimento del ferro. Di contro, la vitamina C assunta con i succhi di frutta o con gli integratori incrementa l’assorbimento del ferro. L’assunzione di piccole quantità di carne, che contiene la forma di ferro meglio assorbibile (ferro eme), favorisce l’assorbimento del ferro meno assorbibile (ferro non-eme).
Le donne che non hanno mestruazioni e gli uomini, non devono assumere integratori di ferro o complessi multivitaminici contenenti ferro senza precise istruzioni mediche. L’assunzione di tali integratori può rendere difficile la diagnosi di sanguinamenti intestinali.

Esistono vari modi di curare l’anemia da ferro che sarà indicato, a seconda dei casi, dal proprio medico di fiducia.

Tratto da: Il manuale della salute per tutta la famiglia – Merck, Raffaello Cortina editore, Springer 2004


 

Nota bene: questa non è una testata medica, le informazioni fornite da questo sito hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, pertanto occorre sempre fare riferimento al proprio medico di famiglia.