Il Feudalesimo fu un’evoluzione dal punto di vista sociale ed economico della società curtense, che a sua volta fu l’evolvere del mondo rurale della Villa romana.
La corte (curtis in latino) dell’alto Medioevo era il complesso del fondo dominato da un signore e dei fondi annessi coltivati dai cosiddetti servi della gleba (servi della terra). Era caratterizzata da un’organizzazione economica chiusa, dove si compiva l’intero ciclo di produzione e scambio.
LA SERVITÙ DELLA GLEBA
La servitù della gleba fu istituita dagli Imperatori romani con il termine colonato, ed è una figura giuridica che si diffuse particolarmente durante il medioevo.
Dalla fine del III secolo le numerose guerre civili e le frequenti scorrerie barbariche sottoposero le province dell’Impero romano a frequenti razzie e devastazioni. La mancanza di cibo e i terreni sempre meno fertili determinarono l’abbandono delle terre, così come l’eccessiva tassazione imposta, costringeva i piccoli proprietari terrieri a indebitarsi finendo poi per vendere le proprie terre ai grandi proprietari di latifondi, lavorando per essi in condizioni di semischiavitù o costretti a spostarsi in città.
L’Imperatore Diocleziano tentò di contrastare il fenomeno dello spopolamento delle campagne, ed emise un provvedimento che legava i coloni al terreno, al punto da essere venduti assieme ad esso passando così al servizio del nuovo proprietario del fondo, e imponeva loro di trasmettere il mestiere ai propri discendenti, anche per le generazioni successive. Il proprietario del fondo aveva il diritto di reclamare i coloni al suo servizio qualora si allontanassero dal fondo, poteva infliggere loro pene corporali in caso di disobbedienza, poteva stabilire in quali modi ogni colono potesse utilizzare la sua paga (chiamata peculius, come quella concessa agli schiavi).
La servitù della gleba tramonterà definitivamente agli inizi del secolo XIX con la liberazione dei contadini, in primis per il contrasto tra gli ideali illuministici e la concezione di un vincolo personale. La servitù della gleba si trasformò in altri istituti agrari come la colonia parziaria e la mezzadria. Se da un lato si attenuarono i vincoli relativi alle persone, rimasero comunque forti i vincoli che imponevano gli interventi dei proprietari sulla conduzione delle attività agricole.
L’abolizione ufficiale del feudalesimo si avrà nel 1806 da parte di Napoleone Bonaparte, più di tre secoli dopo la fine del Medioevo e l’inizio dell’età moderna.