«La noia si apprende:
la si può ben insegnare a un adolescente proteggendolo da tutto, colmandolo del superfluo, sottraendogli la voglia, la fantasia, la necessità di sperimentare il nuovo.
Egli crescerà senza sapere quanto sia bello e importante costruire ciò che gli manca, dunque essere intraprendente, temerario.
Chi subisce una simile – pessima – pedagogia tende a crescere rinunciatario, arrendevole. È portato a temere l’ambizione in quanto sacrificio, a vivere l’esistenza in modo passivo, attendendosi dagli altri sempre e comunque il massimo.
Si adatta a vivere di pretese»
di Paolo Crepet, Non siamo capaci di ascoltarli, Einaudi 2001
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