URSS: La perestrojka e la glasnost
A porre fine alla guerra fredda fu Michail Gorbačëv che nel 1987, allo scopo di ristrutturare l’economia nazionale dell’Unione Sovietica avviò il processo della perestrojka (complesso di riforme economiche) e della glasnost (maggiore trasparenza) nella vita pubblica. Fu insignito nel 1989 della Medaglia Otto Hahn per la Pace e, nel 1990, del Nobel per la pace.
Una politica che gradualmente portò alla dissoluzione dell’URSS e a una catena di eventi: si acuì il desiderio di maggiore autonomia degli stati membri alcuni dei quali dichiararono la propria indipendenza, ebbe inizio lo smantellamento della Cortina di Ferro proprio dall’Ungheria, che già nel 1956 attraverso una rivoluzione aveva tentato di uscire dal Patto di Varsavia, e si giunse alla riunificazione della Germania con l’abbattimento del Muro di Berlino.
CINA: La strage di Piazza Tienanmen
Nell’aprile del 1989 ha inizio a Pechino una mobilitazione di studenti, intellettuali e operai che chiedono maggiore libertà politica, libertà di stampa, riforme economiche e la fine della corruzione. Sono proteste pacifiche che avvengono anche in altre città della Cina. Il mese successivo gli studenti iniziano uno sciopero della fame che sensibilizza l’opinione pubblica. Il governo prende tempo, ma una settimana dopo impone la legge marziale e una notte dei primi di giugno a Pechino, entrano i carri armati dell’esercito popolare che hanno l’ordine di sgomberare la piazza dai manifestanti entro l’alba. L‘esercito spara contro i civili e travolge con i carri armati le barricate e i manifestanti. Perdono la vita centinaia di persone. La repressione continua anche nei giorni seguenti, arrestando anche chi è sospettato di simpatizzare con i manifestanti, compresi i funzionari del partito. I giornalisti stranieri vengono espulsi dal Paese, mentre la stampa nazionale subisce una censura. Ciò non impedisce che l’immagine dell’uomo fermo davanti ai carri armati faccia il giro del mondo.
Smantellamento della Cortina di Ferro
Nel 1989 ebbero luogo alcune iniziative culminate nel così detto Pic-nic Paneuropeo, termine che metaforicamente sta a indicare un pasto informale all’aperto, un’escursione degli abitanti di tutta Europa. Un evento con cui si voleva sottolineare la decisione ungherese di smantellare le postazione di sorveglianza lungo il confine. Fu una dimostrazione pacifica tenutasi al confine austro-ungherese, un gesto simbolico concordato dalle due nazioni, durante il quale avvenne il taglio cerimoniale del filo spinato. Il passaggio di confine rimase aperto per tre ore e centinaia di cittadini della Repubblica Democratica Tedesca colsero l’occasione per passare all’ovest.
Già con la Convenzione di Schengen del 1985 si diede inizio, a un graduale processo di apertura delle frontiere e di libera circolazione delle persone nei paesi che vi aderirono, sia appartenenti all’Unione Europea che non, previo precisi requisiti sia normativi che tecnici. Mentre i controlli doganali fra gli Stati membri dell’Unione Europea saranno aboliti nel 1993.
Delle opere d’arte create da artisti ungheresi sono oggi presenti nel luogo dove avvenne l’apertura della frontiera. Mostrano una porta parzialmente aperta.
Abbattimento del muro di Berlino
Tale evento portò alla caduta del Muro di Berlino costruito nel 1961, che separava Berlino Ovest dalla Germania Est.
Fu uno dei simboli più vividi della guerra fredda, come il celebre bacio avvenuto nel 1979 secondo un’usanza russa, fra Leonid Breznev (Presidente dell’Urss) ed Erich Honecker (Presidente della Germania dell’Est) immortalato dall’artista russo Dmitry Vrubel sulla parte est del Muro con la scritta: «Dio mio, aiutami a sopravvivere a questo bacio della morte».
L’abbattimento del muro iniziato nel 1989 e la successiva dissoluzione dell’Unione Sovietica (1991) porranno ufficialmente fine alla Guerra Fredda, non impedendo comunque ulteriori strascichi dettati soprattutto dal persistere della mancanza di dialogo e di una reciproca sfiducia tra Russia e Stati Uniti.
EuroVelo
EuroVelo13 – Lungo il corridoio transnazionale che costituiva la Cortina di Ferro, la natura ha provveduto a svilupparsi autonomamente, dando vita a numerosi parchi naturali ed è ora attraversato per tutta la lunghezza dal percorso ciclistico EuroVelo13, una pista ciclabile che unisce la città di Kirkenes, in Norvegia, alla città di Tsarevo, in Bulgaria.
EuroVelo, la rete ciclabile europea, è un progetto del ECF (European Cyclists’ Federation) teso a sviluppare una rete di 15 itinerari ciclabili di lunga percorrenza attraverso tutto il continente europeo.
Il progetto prevede oltre 70000 km di rete ciclabile di cui più di 40000 km già in essere.
La rete europea ha visto la luce alla fine degli anni ’90, ma solo nel 2007 si sono resi disponibili sia un gruppo di lavoro ad hoc sia i primi finanziamenti che hanno consentito al progetto di partire in concreto. Questi itinerari sono nati dalla fusione di tratti nazionali di vie ciclabili esistenti, opportunamente raccordati ed estesi a nazioni sprovviste di reti locali, e hanno il duplice scopo di favorire il transito di turisti in tutta l’Europa e di valorizzare localmente la via ciclabile come soluzione contro il traffico motorizzato.